I 21 campioni del XXI secolo: 14, Manu Ginobili
Manudona: un soprannome che riassume al meglio l’importanza sportiva e culturale della carriera di Manu Ginobili. Perch¨¦ per un argentino sentire il proprio nome accostato a quello di Maradona, uno che ha addirittura una chiesa che lo idolatra, ¨¨ davvero il massimo immaginabile. Ad unire Manu e Diego c’¨¨ innanzitutto la magia che entrambi avevano nel mancino (il piede per uno, la mano per l’altro), assieme alla fantasia, il talento innato, regalato da madre natura al momento delle rispettive nascite. E poi c’¨¨ l’Italia, tappa fondamentale per entrambi. Napoli per Diego, Reggio Calabria e Bologna per Manu, citt¨¤ nelle quali ¨¨ cresciuto e si ¨¨ consacrato come giocatore e campione (il triplete campionato, coppa Italia ed Eurolega con la Virtus nel 2001 ¨¨ leggenda), prima di partire per la Nba nel 2002. Ma c’¨¨ qualcosa che separa i due fenomeni: perch¨¦ se il rivoluzionario Diego ha sempre diviso, giocatore e uomo da amare o odiare senza mezze misure, il genio Diego ha unito, ovunque ¨¨ andato. Dalla sua Argentina, portata sul podio pi¨´ alto delle Olimpiadi del 2004, fino al nostro paese e agli Stati Uniti. In Nba Manu si ¨¨ guadagnato il rispetto in campo a colpi di eurostep, triple e assist da visionario, e fuori, dopo 16 stagioni in maglia Spurs (e 4 titoli vinti) da bandiera, sempre con il bene della squadra in testa e con l’ego dimenticato in cantina. La sua canotta numero 20 che pende dal soffitto dell’AT&T Center ¨¨ la penultima tappa di una carriera pi¨´ unica che rara. L’ultima stazione si chiama Hall of Fame, l’Olimpo degli immortali. Dove Manudona sar¨¤ presto di casa…
MOMENTO CLOU – Playoff della stagione 2004-2005, conclusi con il titolo vinto contro Detroit. Manu mette assieme numeri incredibili, i migliori in carriera in postseason: 20.8 punti, 5.8 rimbalzi, 4.2 assist, 1.2 palle rubate a uscita. Il meglio, per¨°, Ginobili lo tiene per il momento pi¨´ importante: gara 7 di Finals. Un match caratterizzato dalle difficolt¨¤ offensive di Tim Duncan (che chiuse con 10/27 dal campo) e risolto dalle magie del numero 20 degli Speroni: 23 punti, 5 rimbalzi e 4 assist. Solo 1 voto lo separ¨° dal premio di MVP delle Finals, dato allo stesso Duncan, ma la sua prestazione assicur¨° l’anello ai texani. E non solo. Perch¨¦ questi playoff sono l’atto ufficiale della nascita dei Big 3, Duncan-Ginobili-Parker, che ha cambiato per sempre la storia della franchigia di San Antonio.
PREMI – Facciamo ordine, perch¨¦ la sala trofei di Ginobili ¨¨ decisamente affollata, sia grazie alla dinastia Spurs. All Rookie dell’anno nel 2003, campione Nba nel 20o3, 2005, 2007 e 2014. Due volte All-Star, altrettante nomine nei quintetti All-Nba. Con la sua Argentina ha vinto l’oro olimpico ad Atene 2004, oltre a un bronzo a Pechino 2008 e l’argento mondiale ai campionati di Indianapolis 2002.
CIFRE – 14 stagioni da emblema in canotta Spurs, 1057 partite con 13.3 punti di media (14.043 totali), 3.5 rimbalzi e 3.8 assist. In 218 gare ai playoff Manu ha messo a referto 3054 punti totali.
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