Benvenuti nel regno di Miami. Se l’Ovest è incerto e equilibrato, l’Est appare scontato con una squadra, gli Heat campioni in carica, sulla carta nettamente più forti di tutti. Perché nessuno ha due superstar come LeBron James e Dwyane Wade, nessuno ha la profondità che ha coach Spoelstra e nessuno ha in panchina il miglior tiratore da tre della storia. Chi sfiderà il dominio dei campioni? Ecco le 4 serie del primo turno.

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I Big Three di Miami: domineranno? LaPresse

1. Miami heat vs. 8. milwaukee bucks —
Record: Heat 66-16, Bucks 37-45.
Giocatori chiave. Tutto inizia da LeBron James. Il Prescelto migliora ogni anno e nel 2012-13 è sembrato spesso di un altro pianeta. Forte, completo, 56,5% dal campo nemmeno fosse un centro che gioca a due centimetri dal canestro e schiaccia soltanto. Contro gli extraterrestri c’è poco da fare. Monta Ellis è la speranza di Milwaukee: talento da vendere ma troppo incostante. Ha chiuso con 19,2 punti a partita ma potrebbe fare molto di più. I Bucks hanno bisogno di lui.
X-Factor. Larry Sanders (Bucks). Miami sembra destinata a vincere facile, ma se il centro 24enne passato da riserva a titolare inamovibile (9,8 punti e 9,5 rimbalzi di media) giocasse come ha fatto in regular season potrebbe ricorda a tutti che gli Heat a lunghi non sono messi benissimo.
Dove si decide la serie. Sembra già decisa: Miami è troppo forte per tutti quest’anno, ha tenuto a riposo i titolari nelle ultime due settimane ed è campione in carica. Mentre Milwaukee è l’unico team ai playoff 2013 con un record perdente.
La statistica. Gli Heat hanno vinto 42 delle ultime 46 partite.

New York non andava così bene dal 1994. Reuters

2. new york knicks vs. 7. boston celtics —
Record. Knicks 54-28, Celtics 41-40
Giocatori di chiave. Carmelo Anthony ha vinto lo scoring title con la sua miglior stagione di sempre, è diventato un punto di riferimento per i compagni. E ha imparato a giocare dove può fare più male. Anche se in 9 apparizioni ai playoff ha passato il turno solo una volta. Paul Pierce saraà determinante per Boston: 130 partite playoff in carriera a 21 punti di media. Ma soprattutto, la capacità difensiva di mettere la muserola a quel “mostro” di Anthony senza rinunciare ai 18,6 punti di media che ha garantito in stagione.
X-Factor. J.R. Smith (New York). Nessuno in Nba quest’anno ha segnato 18,1 punti sedendo in panchina durante la palla a due e da marzo viaggia a 22 punti a partita. Continuasse così per Boston sarebbe impossibile fermarlo.
Dove si decide la serie. Dietro l’arco. New York ha chiuso la stagione con 891 triple a bersaglio, massimo di sempre, e ha tirato col 37,6%. Boston è la quarta miglior difesa sul perimetro, dove concede il 34,2%.
La statistica. Con Doc Rivers in panchina i Celtics non sono mai usciti al primo turno playoff.

Paul George è diventato il leader di Indiana. Reuters

3. indiana pacers vs. 6. atlanta hawks —
Record. Pacers 49-32, Hawks 44-38.
Giocatori chiave. Paul George di Indiana si è trasformato da anatroccolo (non brutto, ma nemmeno troppo bello) a splendido cigno nello spazio di un estate. Il 22enne esterno non ha fatto rimpiangere Danny Granger, producendo 5,3 punti, 2 rimbalzi e 1,7 in più del 2011-12. E i Pacers lo hanno trasformato in leader. Dopo il “vado non vado” durato fino a fine febbraio, Josh Smith è rimasto ad Atlanta ma non ha inciso come sapeva fare in passato, nonostante i 17,5 punti di media a partita siano il suo secondo miglior bottino realizzativo. Atlanta ha bisogno di lui per impensierire Indiana.
X-Factor. Kyle Korver (Atlanta). Indiana è la squadra che difende meglio sui tiri da tre (32,7% concesso a gara), ma il bello degli Hawks ha tirato col 45,7% dal perimetro quest’anno e va a bersaglio da 74 partite di fila.
Dove si decide la serie. A rimbalzo. Indiana è la squadra che ne ha presi di più (45,8) a gara, Atlanta la 27ª per quelli offensivi (9,2). Il duello tra il ritrovato Roy Hibbert (16,8 punti e 8,8 rimbalzi di media da marzo) e Al Horford potrebbe rivelarsi decisivo.
La statistica. Indiana non vince ad Atlanta dal 22 dicembre 2006.

Marco Belinelli, 27 anni, uno dei punti di forza di Chicago. Reuters

4. brooklyn nets vs. 5. chicago bulls —
Record. Nets 49-33, Bulls 45-37
Giocatori chiave. Deron Williams. può accendere e spegnere la luce dei Nets e dopo l’All Star Game viaggia a 22,9 punti e 8 assist di media. E ha trovato anche continuità. Joakim Noah di Chicago dovrà sperare che il piede gli dia tregua per vincere la sfida diretta con Brook Lopez. I Bulls hanno bisogno dei suoi 11,9 punti e 11,1 rimbalzi a gara.
X-Factor. Carlos Boozer (Chicago). Criticato, mai amato, spesso scompare nei momenti chiave. Eppure dopo l’All Star Game ha viaggiato a 17,1 punti e 10,5 rimbalzi a partita.
Dove si decide la serie. In difesa. I Bulls concedono 92,9 punti a gara (solo Memphis e Indiana fanno meglio), i Nets 95,1 e sono la sesta miglior difesa. Prevarrà chi riuscirà a fare meglio.
La statistica. Chicago è la squadra più vista della Nba con 20.010 presenze di media alle partite, sia in casa che fuori.