Il 24 agosto di 47 anni fa l'ultimo Mondiale vinto da Ago, primo titolo per una casa giapponese. Da quel momento il motomondiale non sarebbe stato pi¨´ lo stesso
Quarantasette anni fa, il 24 agosto 1975, con il secondo posto nel GP delle Repubblica Ceca a Brno, Giacomo Agostini in sella alla Yamaha YZR500 0W23 4 cilindri 2 tempi conquistava il suo 15¡ã titolo mondiale. Era, quello, il primo mondiale Piloti vinto da una casa giapponese nella classe regina, il primo mondiale per una moto con propulsore 2 tempi nella massima cilindrata, motore all¡¯epoca considerato inadeguato per le corse delle 500. La nuova Yamaha affidata ad Agostini ¨¨ l¡¯evoluzione del modello precedente al debutto con Saarinen: telaio totalmente diverso e motore con potenza sopra i 100 Cv a 11.000 giri, oltre 300 km/h con una erogazione da paura. Un missile che metter¨¤ a dura prova anche Agostini.?
agostini e le premesse
¡ª ?In quel 1975, nel round di Brno, Agostini s¡¯accontenta di arrivare secondo, lasciando a uno scatenato Phil Read su MV Agusta 4 cilindri 4 tempi la vittoria del penultimo round di un mondiale combattutissimo. Cos¨¬, pur con l¡¯assolo del GP di Cecoslovacchia, Read e la MV Agusta non riescono a fare il bis del titolo mondiale 500 del 1974. In precedenza, c¡¯erano stati due appuntamenti fondamentali per la lotta al titolo della massima cilindrata: il GP di Finlandia del 27 luglio e ancor prima il GP Germania Ovest dell¡¯11 maggio. A Imatra, (noto per il passaggio dei piloti sui binari della ferrovia) la sfortuna aveva preso di mira Phil Read, costretto al ritiro per un guasto alla sua MV Agusta quando stava battagliando con Agostini. Cos¨¬, con il fuoriclasse inglese out, il campionissimo di Lovere arrivava primo ¡°in carrozza¡±. A Hockenheim, nel fuoco della bagarre a quasi 180 orari di media, alla fine Read aveva commesso un errore, finendo lungo nell¡¯ultima curva del Motodrome. Come ricorda lo stesso Agostini nel libro della Gazzetta firmato Paolo Ianieri: ¡° Una corsa e una lotta incredibili con Read con la MV e io con la Yamaha quel giorno sul velocissimo circuito tedesco davanti a oltre 150 mila persone. Avevo vinto in Francia, in Austria mi ero ritirato per rottura del motore e quando arrivai a Hockenheim pensavo solo di rifarmi. Perch¨¦ in testa avevo unicamente un obiettivo, il Mondiale 500 con la Yamaha, per dimostrare che Agostini era vincente anche con un¡¯altra moto, oltre la MV. Fu una lotta intensa, poi Phil fece un errore uscendo di pista e io ne approfittai¡±. Read giungeva comunque secondo, a 3¡±9, con Lansivuori (Suzuki) terzo. Ventiquattro piloti al traguardo e 18 ritirati. Altri tempi. Va anche ricordato che per il gioco degli scarti ¨C venivano cancellati i quattro peggiori risultati su dieci ¨C ad Agostini sarebbe bastato finire l¡¯ultimo Gran Premio entro i primi tre.
la gara di brno 1975
¡ª ?Cos¨¬ avvenne quel 24 agosto a Brno, con Agostini secondo dietro a Read, distaccato di un minuto (1¡¯00¡±4) e con gli altri principali avversari (Barry Sheene e Teuvo Lansivuori) costretti ai box per problemi meccanici. Oggi i big della MotoGP si abbracciano dopo il traguardo e sul podio si danno pacche sulle spalle. Anche all¡¯epoca Agostini e Read si stimavano ma tutti sapevano della loro rivalit¨¤ in pista e fuori. Read lanciava f¨¬ocinate: ¡°Agostini vuol fare la prima donna e non sa perdere¡±. Agostini rispondeva ad alzo zero: ¡° Io sono abituato a vincere, perci¨° mi fa pi¨´ male quando perdo, mentre lui evidentemente ¨¨ abituato a perdere per cui la sconfitta gli brucia di meno¡±. Dopo diciotto anni di battaglie in pista, con cicatrici sul corpo, Read aveva portato oltre misura nei confronti del campione italiano, l¡¯arte del picchiatore, una aggressivit¨¤ cui solo Agostini e Hailwood, in modo assai diverso fra loro, erano riusciti ad imbrigliare, rispondendo con la loro infinita classe. Read inventa la ¡°sua¡± traiettoria in ogni curva con picchiate del cronometro. Agostini, Giotto della manetta, disegna le curve con il compasso, traiettorie perfette, sempre le stesse, ogni giro con un nuovo tempo record. Due campioni, due fuoriclasse capaci di scrivere fra le pi¨´ belle pagine del motociclismo di tutti i tempi.
l'atmosfera del motomondiale
¡ª ?In quel 1975, dove era ancora viva l¡¯eco della tragedia monzese di Pasolini e Saarinen, Agostini era riuscito a superare se stesso e a superare tutti i grandi campioni che l¡¯avevano preceduto e che ancora correvano con lui: ridiventare cio¨¨ campione del mondo 500 con una moto diversa dalla MV Agusta, con quella Yamaha ¡°due tempi¡± giapponese, traguardo mai raggiunto prima da nessun altro. Gi¨¤ Honda nel 1966 e Yamaha nel 1974 erano andate vicine al grande colpo, ma solo a met¨¤ dell¡¯impresa, conquistando il titolo di marca. Mike Hailwood poi, con la Honda, aveva mancato il grande traguardo del titolo conduttori, per un soffio. Era stato proprio l¡¯allora ¡°ragazzo¡± Agostini su MV nel 1966 (3 vittorie, 4 secondi posti, 1 ritiro) a battere il mitico Hailwood su Honda (3 vittorie, un secondo posto, 4 ritiri). Nove anni dopo, la stagione 1975 ¨¨ quella in cui Agostini ha vinto di meno (solo quattro round iridati fra 500 e 350) ma ¨¨ anche quella delle pi¨´ grandi soddisfazioni dimostrando di essere il ¡°number one¡± della classe regina anche cambiando cavallo. Neppure Mike Hailwood, campione senza aggettivi, era riuscito a tanto. E anche questo, per Agostini, ¨¨ un merito che va oltre le vittorie del suo inarrivabile albo d¡¯oro.
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