Il 12 giugno di 68 anni fa moriva sull'Isola di Man il pilota inglese: precoce e brillante, fu il primo campione del mondo della mezzo litro, con l'AJS nel 1949, e rilanci¨° l'MV su cui, purtroppo, trov¨° il suo tragico destino
Oggi si discute sull¡¯et¨¤ dei piloti che gi¨¤ a 16 anni gareggiano a livello internazionale ma anche nel ¡°motociclismo degli eroi¡± fra le due guerre mondiali c¡¯erano campioni-ragazzini. Fra i tanti, Leslie Graham, primo campione del mondo assoluto delle 500 (su AJS) nel 1949, debutt¨° non ancora diciassettenne, nel 1928, nella corsa internazionale di Liverpool su una Jap 350.
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Infortuni e tragico destino
¡ª ?Oggi si discute tanto anche della sicurezza e del come tornano in pista i corridori dopo gravi incidenti e pesanti interventi chirurgici (l¡¯ultimo esempio ¨¨ quello di Marc Marquez) ma nel motociclismo dei ¡°giorni del coraggio¡±, dal dopoguerra agli Anni ¡¯70, i corridori incidentati in prova gareggiavano poche ore dopo o il giorno successivo, a volte con gravi traumi, arti fratturati, persino impossibilitati a usare una mano, un piede, a muoversi correttamente sul proprio bolide. In una condizione simile, con un braccio praticamente maciullato il giorno prima e con altre ferite, nella gara delle 500 al Tourist Trophy del 12 giugno 1953, in una battaglia furente con Duke e Amm, Leslie Graham nella discesa di Bray Hill perde il controllo della sua grossa MV 4 cilindri dicendo addio ai suoi sogni di gloria. Cos¨¬ perde la vita, a 42 anni, uno dei pi¨´ grandi campioni del motociclismo del dopoguerra, peraltro tecnico sopraffino, all¡¯epoca il vero protagonista del grande rilancio della MV Agusta nella classe regina anche se, proprio a causa della tragica morte della sua punta di diamante, dovr¨¤ attendere l¡¯arrivo a Cascina Costa di John Surtees per la corona iridata della 500.
Da garzone a pilota della R.A.F.
¡ª ?Chi era Leslie Graham? Nato il 14 settembre 1911 a Wallasey, una cittadina dove a quel tempo i ragazzi venivano imbarcati come mozzi giramondo o relegati come braccianti-servi nelle campagne paludose, Leslie va oltre il canale nella vicina Liverpool finendo sotto i 15 anni garzone in una officina in cui s¡¯aggiusta di tutto, mezzi agricoli, armi, bici, auto, e moto. Si impegna nella messa a punto e nelle prove nei dintorni da dove spesso rientra tardi, ammaccato per le cadute sulle strade infangate. Un paio d¡¯anni dopo, un cliente d¡¯officina vede i virtuosismi del ragazzo in moto e lo spinge a disputare sulla sua Jap 350 la prima corsa a Liverpool, finita anzitempo per un gran volo sotto la pioggia battente. Leslie insiste e l¡¯anno dopo, sempre a Liverpool, sale sul podio, secondo davanti a fior di corridori. Con i primi ingaggi acquista una Rudge 500 correndo per¨° con poca fortuna dal 1930 al 1934 fino a sfiorare nel 1935 il podio sul mitico Ulster. Il ragazzo va forte, anche troppo, portando a casa pi¨´ fratture che coppe e soldi. Quindi la lunga parentesi della Seconda Guerra mondiale dove Leslie va volontario diventando uno dei pi¨´ abili e temuti bombardieri della R.A.F.: partecipa a numerose battaglie aeree vincendo molti duelli ma viene a sua volta abbattuto, ferito seriamente e, dopo una lunga odissea, riesce a salvare la pelle e a ritrovare la via di casa. Non accetta la proposta di fare carriera nella R.A.F., attacca al chiodo il caschetto da aviatore riprendendo con entusiasmo il casco da motociclista.
il titolo con l'AJS
¡ª ?Vince tutte le corse a cui partecipa in patria e a fine 1946 viene ingaggiato in una delle squadre pi¨´ importanti dell¡¯epoca, l¡¯A.J.S. All¡¯avvio del Motomondiale, nel 1949, moto e piloti inglesi erano pi¨´ agguerriti che mai: moto straordinarie quali AJS, Norton, Velocette, Matchless, BSA, Sumbeam, piloti di gran classe e audacia con in testa Graham, Foster, Frith, Daniell, Amstrong, Doran, Frend, Bell. Graham passa alla storia vincendo per un punto su Nello Pagani (Gilera) quel burrascoso e controverso primo mondiale delle 500 grazie anche alla eccellente bicilindrica 4 tempi A.J.S. ¡°Percupine¡±, insuperabile per potenza e guidabilit¨¤. Nell¡¯ultimo round stagionale di Monza, nella morsa dell¡¯agguerritissimo plotone degli italiani, Graham veniva coinvolto in una caduta innescata da Bandirola alla curva di Lesmo uscendone malconcio ma con in testa la corona iridata pi¨´ ambita, quella della classe regina. Per l¡¯ex temerario pilota della R.A.F. ¨¨ l¡¯apoteosi: smilzo e tutto nervi, dal sorriso contrassegnato da occhi magnetici, manico travolgente, ¨¨ lui il corridore che tutte le Case vogliono in squadra. Una corte meritata sul campo. ¡°Si va tutti forte ¨C diceva Umberto Masetti, l¡¯iridato italiano non facile ai complimenti verso gli avversari ¨C ma Leslei va pi¨´ forte di tutti¡±. Graham resta per¨° in A.J.S. anche nel 1950 vincendo magistralmente in Svizzera e finendo secondo all¡¯Ulster, quarto al TT, rallentato da noie meccaniche quando era davanti a tutti. Finir¨¤ terzo alla fine, causa i ritiri nei GP di Francia e Olanda.Leslie Graham meravigliava per il suo eclettismo, trovandosi a proprio agio e correndo al massimo livello nella stessa giornata, su qualsiasi tipo di circuito, asciutto o bagnato, con moto di qualsiasi marca e cilindrata, quasi un antesignano, per molti versi, di Mike Hailwood. Non solo: Leslie aveva il fiuto del tecnico raffinato, un dono fondamentale per lo sviluppo delle MV Agusta da Gran Premio, specie le 500.
