Tra le molte scuderie che si cimentano nelle prequalifiche della Formula 1 1990 appare una nuova scuderia italiana, la Life, che presenta una vettura chiamata F190. L¡¯ex-tecnico Ferrari Franco Rocchi realizza un motore radiale W12, una commistione tra i potenti motori V12 e i pi¨´ leggeri propulsori V8. La F190, ribattezzata Life in onore del finanziatore Ernesto Vita, nonostante una forma e un colore che ricorda molto le monoposto Ferrari del periodo, si rivela un flop colossale. Nonostante la maneggevolezza e una certa facilit¨¤ nella messa a punto, la Life trova proprio nella scarsissima potenza del motore il suo tallone d¡¯Achille. L¡¯auto ¨¨ pi¨´ lenta di 60 km/h rispetto alle vetture dirette avversarie nelle prequalifiche. Su alcune piste, come Hockenheim e Monza, la Life ¨¨ oltraggiosamente lenta: basti pensare che la velocit¨¤ massima raggiunta sulla pista brianzola ¨¨ uguale a quella conseguita sullo stesso tracciato nel 1994 dalla Ermolli Abe di Alex Verticale nella gara di Formula Europa Boxer. Come se non bastasse, l¡¯organizzazione del team non ¨¨ buona e lo dimostra la disfatta nelle prequalifiche in Brasile, con la F190 appiedata dalla batteria scarica gi¨¤ all¡¯uscita della pit-lane. Dopo l¡¯abbandono di Gary Brabham, ¨¨ Bruno Giacomelli a tentare di salvare la situazione. Si tenta di sostituire il W12 con un pi¨´ convenzionale Judd, ma ¨¨ tutto inutile: la Life lascia la F1 prima della gara di Suzuka. L¡¯unica monoposto F190 assemblata ¨¨ comunque tuttora esistente e funzionante, apparendo sporadicamente in alcuni show per auto storiche e divenendo una vettura ¡°cult¡± tra i fan della F1.
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