Atlanta sbanca Memphis
Miami riparte, Mayo show
NEW YORK (Stati Uniti), 9 dicembre 2012
Gli Hawks centrano con i Grizzlies il nono successo nelle ultime 10 gare, stesso ruolino di marcia degli Spurs che demoliscono Charlotte. Gli Heat cancellano le ultime 2 sconfitte battendo New Orleans, la guardia di Dallas ne infila 40 contro i Rockets annullando i 39 di Harden
- Josh Smith al tiro nella gara contro i Memphis Grizzlies. Reuters
Atlanta travolge Memphis nella ripresa e centra la nona vittoria nelle ultime 10 partite, consegnando agli Spurs (che passano facile a Charlotte) il titolo di squadra con il miglior record della lega. Miami liquida New Orleans e riparte dopo due sconfitte, i 40 punti di OJ Mayo aiutano Dallas a superare Houston e i 39 di James Harden. Festa anche per Boston, Clippers, Sacramento, Golden State e Detroit.
Memphis Grizzlies-Atlanta Hawks 83-93 (tabellino)
Il volo degli Hawks. Atlanta (12 vinte-5 perse) conferma di essere la squadra più calda dell’Nba (9 vittorie nelle ultime 10 gare con l’unica sconfitta arrivata al supplementare) e si impone con una grande ripresa in casa di Memphis (14-4), che prima di questa partita aveva il miglior record della lega. Gli Hawks travolgono i Grizzlies 52-36 dopo il riposo, tenendoli al 39% al tiro, dominandoli 26-15 a rimbalzo e punendoli con 18 punti dalla panchina di Lou Williams, 15 di Josh Smith e 11 rimbalzi di Al Horford (10ª doppia doppia stagionale). A Memphis, k.o. in casa per la seconda volta in stagione, non bastano i 36 punti e 21 rimbalzi complessivi della coppia Zach Randolph-Marc Gasol, anche perché Rudy Gay spara a salve (17 punti con 25 tiri) e la panchina non da alcun contributo (14 punti contro i 33 di quella avversaria). I Grizzlies sono avanti 47-41 al riposo e vanno sul 58-53 a 5’07” dalla sirena. Ma poi incassano un devastante 20-0, con Atlanta che in apertura di ultimo periodo tocca il 75-60. Memphis si scuote con Wayne Ellington e Gay che costruiscono un 9-0 buono per rientrare fino al -6, ma Smith con 7 punti consecutivi restituisce agli Hawks un margine solido con cui reggere al tentativo finale di rimonta dei padroni di casa.
Memphis: Randolph 18 (8/12 da due, 2/4 tl), Gasol 18 (6/10, 0/1, 6/6 tl), Gay 17. Rimbalzi: Randolph 13. Assist: Gasol 5.
Atlanta: Smith 24 (8/13, 2/4, 2/3 tl), Williams 21, Horford 19. Rimbalzi: Randolph 13. Assist: Gasol 5.
Miami Heat-New Orleans Hornets 106-90 (tabellino)
Riprende la marcia. Con la miglior serata al tiro della stagione (58%) e i 50 punti del duo Dwyane Wade-LeBron James, Miami (13-5) cancella le ultime due sconfitte consecutive piegando New Orleans (5-14), che ha perso 12 delle ultime 14 esibizioni. Gli Heat si ritrovano anche dal punto di vista difensivo, tenendo gli avversari sotto quota 100 punti, impresa successa solo una volta nelle 6 precedenti partite. “L’impegno in difesa è decisamente migliorato rispetto alle ultime due partite” racconta felice a fine gara coach Erik Spoelstra. Ancora senza la prima scelta assoluta Anthony Davis (ha ripreso gli allenamenti), gli Hornets resistono solo in avvio allo strapotere degli Heat, volando sul 25-18 dopo 7’ e mandando a bersaglio 10 dei primi 12 tentativi dal campo. Ma New Orleans si scioglie all’inizio del secondo quarto (7/20 al tiro nel periodo) e Miami ne approfitta per un travolgente 33-15 costruito sull’asse Wade-LeBron, con lo sportivo dell’anno che è sempre andato sopra quota 20 punti nelle 18 gare giocate in questa stagione. Gli Heat sono avanti 64-47 all’intervallo e navigano tranquilli fino a 4’40” dalla fine, quando Robin Lopez porta gli Hornets sotto di 8 (95-87): i padroni di casa rispondono con un perentorio 11-0 spegnendo qualsiasi sogno di New Orleans.
