Perry Jones mette a punto il motore
"Dimostrerò a tutti che si sbagliano"

Sembrava che Perry Jones avesse trovato il modo di mettersi in mostra nella Summer League, ma poi ha dovuto fermarsi. Dopo tutto, è da tempo che gira la voce sulla scarsa tenuta del suo "motore" e che forse avesse già bisogno di un periodo di riposo. Ma in realtà si trattava solo di un piccolo problema alla caviglia sinistra e non una scelta tecnica a far finire Jones in panchina, non prima però che l'ala alta 210 cm dimostrasse di essere un regalo piovuto dal cielo nelle mani dei Thunder che lo hanno preso alla ventottesima chiamata del draft.

Perry Jones, 20 anni, 28esima scelta al draft 2012. Reuters

qualità — "È come una voce dentro la mia testa, ne sento parlare così spesso - dice Jones a proposito delle voci sulla tenuta del suo "motore" - che ormai è entrata nel mio vocabolario". Le parole spese dai compagni di squadra e dallo staff di Oklahoma City sono state moto positive. "È un ragazzo molto rapido per le sue caratteristiche fisiche ed inoltre possiede altezza e versatilità notevoli - dice Sam Presti, general manager dei Thunder - finora abbiamo visto un giocatore con buone caratteristiche che dimostra di essere disposto a imparare sul campo". Nell'unica partita intera giocata alla AirTran Orlando Pro Summer League, Jones ha segnato 16 punti e 8 rimbalzi in 29 minuti, continuando a mettere in mostra l'aggressività dimostrata in allenamento con i Thunder. "Un grande atleta, molto competitivo - dice il compagno di squadra Reggie Jackson - non so chi abbia messo in giro la notizia sulla tenuta del suo motore ma credo che siano voci prive di fondamento. A questo ragazzo piace scendere in campo e giocare duro, cercando di fare tutto quel che può".

lavoro — Questa storia è cominciata con un rap su Jones durante la scorsa stagione del college nella quale non si è caricato Baylor sulle spalle prendendosi la responsabilità di essere il leader in attacco in ogni partita. "Mi sono sacrificato molto al college, ho rinunciato a tante cose come segnare perché pensavo che ci fossero altri compagni di squadra in grado di farlo - dice - ma adesso ho capito, non importa con chi sto giocando, devo essere sempre in grado di fare quello che posso, ovvero segnare. Ora voglio solo dimostrare a tutti che si sbagliano su di me. Dimostrare che ho un buon motore, dimostrare quello che valgo in allenamento e portare tutta la mia energia in partita". Jones ha dimostrato un ampio repertorio nella partita giocata qui a Orlando: un buona propensione al tiro, capacità di segnare in sospensione saltando all'indietro, moto perpetuo in campo e un buon lavoro in difesa. "Sono tutte caratteristiche del suo stile di gioco che abbiamo apprezzato quando lo tenevamo sott'occhio - dice Scott Brooks, coach dei Thunder - mi piacciono le sue doti atletiche, la capacità di coprire il campo su entrambi i fronti e le decisioni che prende in partita. Sembra davvero pensare sempre alla cosa giusta da fare in ogni momento. Queste sono alcune ragioni del nostro entusiasmo quando abbiamo visto che nel nostro turno del draft era ancora disponibile. Se date un'occhiata alle sue caratteristiche fisiche e al suo talento, si adatta perfettamente al nostro gioco".

paragoni — "Credo fermamente che sarà un ragazzo speciale - dice il vice allenatore Mark Bryant che ricopre il ruolo di coach in questa summer league - non voglio dire che sia come Lamar Odom, ma credo che potrebbe avvicinarcisi molto". Jones non vuole ancora entrare nel merito di questi paragoni e nemmeno Presti pensa che sia il momento di vantarsi con gli altri general manager che hanno snobbato il giocatore durante il draft viste le voci sul suo atteggiamento poco coraggioso. La storia della Summer League è piena di meteore che poi sono scomparse.

consapevolezza — "Ogni draft è diverso e dipende dagli obiettivi delle varie squadre - dice Presti - il nostro lavoro è quello di essere pronti per ogni evenienza. Jones rientrava tra i nostri obiettivi ed eravamo convinti che fosse il giocatore giusto da prendere alla ventottesima chiamata. È un ragazzo che abbiamo tenuto sotto osservazione nell'arco della stagione precedente. Detto questo, bisogna prendere in considerazione tutti i fattori, cercando di non farsi trascinare dalle emozioni. Quello che tutti noi cerchiamo di fare durante un draft è di trarre vantaggio da ogni situazione. Prima o poi arriva il momento in cui bisogna fidarsi delle proprie valutazioni e prendere una decisione. Ovviamente non è una scienza esatta". Nonostante zoppichi e porti le ciabatte, Jones sorride all'idea di essere stato uno dei sottovalutati del draft. "Quando ero seduto in panchina prima della partita e addirittura quando correvo su e giù per il campo, non mi ero ancora reso conto di essere arrivato fin qua - dice - ma vi dirò, credo di essere nel posto giusto".