LeBron James da urlo: 27 punti in gara-1 di playoff. Reuters

Le impressionanti vittorie di Miami e Oklahoma City completano il primo weekend dei playoff Nba, con le squadre che hanno giocato in casa vincitrici 8 volte su 8. Miami ha demolito Milwaukee, unico team arrivato alla postseason con un record perdente, mentre Oklahoma City ha travolto i Rockets dell’ex James Harden.

Miami Heat-Milwaukee Bucks 110-87 (Miami 1-0 nella serie)
Dominio doveva essere e dominio è stato. Miami spazza via Milwaukee nella sfida che apre la serie, mettendo in mostra tutto il campionario di classe e talento che ha permesso agli Heat di vincere 66 partite in regular season. LeBron è il solito extraterrestre, da tripla doppia sfiorata (mancano due assist) e 27 punti costruiti con un 9/11 al tiro: inventa, per se e per i compagni, e da spettacolo. Wade e Bosh ci mettono la loro classe, con l’ex Toronto a bersaglio spesso e volentieri dal perimetro. Ray Allen e Andersen (10 punti e 7 rimbalzi in 16’) con una devastante presenza sotto canestro sono i giusti innesti dalla panchina. I Bucks ci hanno provato, aggrappati prima a Brandon Jennings (“Vinceremo in 6 gare” ha pronosticato spavaldo l’ex Roma qualche giorno fa) e poi a Monta Ellis, ma in questa gara-1 si è visto perché hanno vinto 28 partite in meno degli Heat in regular season. A Milwaukee manca semplicemente il talento per tenere il passo dei campioni in carica: 7/26 dal perimetro, demoliti 46-31 a rimbalzo dalla peggior squadra Nba sotto canestro. “In attacco abbiamo fatto bene, ma loro sono veloci con le mani e ci hanno fatto perdere 17 palloni: dovremo migliorare questo aspetto in gara-2” avverte il perfezionista LeBron a fine partita. Miami prova a mettere in chiaro fin dall’avvio che questa deve essere una serie senza storia: 10-2 iniziale con due triple a bersaglio di Bosh, 19-8 a 6’40” con 9 dei primi 11 tiri a bersaglio. Milwaukee non si fa impressionare e presa per mano dalla voglia di Jennings (10 punti nel periodo) chiude il quarto con un parziale di 16-5 e sotto 26-24. Gli Heat dopo aver tirato col 65% nel primo quarto infilano appena un canestro dal campo nei primi 7’ del secondo, eppure conservano senza problemi il vantaggio, con Jennings faro dei Bucks che galleggiano a uno-due possessi di vantaggio. La ripresa inizia con i padroni di casa avanti 52-45: Ellis la inaugura con una tripla da distanza siderale, ma Miami risponde con un 11-1 che ammazza definitivamente le speranze dei Bucks. Gli Heat nel finale del 3° quarto esplodono: prima una tripla impossibile di Allen, poi schiacciate in serie di James e Birdman per l’80-65 dell’intervallo nonostante gli 11 punti di Ellis. Milwaukee crolla, finisce sotto di 23 (96-73) e i Big Three di Miami possono godersi 3’40” di riposo extra. Martedì c’è da vincere gara-2.
Miami: James 27 (8/9 da due, 1/2 da tre, 8/11 tiri liberi), Allen 20, Wade 16. Rimbalzi: James 10. Assist: James 8.
Milwaukee: Jennings 26 (4/10, 4/10, 6/7 tl), Ellis 22, Sanders 6, Mbah a Moute 6, Redick 6, Henson 6. Rimbalzi: Ilyasova 6. Assist: Ellis 3, Redick 3.

Oklahoma City Thunder-Houston Rockets 120-91 (Oklahoma 1-0)
Il rombo dei Thunder terrorizza l’Ovest. Oklahoma City spazza via Houston e il ricordo di James Harden, idolo dei tifosi fino allo scorso ottobre, prendendosi l’1-0 nella serie con una vittoria impressionante, sia per quello che hanno prodotto Kevin Durant e compagni sia per il valore degli avversari. I Thunder chiudono col 53% dal campo e tengono i Rockets, secondo miglior attacco della regular season, al 36,3% al tiro anche grazie a 9 stoppate. E non hanno bisogno che Kevin Durant e Russell Westbrook diano fondo a tutto il repertorio del miglior duo offensivo in circolazione: KD produce 24 punti in 33' (26ª gara di fila sopra quota 20 in postseason), Westbrook si ferma a due rimbalzi dalla tripla doppia in poco più di 30'. Straripante Serge Ibaka, 7/11 al tiro e muro impenetrabile per l’attacco di Houston. I giovani e inesperti Rockets dimostrano di essere troppo Harden-dipendenti per poter impensierire la miglior squadra della Western Conference: 6’36” per andare a canestro su azione in avvio, 22 punti nei primi 15’ della ripresa contro i 42 di Oklahoma. Harden, fischiato dai suoi ex tifosi prima della gara, è l’unica arma offensiva nonostante la serata no (6/18 al tiro). Lin, al debutto nei playoff, è un fantasma da 4 punti (1/7 dal campo) e 4 assist in 33’, Asik (9 punti e 7 rimbalzi) almeno ci prova ma viene divorato dai lunghi di Oklahoma. I Thunder partono con un travolgente 13-2 approfittando dello 0/9 iniziale di Houston. I padroni di casa arrivano fino al 24-11, poi i Rockets tornano in partita con un 13-2 a cavallo tra primo e secondo quarto e trovano la parità sul 38 grazie a una tripla di Beverley a metà periodo. L’equilibrio regge fino al centro dalla media di Westbrook a 5’ dalla fine che apre il 20-7 su cui i Thunder costruiscono il 60-47 dell’intervallo, con Houston aggrappata ai 17 punti di Harden. Il terzo quarto di Oklahoma è folgorante, costruito sull’asse portante Durant-Westbrook-Ibaka (25 punti dei 29 punti sono loro): Houston non ha uomini e forza per reagire e incassa senza riuscire a limitare i danni, tenuta a 8/24 al tiro e incapace di trovare alternative ad Harden (1/6 nel periodo). L’89-66 della terza sirena si trasforma nel 102-69 sigillato da una tripla di Fisher a 9’19” dal riposo. 1-0 e obiettivo già su gara-2, mercoledì sempre davanti al caldissimo pubblico di Oklahoma City. “Non abbiamo ancora fatto niente” avverte Durant. Ma se questo è l’inizio, la serie rischia di avere vita brevissima.
Oklahoma City: Durant 24 (6/10, 1/5, 9/9 tl), Westbrook 19, Ibaka 17. Rimbalzi: Westbrook 8. Assist: Westbrook 10.
Houston: Harden 20 (5/13, 1/6, 7/7 tl), Beverley 11, Delfino 10. Rimbalzi: Jones 8. Assist: Lin 4, Beverley 4.