Miami espugna Oklahoma City
Clippers, che lezione ai Lakers

LeBron James gioca alla grande anche a Oklahoma City e gli Heat hanno la meglio sui Thunder, i Clippers, invece, si aggiudicano il derby di Los Angeles.

LeBron James, 39 punti, di fronte a Kevin Durant, 40. Reuters

Oklahoma City-Miami 100-110
Continua il momento magico dei campioni in carica che giocano alla grande anche a Oklahoma City e mettono k.o. i Thunder (39-14). Miami (36-14) conquista così il suo settimo successo consecutivo e arriva alla pausa dell’All Star Game con il morale a mille. Dopo cinque partite si interrompe la striscia di almeno 30 punti a referto con il 60% al tiro per LeBron James che però arriva al capolinea a modo suo. “King James”, infatti, chiude la sfida con i Thunder con qualcosa come 39 punti, frutto di 14/24 dal campo. “Soltanto” 58% al tiro quindi per il leader di Miami che sta attraversando forse il miglior momento di forma della sua intera carriera. Kevin Durant, invece, parte con il freno a mano tirato, fallisce le sue prime sette conclusioni dal campo poi torna in carreggiata quando oramai la frittata e’ fatta. Gli Heat, privi dell’infortunato Udonis Haslem, partono con il piede giusto, si affidano a James e piazzano lo sprint a metà della prima frazione. Gli ospiti, infatti, segnano 11 punti consecutivi e arrivano al +15. Nel secondo quarto Westbrook prova a scuotere i padroni di casa ma Miami in attacco continua a trovare ottime soluzioni e riesce addirittura ad aumentare il proprio vantaggio. Nel finale della frazione si mette a produrre anche Durant, gli Heat comunque vanno negli spogliatoi all’intervallo avanti 63-46 al termine di un primo tempo che rasenta la perfezione. Oklahoma City avrebbe bisogno di un inizio di terzo quarto di grande livello per poter provare a spaventare i campioni in carica, James e compagni però non collaborano, anzi allungano con i canestri di Wade e Bosh. Miami tocca quota +22 e la rimonta sembra un vero miraggio per i padroni di casa. A LeBron riesce proprio tutto e il giocatore di Miami zittisce così il pubblico della Chesapeake Energy Arena. Kevin Durant però non si arrende nonostante gli Heat siano lontanissimi e nell’ultimo quarto decide di attaccare con continuità il canestro avversario. I Thunder riescono addirittura ad arrivare al -10 regalando qualche minima speranza ai tifosi di Oklahoma City, ma appena sente il fiato della squadra di casa su collo, James cambia marcia e a 1’28’’ dalla sirena firma il canestro che di fatto chiude ogni discorso.
Oklahoma City: Durant 40 (11/19, 1/5), Westbrook 26. Rimbalzi: Durant 8. Assist: Westbrook 10.
Miami: James 39 (10/16, 4/8), Bosh 20. Rimbalzi: Bosh, James 12. Assist: Wade 8.

Chris Paul, play dei Clippers, contro Steve Nash dei Lakers. Afp

Los Angeles Lakers-Los Angeles Clippers 101-125
Le gerarchie a Los Angeles sono ufficialmente cambiate. I Clippers (39-17), infatti, danno una lezione ai Lakers (25-29) dimostrando ancora una volta che in questo campionato tra le due squadre c’è un abisso e per una volta chi può guardare i cugini dall’alto in basso è la compagine storicamente abbonata alla mediocrità. L’atletismo e l’organizzazione di gioco dei Clippers fa subito andare in tilt la squadra di Mike D’Antoni che inizia malissimo, rimette in piedi il match con la produzione della panchina all’inizio del secondo quarto, ma poi si rimette a difendere in modo confusionario e perde contatto con i rivali nella terza frazione. Il disastroso inizio di gara condiziona il match per i Lakers che non riescono a contenere un sontuoso Blake Griffin. I Clippers segnano i primi 15 punti del match, 12 dei quali portano la firma di Griffin, e mostrano una facilità disarmante nello scardinare la difesa della squadra di coach D’Antoni. Con l’ingresso di Jamison le cose migliorano, alla fine del primo quarto però i Lakers hanno 17 punti, uno in meno del solo Blake Griffin. La panchina gialloviola per una volta regala sorrisi a Mike D’Antoni. I Lakers tornano in carreggiata con le giocate di Jamison e Blake, arrivano al -3 ma nel finale della frazione concedono troppe comode triple a Chauncey Billups e Chris Paul. I Clippers ringraziano e riprendono in mano le redini del match con un parziale di 11-0, andando così al riposo avanti 64-52. Dopo aver difeso senza grande intensità nei primi due quarti del match, i Lakers riescono a fare addirittura peggio nella terza frazione. Billups, Paul e Jordan fanno quello che vogliono e senza faticare più di tanto i Clips arrivano al +20. I Lakers provano a rispondere nel finale con i canestri di Howard ma ormai la frittata è fatta. Nell’ultimo quarto Kobe e compagni provano ad avvicinarsi senza crederci troppo però, così ai Clippers basta un’accelerazione a metà frazione, un parziale di 8-0, per far partire i titoli di coda su un derby che sa di passaggio di consegne.
Los Angeles Lakers: Bryant 20 (7/13), Howard 18, Jamison 17. Rimbalzi: Howard 8. Assist: Bryant 11.
Los Angeles Clippers: Paul 24 (5/9, 3/5), Griffin 22, Billups 21. Rimbalzi: Jordan 12, Griffin 10. Assist: Paul 13.