Coach K dice addio a Team Usa
L'ha riportato sul trono del basket

Mike Krzyzewski, 65 anni, 62 vittorie in 63 partite da coach di Team Usa. Reuters

Un finale così, con la medaglia d’oro al collo, era quello che Mike Krzyzewski sognava per il suo addio a Team Usa, dopo un regno durato 7 anni con 62 vittorie in 63 partite. Coach K, il tecnico più vincente della storia del college basket, ha infatti deciso di lasciare la nazionale a stelle e strisce, presa dalle ceneri del dopo bronzo di Atene 2004 e riportata sul trono del basket con la vittoria delle ultime due Olimpiadi e del Mondiale 2010. Jerry Colangelo, il chairman di Team Usa, proverà ancora una volta a convincerlo a ripensarci, magari davanti a una pizza e a un bicchiere di vino come fece dopo l’oro a Pechino 2008. Stavolta però Krzyzewski sembra deciso a tornare ad essere solo l’head coach di Duke, il college che allena dal 1980 e con cui ha costruito uno dei programmi più vincenti dell’Ncaa: “E’ tempo che mi dedichi ad altro” ha detto confermando la sua intenzione di lasciare la panchina della nazionale.

L'abbraccio tra Krzyzewski e LeBron dopo l'oro di Londra. Ap

l'uomo giusto — La leggenda di coach K con Team Usa inizia nel 2005. Jerry Colangelo stava raccogliendo i cocci lasciati da Larry Brown dopo la disastrosa spedizione ad Atene 2004, con gli Usa snobbati dalle star Nba e finiti sul gradino più basso del podio con 3 sconfitte in 8 partite. Chiedeva consiglio a chiunque e bussò anche alla porta di Dean Smith, che allora era il tecnico più vincente della storia del college basket e che aveva guidato la nazionale olimpica Usa all’oro di Montreal 1976. Colangelo gli mostrò una lista di nomi che comprendeva tecnici Nba e Ncaa e Smith non ebbe dubbi: “Mi disse che c’era solo un uomo che avrebbe potuto svolgere quel compito - ha ricordato Colangelo -: coach K. E questa frase detta dal suo più grande rivale mi convinse che era l’uomo su cui puntare”. Colangelo affida a coach K (che dal 1979 aveva lavorato saltuariamente per la federazione e nel 1992 era stato assistant coach nel Dream Team) il timone di Team Usa nel 2005, con l’obiettivo di vincere l’oro a Pechino 2008. Nel primo appuntamento che conta, il Mondiale 2006, gli Usa perdono la semifinale con la Grecia. Ma da allora non hanno più commesso passi falsi, mettendo insieme una serie di 50 vittorie consecutive che ha portato la vittoria a Pechino (quello di Redeem Team che ha cancellato l’onta del 2004), quella nel Mondiale 2010 (titolo che gli Usa non vincevano dal 1994) e a Londra. Una cavalcata trionfale, dalla cenere all’oro.

quel legame speciale — Coach K ha rimesso in piedi Team Usa come ha fatto con Duke, puntando sul senso di appartenenza, sul gruppo e sulla tenuta difensiva. Ha convinto le star a tornare in nazionale, sviluppando un legame diventato fortissimo con tutte le star ma soprattutto con Kobe Bryant e LeBron James, che ha festeggiato l’oro di Londra con un lungo abbraccio al coach. “E’ brillante, molto intelligente, comunica molto bene - ha detto Kobe di Krzyzewski -. E’ divertente e non si prende troppo sul serio. Con lui è stato un periodo fantastico per tutti”. Anche Chris Paul è tra gli estimatori di coach K: “Quattro anni fa, quando sono entrato nel giro della nazionale, mi chiedevo come avrei potuto giocare per il coach di Duke (Paul ha studiato a Wake Forest, uno dei maggiori rivali dei Blue Devils di Krzyzewski, n.d.r.). Ora posso dire di amare quel tizio”.

l'erede — Trovare un suo sostituto non sarà facile, perché per Team Usa con coach K si chiude un’era. Jerry Colangelo gli offrirà una cena (“Sono sicuro di voler lasciare. Ma penso di poter ricavare una gran cena da tutto questo e ho già detto di scegliere un ristorante italiano” ha scherzato Krzyzewski) ma si sentirà rispondere che l’avventura è finita. E allora dovrà pensare ad un successore. I primi nomi della lista sono Doc Rivers, 50enne coach dal 2004 al timone dei Celtics, e Gregg Popovich, 63enne dal 1996 al timone di San Antonio. Entrambi sono interessati al lavoro e pronti a lanciarsi a tempo pieno nella nuova avventura. In lizza anche Mike D’Antoni e Nate McMillian, attuali assistenti di coach K ma al momento senza una panchina. Si sarebbe fatto avanti anche Rick Pitino, che allena in Ncaa a Louisville. Ma Colangelo stavolta sembra deciso ad affidare la panchina di Team Usa a un tecnico Nba. Su chiunque cada la scelta, dovrà raccogliere un’eredità pesantissima: quella dell’uomo che ha riportato gli Stati Uniti in vetta al mondo del basket.