Gallinari nella top 10 delle ali
È meglio di quello che sembra

Danilo Gallinari, 23 anni, ala dei Denver Nuggets. Reuters

Danilo Gallinari, martedì notte contro Portland (leggi articolo), ha sommato un'altra grande partita: 25 punti, 8/14 al tiro, 50% da tre. Nelle otto gare del 2013, Denver ha vinto 7 volte e l'azzurro ha prodotto 19.8 punti di media, 5.8 rimbalzi col 42% nelle triple. Vale i 10 milioni l'anno che prende? E i 34 che i Nuggets gli dovranno dare fino al 2015? Si direbbe di sì. Ma non è stato sempre così chiaro. E soprattutto quando si avvicina l'All Star Game, e la dead line dei trasferimenti, quanto produce un giocatore rispetto a quello che costa diventa il pane dei g.m. Nba. Che si affidano a statistiche sempre più evolute.

guru — I Memphis Grizzlies hanno addirittura ingaggiato il guru delle cifre avanzate di Espn, John Hollinger. Secondo i suoi calcoli, Rudy Gay, ventesimo giocatore più pagato della Nba (oltre 16 milioni che diventeranno 19 nel 2015) non vale quello che costa. E siccome il club deve alleggerire il monte salari, è lui l'uomo da cedere. Coach Lionel Hollins non è assolutamente d'accordo: poi chi marca i Durant e i Carmelo, le statistiche di Hollinger? Sembra di rivedere il film Moneyball, in Italia "L'arte di vincere", che racconta la storia degli Oakland Athletics di baseball, del loro manager Billy Beane che, seguendo le indicazioni di Peter Brand e applicando un sistema statistico detto "sabermetrico" per valutare i giocatori, ricostruisce una squadra vincente. Il basket, sport di contatto, dove si dice che esistono: "Bugie, grandi bugie e le statistiche", diventerà mai così?

capostipite — Il capostipite della nuova tendenza cestistica è Daryl Morey, gm dei Rockets. Il suo discepolo è Mike Zarren, vice gm dei Celtics. Da dicembre, Hollinger è entrato nello staff di Memphis. Per cercare di svelare cosa? L'effetto di un giocatore sul rendimento globale di una squadra. Se si prendono le cifre dei Nuggets, si calcola quanti punti fanno e subiscono con o senza Gallinari, e si ripete l'operazione sulle altre statistiche della squadra, si scopre, ad esempio, che con lui in campo, anche da ala grande, Denver supera gli avversari a rimbalzo con un margine superiore anche se i rimbalzi non sono una caratteristica peculiare dell'azzurro.

ali piccole — Ci sono poche ali piccole nella Nba con un effetto positivo superiore a quello di di Gallinari. Quali? LeBron e Ginobili, ammesso lo siano, Durant, Iguodala, Harden, Josh Smith, Joe Johnson. Tutti guadagnano dai 3 ai 9 milioni l'anno più di Danilo, che quindi è un affarone. Si arriverà a costruire le squadre come a Fantabasket sulla base di statistiche? La partita che si sta giocando a Memphis con Rudy Gay tra l'allenatore e il guru dei numeri ce lo dirà presto.