Belinelli è da applausi
Chicago schianta i Knicks

Guidata dai 22 punti di Belinelli, Chicago (11-8) schianta New York (14-5) e pesca la terza vittoria di fila. Finisce 93-85 (tabellino), portando a casa una partita maschia, densa di sapori da playoff. E’ un'altra notte magica per Marco, sicuramente la più gustosa di tutte. Perché c'erano i Knicks - pur senza Carmelo Anthony -, perché si giocava in casa, e perché alla fine della partita è persino arrivata l'intervista in vivavoce davanti a tutto lo United Center. Quella che di solito spetta a Derrick Rose o a Luol Deng, le stelle della squadra. “E’ la vittoria più bella dell’anno, quella più importante. Per me e per la squadra” commenterà alla fine.

Grande serata per Marco Belinelli. Afp

pick and roll — Belinelli dà la spinta decisiva con un primo quarto esplosivo e, soprattutto, due giocate decisive negli ultimi minuti di partita: il tiro dall’angolo che ricaccia i Knicks a -5, e l'assist per Noah che chiude i giochi, dopo un secondo tempo giocato sul filo del rasoio. Il tutto venendo isolato con la palla in mano nel finale, con la licenza di sfruttare il blocco alto del Francese per creare dal palleggio. "Oltre a darci la spinta nel primo quarto, ha mostrato di essere un eccellente giocatore di pick and roll" ha comentato a fine partita coach Thibodeau. Questa sera, con Rip Hamilton ancora fuori, Belinelli è rimasto in campo 45', massimo stagionale. Solo dodici giorni fa, contro i Bucks, non metteva nemmeno piede in campo. Sembra un’eternità.

trance agonistica — Fin dal primo quarto Marco gioca con una sicurezza glaciale. Non forza, legge le situazioni, prende tutte le decisioni con tempismo ineccepibile. Prima una comoda tripla, poi due canestri dalla media, poi un’altra bomba, poi un tiro dall’angolo. Eseguiti con la stessa fluidità di esercizi di allenamento, complice anche una difesa dei Knicks non attentissima. Sono minuti in cui sembra poter buttare dentro qualsiasi cosa gli passi per le mani, come ogni tanto succedeva già nei suoi anni in Fortitudo. Fino all’ultimo possesso della frazione, con pochi secondi sul cronometro: palleggia, si arresta con tutta calma dopo la metacampo e sgancia l’ultimo proiettile. Dentro, di tabella, per la gioia scomposta dello United Center.

battaglia — Con il flusso della partita a proprio favore, Chicago chiude avanti il primo quarto e vola sul +7 all’inizio del secondo (30-23). E’ lì che l’inerzia, improvvisamente, cambia. Gibson raccatta due tecnici in fila e viene espulso, Novak capitalizza dalla lunetta e infila una tripla subito dopo. In un attimo c’è di nuovo equilibrio, e durerà per tutto il resto della partita. Vista l’indisponilità di Gibson e l’assetto leggero dei Knicks, Thibodeau opta per un quintetto snello per tutto l’ultimo quarto, con Jimmy Butler da ala piccola e Deng da "4". I Knicks tirano male ma tengono botta grazie alla fisicità di Chandler sotto canestro e all’aggressività dei propri esterni, Felton su tutti. Dall’altra ci pensano Luol Deng e Nate Robinson, pur senza troppa lucidità, a dare un esiguo vantaggio ai padroni di casa a 3’ dalla fine, preparando il terreno per lo strappo finale. Finisce con una lunga ovazione del pubblico e il classico "New York sucks" dedicato agli storici rivali.

Chicago: Belinelli 22 (4/9 da 2, 4/6 da 3, 4 rimbalzi, 1 assist, 3 recuperi in 45’), Deng 22, Robinson 14. Rimbalzi: Noah 11, Boozer 10. Assist: Robinson 8.
New York: Felton 27. Smith 15, Chandler 14. Rimbalzi: Chandler 18. Assist: Felton 5.