Gli Heat sbarcano a Pechino
"In Cina per far gruppo"

Chris Bosh, LeBron James, Ray Allen e Dwyane Wade, stelle dei Miami Heat. Afp

LeBron James visiterà la Cina per la nona volta, di conseguenza è uno dei giocatori dei Miami Heat che meglio conosce la nazione più popolata al mondo e, nello specifico, il cibo locale. "Se qualcuno dei miei compagni di squadra dovesse tornare da questo viaggio con del grasso corporeo in eccesso, avrei dei dubbi su come hanno impiegato il loro tempo libero", ha dichiarato James, l’attuale Mvp della Nba. Forse anche per questo è un bene che gli Heat, atterrati oggi a Pechino per un viaggio che durerà una settimana, non abbiano molto tempo libero a disposizione nei prossimi sette giorni: i campioni in carica affronteranno due volte i Los Angeles Clippers nell’ambito degli Nba China Games. La prima partita verrà disputata questo giovedì a Pechino, mentre la replica è fissata per domenica a Shanghai.

Tifosi cinesi impazziti per LeBron James. Reuters

"ci divertiremo" — "Credo che ci divertiremo - ha dichiarato James -. Ci attende un viaggio molto lungo e non sarà facile fare gruppo, ma cercheremo di riuscirci e di non sprecare questa opportunità". L'itinerario che attende gli Heat è denso di impegni, con ricevimenti vip, una visita alla Grande Muraglia e altre escursioni in programma: il club vuole fare in modo che i giocatori e il personale abbiano il tempo di sperimentare alcuni elementi della cultura cinese. "Queste opportunità non capitano tanto spesso – ha dichiarato il coach degli Heat, Erik Spoelstra – e per questo bisogna cercare di sfruttarle. Siamo ancora in fase di precampionato: osservando il quadro generale, quando una squadra ha la possibilità di giocare all’estero la Nba gestisce alla perfezione il programma. La nostra trasferta in Europa è stata un viaggio favoloso: è servita per rafforzare il nostro spirito di squadra e per conoscere insieme un'altra parte del mondo". Nel precampionato del 2008, Miami giocò due amichevoli in Francia e in Inghilterra contro i Nets, che poi rientrarono nel New Jersey: sabato gli Heat sono partiti per Atlanta, dove ieri hanno sfidato gli Hawks in quella che è stata la prima partita del precampionato per entrambe le squadre, poi si sono diretti a Pechino con un volo charter durato poco più di 14 ore. La squadra è atterrata intorno alle 21.30 (ora locale): la guardia degli Heat, Mario Chalmers, si è ricordato di attivare il piano internazionale del suo telefono prima di lasciare gli Stati Uniti. In compenso, pare che Chalmers non abbia tenuto in considerazione la differenza di fuso orario: il giocatore ha pubblicato un post su Twitter, nel quale ha commentato di aver dormito circa 11 ore in aereo e di sentirsi fresco e riposato anche se in Cina era quasi ora di andare a dormire. "Credo che stanotte non riuscirò a prendere sonno", ha scritto Chalmers, che dunque potrebbe essere un po' frastornato domani mattina, quando Miami svolgerà il primo allenamento della trasferta cinese. Nel corso della giornata è prevista anche la visita alla Grande Muraglia, che porterà via circa sei ore agli Heat.

competitività — "Siamo pronti a sfruttare al meglio questa opportunità – ha dichiarato Dwyane Wade, guardia degli Heat -. Credo che questa trasferta sarà una grande occasione per crescere, sia per la dirigenza che per i giocatori". Wade non ha giocato ad Atlanta: il giocatore è ancora in fase di recupero dopo l’intervento chirurgico al ginocchio sinistro effettuato quest'estate, ma spera di riuscire a giocare almeno una partita in Cina e proprio per questo ha svolto un allenamento notturno subito dopo l’arrivo a Pechino. Wade ricorda bene le partite disputate dagli Heat contro i Nets nella trasferta in Europa di quattro anni fa e ha dichiarato che il fatto di affrontare la stessa squadra per due volte nel giro di pochi giorni ha contribuito sicuramente ad alzare l’asticella della competitività, anche se si trattava solo di amichevoli. "La seconda partita è stata sicuramente più combattuta: tutti volevano vincere – ricorda il giocatore -. La prima amichevole di quest’anno sarà divertente e regalerà dello spettacolo ai tifosi presenti, mentre la seconda sarà certamente più intensa. Scenderemo in campo per cercare di vincere, perché senza dubbio abbiamo bisogno di riassaggiare un certo clima di competitività. Dobbiamo ricominciare a sentirci sotto pressione e a convivere con la fatica". La Nba permette ai club che si recano all’estero durante il precampionato di cominciare il training camp prima delle altre squadre: Spoelstra ha dichiarato che questa opportunità è stata sicuramente utile per gli Heat. Dal punto di vista logistico sarà sicuramente una sfida, ma il tecnico non è preoccupato: "Ci sono molti lati positivi in questi viaggi con la Nba, per questo siamo impazienti di cominciare - ha ammesso Spoelstra -. Se non avessimo potuto ritrovarci per il training camp, avrei pensato che una trasferta come questa fosse solo una fonte di difficoltà e distrazioni: ma per fortuna abbiamo avuto la possibilità di farlo e adesso partiremo insieme per trascorrere un periodo di tempo lontani dal nostro ambiente abituale. Il viaggio ci servirà sicuramente per cementare il gruppo".

occhio al cibo — I pasti cinesi potrebbero diventare uno di quegli aneddoti condivisi da tutta la squadra: le opzioni culinarie locali possono sembrare singolari, anche se qualcuno si è affrettato a sottolineare che a Pechino non mancano i tradizionali fast food americani. Ma i giocatori dai palati più avventurosi potrebbero essere pronti a qualche scelta insolita: "Sono sicuro che avremo l’opportunità di provare dei piatti quantomeno strani, che magari ci sembreranno disgustosi - ha dichiarato Shane Battier, ala degli Heat, che dal 2006 è testimonial dell’azienda di calzature cinese Peak -. Sono esperienze utili e sono curioso di vedere la reazione dei miei compagni che non sono mai stati in Cina: situazioni come queste possono servire ad accrescere il nostro spirito di squadra".