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Moto3, debutta Matsuyama in un giorno speciale per il Giappone...
Nelle prove ufficiali del GP di Francia a Le Mans di venerd¨¬ 14 maggio debutta nel mondiale Moto3 come wild card il giovanissimo giapponese Takuma Matsuyama. Il non ancora 17enne nipponico affiancher¨¤, nell¡¯Honda Team Asia, Yuki Kunii e Andi Farid Izdihar meritandosi la promozione dopo i brillanti risultati gi¨¤ ottenuti nell¡¯apertura del Cev Moto3 (6¡ã all¡¯Estoril, 2¡ã in Gara1 a Valencia) ed essere stato nel 2019 vice-campione (tre vittorie e altri quattro podi) nell¡¯Idemitsu Asia Talent Cup e nel 2020 pi¨´ volte in lotta per il podio al debutto nell¡¯entry class del Cev. Nella combattutissima Moto3 iridata 2021 dove brilla la nuova stella iberica poco pi¨´ che sedicenne Pedro Acosta, Matsuyama si affianca ai connazionali Ryusei Yamanaka, Tatsuki Suzuki, Kaito Toba, Ayumu Sasaki, Yuki Kunii portando in totale a nove la presenza dei corridori con gli occhi a mandorla nella categoria, complessivamente 12 piloti del Sol Levante nel mondiale 2021, con Tahaaki Nakagami in MotoGP e Ai Ogura e Taiga Hada in Moto2. Un record: mai tanti piloti giapponesi nel motomondiale!
i precedenti
¡ª ?Una storia, quella dei corridori giapponesi, che viene da lontano. Proprio in un altro 14 maggio di sessant¡¯anni fa ¡ª quello del 1961 ¡ª Kunimitsu Takahashi saliva sul gradino pi¨´ alto del podio trionfando con la Honda 250 al GP di Germania, a Hockenheim: era la prima vittoria iridata di un corridore giapponese! Due anni prima, sempre al TT dell¡¯Isola di Man, il 3 giugno 1959, c¡¯era stato l¡¯ingresso nel Motomondiale di una Casa giapponese: il debutto iridato della Honda con le 125 bicilindriche 4 tempi RC142 (4 valvole per cilindro, 19 Cv a 13.000 giri) affidate a Junzo Suzuki, Naomi Taniguchi, Glichi Suzuki, Teisuke Tanaka. Taniguchi giunge alla fine sesto (primo punto iridato di un giapponese) dietro al quinto Ubbiali (MV Agusta), al quarto Fugner (MZ), al terzo Hailwood (Ducati), al secondo Taveri (MV Agusta), al primo Provini (MV Agusta) che far¨¤ il bis anche nella 250 davanti a Ubbiali. Oltre a Taniguchi 6¡ã, le inedite Honda ottavo di litro tagliano il traguardo con Glici Suzuki 7¡ã , Tanaka 8¡ã, Junzo Suzuki 11¡ã: non poco, dopo 174 km e un¡¯ora e mezza di corsa e 38 corridori allo start in sella a moto ¡°rodate¡± di case prestigiose.
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passi avanti honda & co.
¡ª ?Il patron Soichiro Honda e il progettista responsabile del reparto corse Kiyoshi Kawashima, presenti a quello storico debutto al TT, incassano col sorriso il risultato ma restano con i piedi per terra prendendo atto che le moto europee sono pi¨´ avanzate e i piloti che le guidano sono di un livello superiore. Le Honda rientrano in patria tornando nel mondiale 1960, stavolta in due classi (125 bicilindriche e 250 4 cilindri) e, ancora migliorate e con nuovi piloti, nel primo round iridato 1961, al GP di Spagna, ottengono la prima vittoria nella 125 con l¡¯australiano Tom Phillis. Nel successivo round del GP di Germania c¡¯¨¨ la doppietta dei bolidi della Casa dell¡¯Ala Dorata con Takahashi primo in volata sul nuovo compagno di squadra Jim Redman, con Provini (Morini) terzo a 4¡±8 e Grassetti (Benelli) settimo, rallentato da noie meccaniche quando stava lottando per il podio con Provini. I 200.000 presenti si inchinano davanti a Soichiro Honda, che riceve i complimenti dei responsabili delle altre case. Doppia ciliegina sulla torta, Takahashi fa il nuovo record della 250 (2¡¯26¡±7 a 189,570 km/h di media) bruciando il giro veloce precedente di Ubbiali-MV e stracciando il giro veloce della 350 (Frantistek Stastny-Jawa in 2¡¯31¡±6 a 183,440 km/h). ? anche la prima volta che una moto Made in Japan trionfa in una gara mondiale delle 250.
