Belinelli ok a casa Bargnani
Gallinari si inchina a Durant

Marco Belinelli difende palla contro DeMar DeRozan. Reuters

I Bulls superano Toronto al supplementare, Denver, invece, va k.o. a Oklahoma City.

Toronto-Chicago 105-107 d.t.s. (tabellino)
Un vantaggio di 19 punti non basta ai Bulls (22-15) per sbarazzarsi senza problemi dei Raptors (14-25). Toronto con coraggio torna sotto nell’ultimo quarto e, sfruttando anche gli errori di Chicago, trascina il match al supplementare. Nell’overtime però sale in cattedra l’All Star Luol Deng che manda k.o. i padroni di casa realizzando a 3" dalla sirena il canestro che regala il successo ai Bulls. Marco Belinelli chiude con 10 punti in 35’. I Bulls cavalcano la verve di un Carlos Boozer assolutamente immarcabile nel primo tempo. Il lungo di Chicago fa quello che vuole nella zona pitturata e gli ospiti arrivano a vantaggio in doppia cifra nelle battute finale del primo quarto. Con l’ingresso sul parquet di Lowry e Anderson Toronto nel secondo periodo ritrova un po’ di ritmo in attacco, ma Boozer nel finale della frazione si rimette a segnare e i Bulls così chiudono il primo tempo avanti di otto lunghezze e aprono la ripresa segnando otto punti consecutivi. All’inizio del terzo quarto così i Raptors sembrano già in ginocchio, sotto 60-44. Si sveglia anche Rip Hamilton e i Bulls sembrano poter gestire senza eccessive preoccupazioni il vantaggio. Invece Anderson e Lowry con la loro produzione riportano sotto la squadra canadese. Toronto torna al -5 a 7’37’’ dalla fine, Belinelli dal perimetro permette a Chicago di allungare, ma i Raptors rispondono e la gara diventa particolarmente intesa. Lowry riporta in scia Toronto (99-97) a 1’15’’ dalla sirena. Coach Thibodeau allora mostra grande fiducia in Marco Belinelli. Con Hinrich in panchina con sei falli, il tecnico mette la palla in mano all’azzurro che decide di penetrare e porta a casa due liberi (convertendone pero’ soltanto uno). Lowry dall’altra parte segna, Beli allora ancora una volta tenta la penetrazione ma nel traffico dell’intasata area di Toronto fallisce un difficile layup. Occasione quindi per Toronto che sotto di una lunghezza a 40’’ dalla fine ha l’opportunità di vincere il match. Johnson cattura un rimbalzo in attacco e porta a casa due liberi ma ne segna soltanto uno. Parità e identica situazione tattica in attacco per i Bulls. Palla a Belinelli che attacca la difesa canadese ma allo scadere non trova la retina. Si va al supplementare e a 15’’ dalla fine Beli va in lunetta e ha l’occasione di portare Chicago al +3 ma realizza un libero su due, Lowry così sguscia via proprio all’azzurro e firma il canestro del 105 pari sette secondi più tardi. Ci pensa però Deng a rimettere tutto a posto. L’All Star di Chicago con uno splendido movimento sul perimetro si libera e trova la retina. Questa volta Toronto non ha più risposte e la tripla della disperazione allo scadere di Calderon muore sul ferro.
Toronto: Anderson 27 (6/9, 4/9), Lowry 26, DeRozan 18. Rimbalzi: Johnson 10. Assist: Lowry 7.
Chicago: BELINELLI 10 (2/6, 0/3), con 3 rimbalzi e 2 assist in 35’. Boozer 36 (16/23, 0/1), Deng 19, Noah 16, Hamilton 15. Rimbalzi: Noah 14, Boozer 12. Assist: Deng 7.

Dalilo Gallinari fermato da Kevin Durant, di Oklahoma City. Reuters

Oklahoma City-Denver 117-97 (tabellino)
Giocare un “back to back” nella Nba e’ già qualcosa di particolarmente impegnativo. Farlo poi in trasferta contro la squadra con il miglior record della Lega, diventa un’impresa titanica. Denver (24-17) così sfodera la più classiche delle prestazioni da seconda partita di un “back to back” e si inchina davanti ai campioni in carica della Western Conference. Arriva al capolinea così la striscia di sei successi consecutivi per la squadra del Colorado. Anche Danilo Gallinari paga lo sforzo della vittoria al supplementare contro Portland della sera precedente e gioca una gara anonima, chiudendo con 11 punti e un rimbalzo in 26’. Si capisce subito dalla prime battute che sarà una lunga serata per i tifosi di Denver. Oklahoma City (31-8), infatti, parte fortissimo e Westbrook sembra un marziano per la difesa dei Nuggets. Il playmaker dei Thunder segna in tutti i modi e firma qualcosa come 16 punti nella frazione. Gli ospiti fanno fatica a rimanere soltanto in scia e alla fine del primo quarto sono già sotto di 16 lunghezze. Kevin Martin e Kevin Durant completano l’opera nel secondo periodo. Oklahoma City scappa a+24 e lascia ai Nuggets solamente le briciole. Koufos e McGee tentano di creare problemi ai lunghi di Okc nei minuti finali del primo tempo, ma la gara è oramai compromessa e al riposo i padroni di casa sono avanti di 20 lunghezze. Ci vorrebbe un buon inizio di ripresa per provare a mettere un po’ di pressione a Durant e compagni, invece sono proprio i Thunder a fare le cose migliori nei primi minuti del terzo quarto. Perfino il più ottimista dei tifosi di Denver deve arrendersi quando Westbrook a 5’11’’ dalla fine del terzo periodo firma il canestro del +26. Il Gallo va a segno dalla lunga distanza ma i Nuggets non ne hanno più e alzano bandiera bianca. L’ultimo quarto diventa così un lungo garbage time con i titolari di entrambe le squadre in panchina a prendere ossigeno.
Oklahoma City: Westbrook 32 (12/19, 0/1), Durant, Martin 20. Rimbalzi: Ibaka, Jackson 6. Assist: Jackson 7.
Denver: GALLINARI 11 (2/5, 1/5), con un rimbalzo in 26’. Koufos 16 (6/6), McGee 15. Rimbalzi: Koufos 9. Assist: Miller 10.