Miami: Wade 26 (9/12, 8/9 tl), James 24, Bosh 13. Rimbalzi: Bosh 6. Assist: James 7.
New Orleans: Anderson 24 (6/13, 4/6), Lopez 20. Smith 12. Rimbalzi: Lopez 8. Assist: Vazquez 7.
- O.J. Mayo, di Dallas: 40 punti contro Houston, Reuters
Houston Rockets-Dallas Mavericks 109-116 (tabellino)
Re per una notte. OJ Mayo stravince il duello con James Harden e con la sua miglior gara della carriera regala a Dallas (10-10) la vittoria a Houston (9-10) in una partita pazza e ricca di emozioni. La prima la regala Kevin McHale, il coach dei Rockets che si ripresenta sulla panchina dopo averla lasciata lo scorso 10 novembre per stare vicino alla figlia Sasha, morta di Lupus lo scorso 23 novembre. Poi ci pensano Harden e Mayo a darsi battaglia. La barbuta stella di Houston è indomabile nel primo tempo, che chiude con 30 punti. Ne segna 19 nel solo secondo periodo, che Houston comincia sotto 41-24 ma che chiude avanti 66-63. Ma Harden nella ripresa si spegne (9 punti, 2/7), lasciando a Mayo le luci della ribalta. Il prodotto di Usc, che in attesa del rientro di Nowitzki è diventato il punto di riferimento dei Mavs, non riesce nel terzo periodo a replicare i 22 punti messi a segno prima del riposo, ma nel finale esplode. Houston si sente tranquilla col 96-85 firmato Parsons a 9’25” dalla fine, poi Mayo inizia il suo show da 16 punti nel parziale e Dallas scappa fino a 107-101 con 2’49” da giocare. I Rockets grazie a Douglas si giocano l’ultimo minuto con due soli punti da recuperare (109-107), ma Mayo con gli ultimi 5 punti della sua serata magica riporta i Mavs al sicuro.
Houston: Harden 39 (6/8, 4/9, 15/16 tl), Parsons 18, Douglas 13. Rimbalzi: Parsons 10. Assist: Harden 9.
Dallas: Mayo 40 (9/17, 6/9, 4/4 tl), Kaman 20, Collison 12, Carter 12. Rimbalzi: Mayo 8. Assist: Fisher 5, Collison 5.
Boston Celtics-Philadelphia 76ers 92-79 (tabellino)
La rivincita. Boston (11-9) vendica la sconfitta di un punto al supplementare di 24 ore prima dominando su Philadelphia (11-9) al TD Garden. I Celtics chiudono col 53% dal campo e mettono insieme un capolavoro difensivo nel primo tempo, in cui costruiscono un vantaggio di 20 punti e tengono i Sixers al 23% dal campo. “Mi piace il modo in cui abbiamo reagito - ha raccontato Pierce, 13 punti tutti nel primo tempo -. I ragazzi erano come impazziti. Avevamo qualcosa da dimostrare”. Sulle spalle di The Truth (tagliato il traguardo dei 4000 assist in carriera), Boston vola sul 24-16 alla prima sirena e torna negli spogliatoi avanti 48-28, con Philadelphia che tira 9/23 dal campo e non ha nessun giocatore con più di 2 tiri a bersaglio. Spinti dai 12 punti nel periodo dopo la ripresa di Young e dal 14/20 complessivo al tiro, i Sixers con un 13-0 accorciano a 65-57 con 1’19” da giocare nel terzo quarto il vantaggio di Boston che era arrivato fino a 21 punti. Garnett (prima gara senza rimbalzi dal 21 gennaio 1997) però riaccende i Celtics, che nel periodo conclusivo tornano a difendere bene (Philly tira 8/20) e spengono i sogni di rimonta ospiti.