nuova era giapponese
¡ª ?Quel GP di Germania sul velocissimo circuito di Hockenheim di 7,725 km dove per la prima volta si superano i 200 km/h di media (Hocking-MV 500 a 200,940!), con il trionfo Honda nella duemmezzo ¡ª la categoria clou all¡¯epoca ¡ª segna davvero l¡¯inizio di una nuova era. A dire il vero, la stagione era iniziata al GP di Spagna con la cavalcata trionfale di Gary Hocking sulla MV ex Ubbiali. Ma per la gloriosa bicilindrica 4 tempi di Cascina Costa, quello del Montjuic era stato il canto del cigno, una vittoria dovuta soprattutto al manico del fuoriclasse rodesiano. Cos¨¬, nella 250, oltre alla tedesca orientale MZ con le 2 tempi bicilindriche a disco rotante, a contrastare lo tsunami giapponese erano rimaste solo le nostre Morini e Benelli, entrambe con le bialbero monocilindriche, anche se la Casa pesarese in gran segreto stava lavorando alla 4 cilindri, il bolide che debutter¨¤ con Silvio Grassetti nella trionfale giornata del 1 maggio 1962 a Cesenatico con la battuta d¡¯arresto delle Honda capitanate dall¡¯iridato Phillis. In quell¡¯infuocato 1961, dopo l¡¯addio alle corse del 9 volte campione del mondo Carlo Ubbiali, i due piloti di punta italiani erano il 27enne piacentino Tarquinio Provini e il 24enne pesarese Silvio Grassetti. Tecnicamente, oltre alle diverse dimensioni imprenditoriali ed economiche delle aziende in lizza, era gi¨¤ uno scontro impari.
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¡ª ?Le Honda 250 RC162 4 tempi 4 cilindri affidate a uno squadrone composto da Hailwood, Phillis, Redman, Takahashi, MC Intyre dispongono di oltre 45 Cv a 14.000 giri con oltre 130 kg di peso a vuoto e velocit¨¤ sui 240 km/h. La Morini monocilindrica, rinnovata soprattutto nel talaio ¡ª bolide inimitabile, basso, leggero sotto i 110 Kg e dalla guida insuperabile ¨C parte con 30 Cv salendo dopo il GP di Spagna a 35 Cv a 11.500 giri che a fine stagione a Monza diventeranno 38 Cv a 12.000 giri con una velocit¨¤ oltre i 220 km/h. Anche la Benelli monocilindrica, dal 1959 viene rifatta pi¨´ volte e nel 1961 ¨¨ davvero una gran bella moto, poco sopra i 110 kg, pur se evidentemente arrivata tardi sulla scena mondiale: il motore spinge forte in basso e in alto fa sentire i suoi 33-34 Cv raggiunti a 12.500 giri con velocit¨¤ di punta attorno ai 220 km/h. Provini e Grassetti, con le brillanti monocilindriche Made in Italy, contrastano come possono gli avversari di lingua inglese e i nuovi giapponesi su moto pi¨´ moderne e potenti e il portacolori della Morini perder¨¤ per un soffio il mondiale 1963, andato infine alla Honda con Jim Redman. La stagione 250 del 1961, dopo l¡¯exploit di Hocking in Spagna e dopo il primo trionfo di Takahashi a Hockenheim, sar¨¤ dominata dalle Honda: 1¡ã Phillis al GP di Francia e al GP di Argentina; 1¡ã Hailwood al TT inglese, in Olanda e poi al Sachsenring e al GP