Wade, esordio col botto
Il peggio è alle spalle

Dwyane Wade al tiro contro Courtney Lee. Reuters

Di solito l’avvio di stagione di Dwyane Wade non è dei più esplosivi. E una partita non è abbastanza per sostenere che il suo decimo anno nella Nba sarà molto diverso dai precedenti: eppure l’opening night è stata sicuramente un segnale positivo. Martedì sera Wade ha segnato 29 punti contro Boston. Prendendo in esame tutte le annate disputate con la maglia degli Heat, è stata la sua miglior prestazione in fase realizzativa al debutto nella regular season ed è arrivata a meno di quattro mesi di distanza dall’intervento chirurgico a cui si è sottoposto per curare il suo ginocchio sinistro, da tempo dolorante. LeBron James, vittima dei crampi alla gamba sinistra, è stato costretto a restare in panchina per gran parte del secondo tempo. Di conseguenza, per gli Heat era fondamentale che Wade segnasse. Dwyane non ha tradito le attese e i campioni Nba hanno esordito con una vittoria per 120-107. "Wade è molto avanti rispetto ai programmi - ha dichiarato il coach degli Heat, Erik Spoelstra, a proposito dell’Mvp delle finali Nba 2006, che dopo essere rimasto ai box nel secondo giorno di training camp è riuscito a continuare la preparazione senza altri contrattempi -. Quest’estate Dwyane ha fatto la scelta più giusta decidendo di operarsi al ginocchio sinistro, poi ci ha messo del suo per arrivare al training camp nelle migliori condizioni possibili".

ENTUSIASTA — Prima della prestazione contro i Celtics, Wade aveva segnato un massimo di 26 punti all’esordio stagionale: martedì sera Dwyane era entusiasta, non soltanto perché aveva appena ricevuto l’anello di campione Nba, ma anche perché la grande attesa per la notte degli anelli era ormai alle spalle. "Adesso possiamo pensare solo a crescere come squadra", ha spiegato Wade. Ieri gli Heat hanno goduto di un giorno di riposo, mentre oggi hanno ripreso gli allenamenti prima della partenza per New York, dove sfideranno i Knicks domani sera: stando alle notizie di ieri pomeriggio, la partita si giocherà regolarmente, nonostante il rinvio del match tra New York e Brooklyn dovuto alle conseguenze dell’uragano Sandy, che ha colpito la città e l’intero Northeast. Wade ha segnato nove dei suoi 29 punti nel quarto periodo, aiutando gli Heat a tenere a distanza i Celtics, che erano quasi riusciti a recuperare 19 punti di distacco. Ma l’ultimo quarto della partita di martedì sera verrà ricordato soprattutto per l’episodio che ha coinvolto la guardia dei Celtics Rajon Rondo, che negli ultimi secondi del match ha preso per il collo Wade, lanciato a canestro, ed è stato sanzionato con un fallo tecnico dopo aver suscitato una reazione rabbiosa da parte degli Heat. Secondo Wade, il gesto di Rondo è stato "da teppista".

AGGRESSIVO — "Sono qui per giocare a basket – ha spiegato Wade -. Siamo giocatori di basket: se qualcuno la pensa diversamente, vada a fare qualcos’altro. Questa non è boxe o uno sport del genere: ripeto, noi giochiamo a basket. Per fortuna sono riuscito a fermarmi in tempo e a spostarmi: vedremo quello che accadrà la prossima volta che giocherò contro Rondo". James è stato costretto a saltare gli ultimi 9 minuti di gioco a causa dei crampi alla gamba sinistra: era rimasto in panchina anche nell’ultima parte del terzo quarto, dopo essere stato colpito dallo stesso problema alla gamba destra. Nessun problema: in assenza dell’attuale Mvp della Nba, Wade si è preso un ruolo da protagonista, grazie anche all’insistenza del playmaker degli Heat, Mario Chalmers. "Ho solo cercato di essere più aggressivo - ha spiegato Wade -. Ho avuto un paio di opportunità: Mario continuava a ripetermi di tagliare sul blocco, volevano che fossi io a concludere l’azione in fase offensiva. È stata una bella sensazione, quasi come ai vecchi tempi: spero che LeBron non sia costretto a uscire troppe volte, ma è stato bello rivivere qualcosa a cui ero abituato in passato. I miei compagni si sono affidati a me nei momenti decisivi del match".