l'assegno in bianco del Conte Agusta
¡ª ?Si fa avanti, stavolta con la forza di un assegno in bianco, il Conte Agusta e cos¨¬ Graham abbandona, non senza polemiche, la A.J.S. entrando nel regno di Cascina Costa come primo pilota (maturo e di sostanza) della massima cilindrata e come ¡°consulente tecnico¡±. La stagione 1951 sar¨¤ per¨° disastrosa perch¨¦ il bolide varesino, imponente quanto innovativo e fragile, non ne vuole sapere di finire una corsa. E qui che Graham conferma la propria caparbiet¨¤ e dimostra la propria eccellenza tecnica e di superbo collaudatore. Ricevuta carta bianca dal ¡°Signor Conte¡±, fa rivoltare come un calzino la ¡°quattro cilindri¡± di Cascina Costa (motore con alesaggio e corsa mm 53¡Á56,4; cilindri fusi separatamente; nuovo cambio a cinque marce; trasmissione finale a catena; serbatoio prolungato oltre la testa di forcella; pneumatici da 3X19¡± davanti e da 3,50¡Á18¡± dietro; forcella anteriore telescopica Earles a lunghe braccia inferiori oscillanti), moto di 142 kg a secco, oltre 60 Cv di potenza a 10.500 giri con un rapporto di compressione di 11:1, 230 km/h di velocit¨¤ e guidabilit¨¤ su tutti i tracciati pur restando una moto alta e ingombrante che solo Leslie sapr¨¤ portare al limite e anche oltre.
L¡¯incidente
¡ª ?Nel 1953, Graham ha due obiettivi: vincere al TT e dimostrare che ¨¨ lui il vero ¡°re¡± della 500: non Duke, Amm, Armstrong, Kavanagh, Dale, Masetti, Milani. All¡¯Isola di Man, pur con un braccio massacrato e varie contusioni per un brutto volo in prova, Leslie conquista con la MV monocilindrica 4T bialbero il Mercurio alato nella ottavo di litro, dopo un duello di quasi 200 km con Haas (NSU) e i compagni della Casa varesina Ubbiali, Sandford, Copeta, Purslow. Centrato il primo obiettivo, sul podio pi¨´ alto della 125 lancia il guanto di sfida per fare il bis, il giorno dopo, nella pi¨´ impegnativa e prestigiosa 500. Gi¨¤ sfortunato perch¨¦ la sorte lo fa partire prima dei suoi pi¨´ diretti avversari (al TT si partiva a cronometro, quindi distanziati), Leslie fatica a spingere e a mettere in moto il bestione italiano, perdendo terreno prezioso. Alla fine del primo giro ha un gap di 39¡± rispetto a Duke ¨C nuovo record sul giro con partenza da fermo- e 44¡± rispetto ad Amm. Non si d¨¤ per vinto, recuperando curva dopo curva, metro dopo metro, specie nei tratti umidi, fra il tripudio della gente, scesa ad incitarlo fin sui bordi del tracciato assassino. Una danza mirabile, talento e ardimento che segnano le pagine radiose del grande motociclismo. Al box della MV si pregusta il trionfo. Ma la dea bendata tende la trappola nella serpentina in discesa di Bray Hill. Per superare dei ritardatari, il pilota inglese arriva lungo nella esse pi¨´ veloce e a 200 km/h, centra un palo, andandosi poi a sfracellare contro un muretto mentre la sua moto trascina a terra anche Brown, appena superato. Duke e Amm vedono Leslie esanime a terra e percorreranno altri 250 Km di corsa prima di piangere, sul podio per l¡¯amico deceduto. Per la MV Agusta fu un colpo durissimo. Solo tre anni dopo, nel 1956, a Cascina Costa arriver¨¤ il degno sostituto di Graham: il ventiduenne John Surtees. La rivista inglese Motor Cycle scriveva: ¡°In lui c¡¯¨¨ tutto: decisione, intuizione, coraggio, esperienza, orgoglio, prontezza di riflessi, impeto, innata capacit¨¤ a domare le macchine pi¨´ ribelli¡±. In particolare, la Casa di Cascina Costa deve molto a Leslie Graham. Anche il motociclismo.
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