di Svezia; 1¡ã Redman a Spa e a Monza; 1¡ã McIntyre all¡¯Ulster. E Takahashi? Trionfer¨¤ all¡¯Ulster nella 125 e nella 250 coglier¨¤ un 2¡ã posto nel GP di Argentina, tre volte 3¡ã in Francia, Germania Est, Svezia, un 4¡ã al TT e un 6¡ã all¡¯Ulster finendo quarto nel mondiale duemmezzo e quinto nel mondiale 125. Quella del 1961, sar¨¤ per il funambolico centauro di Tokio, la sua migliore stagione, coronata comunque nel 1962 da due vittorie 125 in Spagna e in Francia e un secondo posto nella 50 cc. al GP di Francia. ¡°Kunimitsu ¨C diceva di lui Mike Hailwood ¨C ¨¨ un gran bel manico, un corridore difficile da pronunciare cos¨¬ come ¨¨ difficile da seguire in pista con le sue traiettorie che solo lui fa. Se cascasse meno sarebbe imbattibile¡±. Gi¨¤, ¡°Kunimitsu kamikaze¡± veniva chiamato, con non troppa fantasia nel paddock, dove era benvoluto da tutti per la sua disponibilit¨¤ e cortesia, per il suo infinito sorriso.
chi ¨¨ takahashi
¡ª ?Che Takahashi fosse un cascadeur non c¡¯erano dubbi, dato che spesso assaggiava l¡¯asfalto pi¨´ volte nello stesso week-end scusandosi sempre con i meccanici Honda per il super lavoro, spesso di notte. Dopo il trionfo-show di Hockenheim il suo volo verso il titolo iridato si interrompe nel 1962 con una rovinosa caduta al TT (lotta per giorni fra la vita e la morte) dopo i due primi due round stagionali vittoriosi di Spagna e Francia. Chiude la carriera di centauro nel 1964 con un quarto posto in Francia nella 125 passando alle quattro ruote nei campionati Sport prototipi e nel nazionale giapponese Formula 2 su su, fino ad arrivare nono al GP del Giappone Formula 1 con la Tyrrel 007. Verso i cinquant¡¯anni, ancora quattro volte campione nazionale nei prototipi (dal 1985 al 1986), crea con il fratello Keiji una scuderia utilizzando Porsche 962 e risponde sempre ¡°S¨¬¡± alla Honda che lo chiama per ¡°consigli¡± e ¡°test¡± sulle due e sulle quattro ruote. Nel 1994, a quasi 55 anni di et¨¤, la Honda gli affida lo sviluppo della NSX-GT che Kunimitsu porta all¡¯ottavo posto finale nella rocambolesca edizione 1995 della 24 Ore di Le Mans. Nel 2000, a 60 anni, attacca definitivamente il casco al chiodo diventando il presidente della Japanese GT Association e, soprattutto, gestendo una scuderia per giovani talenti, mai dimenticandosi del sua passato di centauro.
l¡¯esempio per i piloti
¡ª ?? dalla passione e dalle qualit¨¤ di un uomo-corridore-personaggio come Kunimitsu Takahashi che i figli del Sol Levante sono diventati parte fondamentale del Motorsport internazionale, in particolare del motociclismo. Oggi, con l¡¯arrivo nel motomondiale di Takuma Matsuyama, Kunimitsu Takahashi potr¨¤ essere ancora pi¨´ contento e orgoglioso per quello che ha fatto, partendo da quella indimenticabile giornata trionfale di Hockenheim del 14 maggio 1961.
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