Nba, Miami Heat imprendibili a febbraio. Con LeBron James cecchino

Dwyane Wade e LeBron James, anima di Miami. LaPresse

Magari LeBron James è in anticipo di qualche settimana sul calendario reale, ma ha spiegato uno dei motivi per cui il rendimento dei Miami Heat tende ad impennarsi nel mese di febbraio. "Nella Nba la primavera è il periodo migliore". Ed è proprio così, quantomeno per LeBron e per gli Heat. Con una partita ancora da giocare prima dell’arrivo di marzo, gli Heat hanno un record di 11-1, il migliore della Nba nel secondo mese del 2013. E' la conferma di un trend iniziato quasi tre anni fa, quando James, Dwyane Wade e Chris Bosh sono diventati compagni di squadra. Nel febbraio 2011 il record degli Heat fu di 9-3, un anno fa viaggiarono a 11-2. Febbraio 2013 è iniziato con una sconfitta per 102-89 a Indianapolis e quella sera coach Erik Spoelstra dichiarò: "Dobbiamo migliorare". Da quel momento Miami ha conquistato 11 vittorie consecutive. "Febbraio, marzo e ovviamente aprile, quando si sente l'odore dei playoff, sono i mesi dell’anno in cui bisogna iniziare a giocare il miglior basket – ha spiegato Wade -. Ci piacerebbe giocare benissimo per tutto l’anno, ma a inizio stagione bisogna affinare qualche meccanismo: comincia una nuova annata, le altre squadre hanno dei nuovi innesti e di conseguenza crescono. Per questo una squadra vincente, con molti veterani, deve cercare di trovare la quadratura del cerchio fin da subito". Negli ultimi tre anni gli Heat hanno collezionato un record di 31-6 nel mese di febbraio, il migliore della Nba nello stesso arco di tempo: battendo i Kings nell'ultima partita del mese, Miami sarebbe la prima squadra Nba dal 2008 a conquistare almeno 12 successi a febbraio. Nel febbraio 2008 Houston e i Los Angeles Lakers vinsero 13 partite e i Rockets chiusero il mese da imbattuti.

continuità — "È estremamente difficile mantenere un certo livello di gioco, ma dobbiamo cercare di riuscirci – ha ammesso Bosh -. Avevamo anticipato che quest’anno sarebbe stato totalmente diverso dal precedente: è molto più difficile confermarci allo stesso livello ma dobbiamo continuare a insistere. Tra noi c’è unità di intenti e l’impegno è massimo, e questo ci sta sicuramente aiutando: è stato un processo, ma c’è ancora molto da fare. Se continueremo a crescere, centreremo gli obiettivi che ci siamo prefissati". In ogni caso nell’ultimo mese gli Heat hanno schiacciato il piede sull’acceleratore e hanno staccato il resto della Eastern Conference: dopo le partite dell’1 febbraio avevano 0,5 gare di vantaggio su New York; prima delle gare di ieri notte il divario si era dilatato a 6 gare su Indiana e 6,5 sui Knicks. Come ha spiegato Spoelstra, non ci sono formule magiche: "C’è semplicemente più impegno, più concentrazione, più sacrificio: spesso dipende solo da aspetti elementari come questi".

super lebron — Ma ci sono anche due motivi statistici per spiegare la situazione: James sta vivendo probabilmente il miglior mese della sua carriera, mentre Wade non si è mai sentito così bene come adesso nel corso della stagione. Supponendo che James non tirerà 0/15 contro i Kings, LeBron chiuderà il mese di febbraio con una percentuale superiore al 60% dal campo per la prima volta nella sua carriera e sarà probabilmente votato giocatore del mese a Est per la quarta volta consecutiva. James ha spesso dichiarato di mettere la stessa concentrazione in tutte le partite, a prescindere dalla posta in palio: ma è evidente che nell’ultimo periodo le sue prestazioni sono cresciute ulteriormente. "Cerco di avere sempre lo stesso approccio alla partita, evitando di forzare eccessivamente ma anche di essere troppo molle – ha spiegato LeBron -. Ci metto sempre intensità e concentrazione, ma mi rendo conto che certe partite e certi momenti della stagione hanno un sapore diverso. Non posso certo dire che una partita a febbraio ha la stesso valore di una partita a ottobre: ma è bello essere in una situazione in cui possiamo giocare il miglior basket nel momento decisivo dell’annata".

furia wade — Finora Wade ha una media di 22.7 punti nel mese di febbraio, che per Dwyane potrebbe essere il più prolifico di una stagione cominciata con la riabilitazione dopo l’intervento chirurgico al ginocchio sinistro che lo ha costretto a saltare l’Olimpiade di Londra. Nell’ultimo periodo il rendimento di Wade è stato particolarmente buono: nello scorso weekend Dwyane ha chiuso con 25/40 dal campo, prima trascinando gli Heat al successo contro Philadelphia e poi salvando Miami con una prestazione eroica nel quarto periodo nella vittoria contro Cleveland, arrivata in rimonta dopo che gli Heat avevano gettato al vento un grosso vantaggio. "Sto bene e andrà sempre meglio – ha ammesso Wade -. Per tutta l’estate avevo pronosticato che febbraio sarebbe stato il mese in cui avrei cominciato a sentirmi bene".

heat avanti tutta — A quanto pare il discorso vale anche per gli Heat: nell’ultimo mese Miami sta tirando con il 52% e ha una media di 105 punti segnati a partita, con sette vittorie in doppia cifra nelle ultime otto partite. L’unica eccezione è stata quella di domenica scorsa, quando nel secondo tempo gli Heat hanno dilapidato 22 punti di vantaggio contro i Cavaliers prima di recuperare 8 punti negli ultimi cinque minuti. "Questo è il periodo in cui dobbiamo lasciare il segno, per cercare di entrare nella leggenda o quel che sarà – ha spiegato James -. È il periodo migliore dell’anno: sappiamo che la primavera sta arrivando e ci stiamo preparando. In questo momento questa squadra sta giocando un ottimo basket".