Durant lancia la sfida ai Lakers
"Sono più forti, ma sulla carta..."

Kevin Durant, 23 anni, ha vinto l'oro a Londra con Team Usa. Epa

Tra dieci o venti anni, quando si parlerà del 2012, ce lo ricorderemo come l'anno della consacrazione di LeBron James, nel quale ha vinto il suo primo titolo Nba, il terzo Mvp e la seconda medaglia d'oro olimpica. La stella dei Thunder, Kevin Durant, apparirà nelle note a margine. Ha preso parte a tutti i momenti determinanti, lottando contro James e i Miami Heat durante le Finali per poi unire le forze con LeBron nella corsa all'oro olimpico di Londra, dicendo la sua nell'arco della stagione. Ma la storia non sarà clemente con un Durant che è sì esploso ma che non ha trovato la propria consacrazione in quell'anno.

treno da prendere — Ecco perché Durant sta affrontando la fine dell'estate con la stagione 2012-13 in testa. Ne ha abbastanza di vedere altre persone, anche se si tratta del suo amico-rivale James, alzare al cielo quel trofeo (il Larry O'Brien) da lui tanto desiderato. Nonostante abbia solo 23 anni, Durant sa benissimo che l'orologio dell'Nba non aspetta nessuno e che il treno rimane ad aspettare solo per un po' prima di partire verso la stazione successiva. Durante una stagione Nba niente garantisce di tornare su un palcoscenico importante: ci sono troppi uomini alla ricerca di gloria e troppe variabili al di fuori del controllo di una stella per far sì che questa situazione diventi una realtà costante. La comprensione di questi fattori da parte di Durant è ciò che continua a spingerlo e a farlo sentire affamato di vittorie, nonostante tutto ciò che ha conquistato finora. I suoi occhi sono puntati sul resto della rinnovata Western Conference (Lakers su tutti), su James, sugli Heat e su qualsiasi altra sfida lo aspetti nel 2012-13.

lakers favoriti sulla carta — Il nostro collaboratore principale di Yahoo! Sports, Marc J. Spears ci dice qualcosa in più su Durant. Concentrato com'era sulla medaglia d'oro olimpica nei giorni di quello scambio (quello che ha portato Howard ai Lakers, n.d.r.), Durant ha inizialmente rifiutato di commentare le manovre di mercato dei Lakers e quanto queste avrebbero potuto influire sulle speranze dei Thunder di ripresentarsi alle Finali Nba nella prossima stagione. Tuttavia, tornato a casa con una medaglia d'oro al collo, Durant ha detto di sentirsi fiducioso e che i Thunder non vedono l'ora di affrontare la sfida lanciata dai rinnovati Lakers. "La gente, i tifosi, i media ovviamente diranno che i Lakers sono favoriti perché, sulla carta, hanno la miglior formazione della lega. Ma le partite bisogna giocarle. Noi rispettiamo tutti e andremo avanti durante la stagione con lo stesso rispetto. Sappiamo di essere una grande squadra, ma dovremo dimostrarlo di nuovo, l'anno scorso ormai è storia".

cambiamenti — Nella scorsa stagione, I Thunder hanno eliminato i Lakers al secondo turno dei playoff. Tuttavia, Los Angeles ha rimpiazzato il centro All-Star Andrew Bynum e il playmaker Ramon Sessions con due vere e proprie leggende come Dwight Howard e Steve Nash. Gli esperti Lakers hanno anche aggiunto profondità alla squadra con Antawn Jamison, Jodie Meeks, Chris Duhon e Earl Clark, riconfermando inoltre Jordan Hill e tenendosi stretto Pau Gasol. I Thunder, nel frattempo, ritorneranno con un carico maggiore di esperienza e saggezza dopo aver perso le Finali Nba contro gli Heat. Oklahoma City può contare sul centro dalla mentalità difensiva Kendrick Perkins, vera e propria nemesi di Howard. Inoltre, i Thunder potranno fare affidamento sul ritorno dell'infortunio del playmaker Eric Maynor e sull'interessante rookie Perry Jones III. "I Lakers hanno fatto davvero un bel colpo - dice Durant -. Howard è il miglior centro della lega e renderà difficile la vita alle altre squadre. Ma mi piace questa sfida, così come piace a tutti ad Oklahoma City. Sarà divertente. Comunque, questo è lo stile dei Lakers, fare grandi colpi; è nel loro dna".

dna thunder — Anche i Thunder hanno un dna ben formato. Un po' come gli Heat, sono stati costruiti per andare a caccia di titoli finché il nocciolo del gruppo rimane intatto. (Serge Ibaka farà parte di quel gruppo nel prossimo futuro, mentre la situazione di James Harden è ancora da definirsi). Con Durant, Russell Westbrook e Harden di ritorno con le loro medaglie d'oro (Ibaka ha vinto l'argento con la Spagna), insieme all'esperienza acquisita durante le Finali, i Thunder cominceranno la prossima stagione esattamente come hanno finito quella scorsa: appena dietro agli Heat nella classifica dei favoriti al titolo. Nonostante i grandi colpi di mercato, non ce la sentiamo ancora di mettere i Lakers davanti a questo gruppo dei Thunder, perché avere la miglior formazione sulla carta non significa essere i migliori, lezione appresa dagli Heat nel primo anno del loro tanto glorificato Big Three. Semmai può farti arrivare a lottare o addirittura farti diventare favorito, ma come dice una saggia stella giovane: "devi dimostrare di esserlo".