Boston: Garnett 19 (9/11, 1/1 tl), Green 16, Pierce 13. Rimbalzi: Rondo 9, Sullinger 9. Assist: Rondo 11.
Philadelphia: Young 22 (9/15, 4/6 tl), Turner 13, Holiday 11. Rimbalzi: Allen 9. Assist: Holiday 8.
Charlotte Bobcats-San Antonio Spurs 102-132 (tabellino)
Dimostrazione di forza. Mandando a bersaglio ben 19 triple, nuovo record di franchigia, San Antonio (17-5) travolge Charlotte (7-12) conquistando la nona vittoria nelle ultime dieci partite. Gli Spurs, che ora hanno il miglior record dell’Nba, tirano col 56% sia dal campo sia da tre, colpa anche della scelta dei Bobcats (alla settima sconfitta di fila) che li contrastano quasi solo sotto canestro visti i 60 punti in area che gli uomini di Popovich avevano rifilato la sera prima a Houston. “Non li biasimo per averci provato, in fondo ultimamente non stavamo tirando così bene da fuori - racconta Danny Green, che ha approfittato degli spazi concessi sul perimetro da Charlotte per infilare 7 triple e chiudere con 23 punti, suo massimo stagionale -. Ma la loro difesa è collassata attorno a Duncan e sul perimetro c’era troppo spazio per non approfittarne”. I Bobcats reggono fino al 20 pari, poi Ginobili infila tre triple nel 12-2 con cui gli Spurs costruiscono il primo strappo. San Antonio è avanti 32-23 e tira 7/10 da dietro l’arco dopo il primo periodo, e nel secondo comincia a imperversare fino al 59-44 con Walker che prova a tenere dentro Charlotte. Ma il 38-23 del parziale dopo la ripresa chiude definitivamente i conti.
Charlotte: Walker 23 (6/14, 2/4, 2/3 tl), Henderson 13, Sessions 12. Rimbalzi: Biyombo 8. Assist: Kidd-Gilchrist 6.
San Antonio: Green 23 (1/1, 7/9), Parker 22, Mills 13. Rimbalzi: De Colo 8. Assist: Parker 9.
Los Angeles Clippers-Phoenix Suns 117-99 (tabellino)
Potenza della panchina. Sono i 56 punti delle riserve la chiave del successo dei Clippers (13-6) su Phoenix (7-14), il quinto consecutivo per la banda di Vinny Del Negro. “Dobbiamo loro molto - ha detto a fine gara Blake Griffin -. Volevamo provare a mettere il risultato al sicuro prima, ma la nostra squadra è costruita per fare in modo che chi si alza dalla panchina conti quanto i titolari”. Le riserve di Los Angeles producono 56 punti e costruiscono il 17-4 con cui i Clippers passano dal 85-83 da cui iniziano il quarto periodo al 102-87 su cui si ritrovano a 7’12” dalla fine. Su 11 di quei 17 punti c’è la firma di Jamal Crawford, che apre con una tripla e chiude con un layup il parziale decisivo. Phoenix, alla sesta sconfitta consecutiva (peggior serie negativa dal marzo 2009), era scappata sul 9-2 in avvio grazie a Brown ma aveva subito ceduto il comando delle operazioni ai Clippers, mai in grado di scappare nonostante l’impegno di Griffin. Ad inizio ultimo quarto però cambia tutto:i mentre Los Angeles infila 7 dei 10 tiri tentati, i Suns non vanno oltre il 2/8 dal campo con 0/5 da tre.
L.A. Clippers: Griffin 24 (10/17, 4/10 tl), Crawford 21, Paul 16. Rimbalzi: Griffin 8, Barnes 8, Odom 8. Assist: Paul 11.
Phoenix Suns: Beasley 21 (3/4, 4/7, 3/4 tl), Brown 19, Scola 18. Rimbalzi: Scola 10. Assist: Dragic 5, Beasley 5.
