Usa a valanga con Durant
Ma Griffin salta i Giochi

Russell Westbrook, stella di OKC. Reuters

Una squadra che può permettersi un certo Kevin Durant come sesto uomo magari non può davvero mettersi sullo stesso piano del vero Dream Team, quello del 1992, come ha incautamente dichiarato Kobe Bryant facendosi punzecchiare a distanza da Michael Jordan (“Sinceramente mi sono messo a ridere. Di sicuro non è la cosa più intelligente che abbia mai detto”), ma di sicuro non ha problemi a superare la Repubblica Dominicana. Nell’amichevole di Las Vegas contro la squadra caraibica allenata da John Calipari la Nazionale a stelle e strisce passeggia andando a vincere, senza forzare, 113-59. Kevin Durant, che parte dalla panchina, mette a referto 24 punti e 10 rimbalzi mostrando la sua solita verse offensiva.

LA PARTITA — Coach K parte con il quintetto annunciato, in regia c’e’ Chris Paul con Kobe Bryant, LeBron James e Carmelo Anthony a fare il bello e il cattivo tempo in attacco e Tyson Chandler a dominare la zona pitturata. Tutto troppo facile per la squadra americana anche perché Al Horford, il leader della compagine dominicana, va subito in grande difficoltà e chiude con un disastroso 1/12 dal campo. Minutaggio limitato un po’ per tutti e spazio per “riserve”, se così si possono chiamare giocatori come Deron Williams (10 assist per lui), Kevin Durant, Russell Westbrook e Kevin Love. La gara scivola via senza grandi sussulti, appena alza il ritmo la Nazionale Usa scappa e si permette il lusso di fare accademia. L’atletismo del suo roster permette a coach K diverse soluzioni, spesso il coach di Duke gioca anche l’arma del pressing a tutto campo che contro la Repubblica Dominicana funziona (25 turnover) alla grande. Durant parte dalla panchina ma quando entra in campo lascia subito il segno trovando la retina con tutte e cinque le conclusioni tentate nel primo quarto. La squadra americana, grazie ai 21 punti di KD, va al riposo avanti 50-27 e a inizio ripresa Mike Krzyzewski decide di far partire Durant in quintetto. Nel terzo quarto la nazionale Usa chiude ogni discorso e la gara diventa così una semplice formalità da espletare.

GRIFFIn k.o. — A Londra il Dream Team non dovrebbe avere rivali ma qualche brutta notizia la deve registrare anche coach K. Blake Griffin, infatti, sarà costretto a saltare l’Olimpiade a causa dell’aggravarsi dell’infortunio al ginocchio sinistro subito durante i playoff Nba. Il giocatore ha avuto una ricaduta mercoledì e nella giornata di giovedì è tornato a Los Angeles e si è sottoposto a una risonanza magnetica che ha rivelato una lesione al menisco. Griffin così verrà operato in California la prossima settimana e sarà rimpiazzato nel roster per Londra 2012 dalla prima scelta assoluta allo scorso draft Anthony Davis. Sull’entità dell’infortunio di Griffin si erano sparse voci contraddittorie nella giornata di giovedì che avevano fatto venire i brividi ai tifosi dei Clippers. Alla fine però Vinny Del Negro può tirare un sospiro di sollievo, visto che il giocatore dovrebbe tornare a pieno regime in tempo per il camp di preparazione alla prossima stagione Nba. “E’ un vero peccato che Blake sia costretto a saltare l’Olimpiade - commenta l’head coach dei Clippers - siamo però molto sollevati dalla notizia che potrà rientrare in tempo per l’inizio del camp di ottobre”.