Al di l¨¤ della immagine ¡°romanzata¡± trasmessa dal film Rush, la vita di James Hunt ¨¨ stata un autentico ¡°rollercoaster¡± con continue "discese all¡¯inferno¡± alternate ad effimeri momenti di rilancio. Gi¨¤ prima del clamoroso titolo del 1976 con la McLaren, Hunt non si fa certo notare per un comportamento irreprensibile. Dopo il divorzio dalla prima moglie Suzy Miller, che lo pianta per l¡¯attore Richard Burton, James intreccia relazioni sempre nuove con un nugolo di top model e ragazze bellissime, che per¨° durano sempre poco. Quando una ragazza lo lascia, Hunt intensifica il suo rapporto con l¡¯alcool, retaggio delle 'notti brave' passate con il suo pigmalione Lord Hesketh. Non di rado lo si vede consumare anche droga, tanto in privato, quanto nei numerosi locali che frequenta anche nei weekend di gara. Vinto il titolo, invece di modificare il suo profilo e rendersi pi¨´ professionale, Hunt continua con la sua vita sregolata. I risultati di questa autodistruzione non tardano ad arrivare. Tra il 1977 ed il 1978 arrivano solo tre vittorie ed il suo rapporto con la McLaren si interrompe in maniera burrascosa. Nel 1979 tenta il rilancio con la Wolf, ma la WR7 si rivela molto poco competitiva e dopo sette GP James lascia il team e la Formula Uno. Ritiratosi come pilota attivo, Hunt si ritaglia un impiego come discusso ¡°colour commentator¡± per la BBC, finendo sovente nell¡¯occhio del ciclone per i suoi interventi ¡°poco professionali¡±. Nel frattempo, l¡¯ex-campione non rinuncia al vizio dell¡¯alcolismo e divorzia in modo burrascoso dalla seconda moglie Sarah Lomax nel 1988. Oberato dai debiti, muore a soli 45 anni nell¡¯Autunno 1993.
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