Mike Miller tiene duro
"Niente ritiro, tornerò"

Mike Miller, 32 anni, sotto contratto con Miami fino al 2015. Reuters

Mike Miller è convinto che la sua malandata schiena possa migliorare senza dover ricorrere alla chirurgia ed è determinato a voler aiutare i Miami Heat campioni Nba a difendere il titolo nella prossima stagione. Il giocatore ha avuto grossi problemi durante la scorsa stagione: a volte il dolore alla schiena era così forte da non permettergli nemmeno di sedersi in panchina durante le partite. Durante questa offseason si è consultato col neurochirurgo dottor Barth Green e pare che un mix di riposo e riabilitazione possano bastare per rivederlo in campo all'inizio della prossima stagione. Miller, che si è presentato a un campo estivo di basket per circa 600 bambini da lui sponsorizzato, ha dichiarato ieri: "Non ho intenzione di ritirarmi". Quando gli è stato detto che Hileah, città a nord di Miami, ritiene di essere stata epicentro dei più grandi festeggiamenti per la vittoria del titolo da parte degli Heat, il giocatore ha voluto spiegare i propri piani per il futuro rispondendo: "Allora prepariamoci a festeggiare anche il prossimo anno".

no al ritiro — Miller ha tirato 7/8 da tre in gara-5 delle Finali Nba contro Oklahoma City, aiutando gli Heat a vincere il secondo titolo della loro storia. Il giocatore ha ancora tre anni di contratto, anche se ha preso in considerazione l'ipotesi del ritiro dopo due stagioni piene di infortuni a Miami. Problemi al pollice, al polso e alla spalla nel 2010-11; un intervento per un'ernia durante l'offseason, i problemi a un disco della colonna vertebrale e una caviglia slogata nella stagione appena conclusa. Un intervento alla schiena lo avrebbe costretto a un lungo stop, cosa che lo avrebbe spinto al ritiro. "L'idea è quella di evitare la chirurgia - dice Miller - stiamo facendo tutto il possibile, il medico dice che va tutto alla grande. Quindi, continueremo in questa direzione, facendo la riabilitazione e vedremo come andrà".

il dottore — Miller dovrebbe tornare oggi da Green per discutere il piano di riabilitazione. Green è considerato uno dei migliori chirurghi al mondo e Miller ha definito alquanto terrificante l'idea che un medico dovesse decidere il suo destino come giocatore di basket. "Ero nervoso, ovviamente - dice Miller - ma, sapete, le persone che sono le migliori nel proprio campo sanno anche come trovare alternative e cosa fare per evitare di mandarmi sotto i ferri. Ecco perché mi è piaciuto fin dal primo momento, nonostante sia considerato il miglior chirurgo in circolazione, fa di tutto per non operarmi e questo gli rende onore". Il giocatore ha dichiarato di voler farsi trovare pronto per l'inizio del training camp, aggiungendo però di non avere intenzione di forzare i tempi.

tiratori — L'aggiunta di tiratori del calibro di Ray Allen (tiratore da tre più a bersaglio nella storia Nba) e Rashard Lewis renderà la vita più facile a Miller, visto che gli Heat avranno molte opzioni nel tiro da fuori. Miller ha dichiarato di essere rimasto incredulo vedendo Pat Riley, presidente degli Heat, il proprietario Micky Arison e il Ceo Nick Arison riuscire a prendere Allen e Lewis offrendo contratti relativamente bassi. "Non hanno preso due tiratori qualsiasi, ma il migliore di tutti i tempi per quanto riguarda le realizzazioni e Rashard Lewis subito dopo - dice - Sia la famiglia Arison che Pat stanno continuando a fare un lavoro incredibile. Questa è una squadra davvero speciale, a partire dalla dirigenza fino all'ultimo membro. Se si riesce a prendere giocatori così pagandoli meno di quanto potrebbero prendere, allora ci stiamo muovendo nella giusta direzione".

riposo — Miller ha messo a segno il 45% dei tiri da tre in questa stagione, facendo registrare una media di 6.1 punti in 39 partite. Non si può certo dire che questa sia stata un'estate tranquilla per Miller - "tutto cambia quando vinci", dice -, coinvolto in apparizioni pubblicitarie e probabilmente per il lancio della bibita energetica Let It Fly previsto il 10 agosto. Tuttavia, sembra molto fiducioso di poter tornare a giocare ancora. "Il riposo è tutto - dice Miller - l'infiammazione se ne va, il dolore diminuisce. Ma adesso è arrivato il momento di aumentarlo e sopportarlo".