Coach K con LeBron James a LOndra 2012. Ap

Con la fine della Summer League, è arrivato il momento di rivolgere la nostra attenzione verso la nazionale Usa. La rappresentativa maggiore maschile non prenderà parte ad alcun torneo in questa estate, poiché già qualificata ai mondiali del prossimo anno in virtù della vittoria ai Giochi Olimpici. E' stato quindi deciso che la squadra non prenderà parte al torneo Fiba Americas che si aprirà il prossimo 30 agosto a Caracas, Venezuela. Tuttavia, il direttore sportivo Jerry Colangelo e il coach Mike Krzyzewski non andranno in ferie, ma convocheranno 29 giovani a Las Vegas per un mini ritiro che inizierà lunedì e finirà giovedì. Questa è un'opportunità per alcuni giocatori di sperare di far parte del roster per i prossimi Mondiali. In vista di questo mini-ritiro, Nba.com ha intervistato Colangelo, che ha anticipato la defezione di Taj Gibson dei Bulls a causa di una distorsione alla caviglia. Saranno quindi 29 - 27 dall'Nba e 2 dal college - i giocatori che prenderanno parte ai quattro giorni del ritiro Usa.

Colangelo, cosa si aspetta da questo ritiro?
"Prima di tutto, facciamo un passo indietro. Ritorniamo a Pechino. Avevamo il nostro roster Olimpico ma non sapevamo cosa sarebbe successo per i mondiali del 2010. Alla fine abbiamo puntato su un gruppo giovane e completamente nuovo che si è comportato benissimo. Vincere il titolo a Istanbul è stato difficilissimo, e i ragazzi che si sono fatti valere in quella occasione hanno poi disputato una stagione fantastica. Poi, a Londra, è andata come mi aspettavo: un roster composto per metà dai giocatori che avevano giocato i mondiali e metà da quelli che erano all'Olimpiade precedente. E adesso, mentre pensiamo al 2014, abbiamo visto che gli Olimpionici più giovani vorrebbero giocare ai mondiali il prossimo anno. Quindi il roster potrebbe derivare principalmente da questo gruppo e da giocatori già convocati in passato ma non presenti in questa settimana. Stephen Curry e David Lee sono due giocatori che hanno già giocato in Nazionale in passato e che sono attualmente fuori a causa di infortuni. Un altro è Kawhi Leonard, che faceva parte di questo gruppo ma che non sarebbe stato in grado di venire a causa del suo programma di riabilitazione in questa offseason. Insomma, il roster sarà fatto in buona parte da questo gruppo e da alcuni giocatori degli scorsi Giochi Olimpici. In pratica daremo un'occhiata a questi circa 30 giocatori, faremo le nostre valutazioni e vedremo chi continuare a tenere in considerazione per il prossimo anno. Ma non ci baseremo soltanto su questo ritiro, abbiamo ancora un'intera stagione Nba a disposizione".

Nel 2010 avete iniziato da un training camp con 20 giocatori per poi scendere a 12 per i mondiali. Vi aspettate di fare la stessa cosa riguardo al prossimo anno?
"E' davvero difficile fare una scrematura. Quindi più ne vediamo e meglio è, anche per loro. I giocatori ci tengono molto, e la loro presenza ne è una testimonianza. E anche a livello giovanile funziona, basti vedere i successi delle formazioni minori. L'under 19 che ha appena vinto l'oro mondiale è una grande squadra piena di talento".

Ci sono 30 giocatori, tra cui 9 playmaker. I ragazzi avranno abbastanza chance per lasciare il segno?
"Pensiamo proprio di sì. Comunque, visti gli arrivi di Tom Thibodeau e Monty Williams, ci sarà da fare lavoro di adattamento. Perciò, parte di questo ritiro sarà dedicata al fare e rifare gruppo. Credo quindi che sia una buona cosa continuare a far adattare i giocatori più giovani alla nazionale. Abbiamo un numero impressionante di playmaker, ma abbiamo anche molti 2 e 3. Per quanto riguarda i lunghi invece c'è sempre stata una certa carenza, e quindi abbiamo sempre cominciato dalla forza fisica".

Come può fare un giocatore per lasciarvi un'impressione positiva nella prossima settimana?
"Per noi, ciò che fa un giocatore dentro e fuori dal campo ha uguale importanza. Quindi vedremo se vanno d'accordo l'un l'altro, come si relazionano con lo staff dei preparatori, il loro livello di attenzione nelle nostre riunioni. Vi faccio un esempio, Paul George l'anno scorso era nel Select Team, pronto per far parte della Nazionale Olimpica. Avevamo visto delle ottime prospettive per lui. Il ragazzo sarebbe esploso presto. E questo si è tradotto in una stagione Nba spettacolare. Ma c'è di più, durante la stagione, il giocatore ha più volte detto di aver imparato moltissimo in Nazionale e che aspira a continuare a farne parte".