Portland Trail Blazers-Sacramento Kings 80-99 (tabellino)
Le trasferte non sono più tabù. Con le doppie doppie di DeMarcus Cousins e JJ Hickson, Sacramento (7-12) passa a Portland (8-12) ritrovando il successo esterno che le mancava da 6 gare. Merito anche della miglior prestazione difensiva stagionale dei Kings, che hanno concesso solo 80 punti ai Blazers tenendoli al 38,7% al tiro. Sacramento, al terzo successo di fila, è avanti 30-18 alla prima sirena ma nel secondo quarto segna solo 13 punti, andando al riposo comunque avanti 43-41 grazie al canestro di Thompson a 3” dalla sirena. Gli ospiti riprendono la marcia grazie a un 5/8 da tre nel periodo dopo la ripresa e alla terza sirena sono avanti 77-65, allungando poi progressivamente il vantaggio senza che Portland abbozzi una reazione. I Blazers incassano così il 6° k.o. nelle ultime 8 esibizioni.
Portland: Aldridge 17 (5/14, 7/8 tl), Hickson 14, Matthews 14. Rimbalzi: Hickson 15. Assist: Lillard 9.
Sacramento: Cousins 19 (6/16, 0/1, 7/8 tl), Salmons 19 (3/6, 3/4, 4/5 tl), Brooks 14. Rimbalzi: Cousins 12. Assist: Salmons 11.
Washington Wizards-Golden State Warriors 97-101(tabellino)
La gran serata di David Lee (24 punti, 17 rimbalzi) regala a Golden State (13-7) una tirata vittoria a Washington (2-15), la terza consecutiva fuori casa per gli uomini di Mark Jackson. I Warriors hanno dominato 57-37 a rimbalzo ottenendo 69 punti da Lee, Klay Thompson e Stephen Curry, ma hanno piegato solo nel finale la resistenza dei Wizards, che hanno perso AJ Price per un infortunio alla mano destra (“Temo di dover stare fuori 4-6 settimane” ha confidato). Dopo aver toccato il 35-23 in avvio di secondo periodo, gli ospiti tornano al riposo avanti 50-47 e si vanno raggiungere sul 55 pari a metà terzo quarto. I Warriors riconquistano il vantaggio ma Washington resta sempre a contatto. A 4” dalla fine Beal dalla lunetta firma il 99-97, poi sbaglia volontariamente il secondo tiro, cattura il rimbalzo, ma si fa stoppare il layup del pari da Ezeli. E Landry dalla lunetta chiude i conti. Washington: Crawford 22 (4/8, 4/9, 2/4 tl), Beal 17, Seraphin 14, Martin 14. Rimbalzi: Crawford 7. Assist: Crawford 8.
Golden State: Lee 24 (8/16, 8/8 tl), Thompson 23, Curry 22. Rimbalzi: Lee 17. Assist: Curry 5, Thompson 5.
Cleveland Cavaliers-Detroit Pistons 97-104 (tabellino)
È Brandon Kinght il protagonista assoluto della vittoria dei Pistons (7-15) a Cleveland (4-17). Il play firma 30 punti, suo massimo in carriera, 23 dei quali tra terzo e ultimo quarto, quando Detroit piazza il parziale decisivo che costa ai Cavs la quinta sconfitta di fila, nona nelle ultime 10 partite. “Sono semplicemente riuscito a sfruttare meglio i tiri che avevo a disposizione - ha spiegato il play dei Pistons -. Nel primo tempo hanno difeso bene su di me, ma nel secondo sono stato più aggressivo e questo ha pagato”. Gli ospiti, dominati 46-35 a rimbalzo, sono sotto 64-56 a metà terzo parziale, ma cambiano marcia e a 7’58” dalla sirena finale si ritrovano a gestire un vantaggio di 14 punti (88-74) con Knight autore di 16 punti nel 22-10 Pistons. I Cavs riescono solo a ridurre il divario.
Cleveland: Pargo 24 (8/14, 2/4, 2/3 tl), Varejao 16, Miles 15. Rimbalzi: Varejao 13. Assist: Gibson 6.
Detroit: Knight 30 (5/14, 5/6, 5/6 tl), Prince 14, Monroe 11. Rimbalzi: Prince 8. Assist: Stuckey 6.
Twitter @dchinellato© RIPRODUZIONE RISERVATA
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