La Ferrari affronta con scarsa motivazione il GP di Italia 1988. La McLaren-Honda ha trionfato in tutte le precedenti undici gare disputate, e nel mese di agosto ¨¨ mancato Enzo Ferrari, lĄŻartefice dei pi¨´ grandi trionfi della squadra modenese. In prova il copione si ripete con Senna in pole position e Prost immediatamente alle sue spalle; comunque le Ą°rosseĄą si tengono in alto con Berger terzo e Michele Alboreto immediatamente dietro. Gli italiani incrociano le dita sperando in una riscossa Ferrari, e al trentaquattresimo giro Prost ¨¨ costretto allo stop per noie al motore, promuovendo Berger secondo e Alboreto terzo. Senna per¨° al comando ¨¨ imprendibile, divorando metro per metro la distanza che lo separa dalla vittoria. A due giri dalla fine, per¨°, arriva un altro colpo di scena. Jean-Louis Schlesser, chiamato in fretta e furia dalla Williams per sostituire Nigel Mansell messo k.o. da un attacco di varicella, compie uno svarione alla Prima Variante mentre Senna sta per doppiarlo. La collisione ¨¨ inevitabile, la McLaren si solleva sulle ruote di destra e quindi atterra in bilico su un cordolo. Per Ą°MagicĄą ¨¨ il ritiro, che comunque non comprometter¨¤ la sua marcia verso il primo Mondiale; per la Ferrari ¨¨ il lasciapassare per una doppietta da sogno, da dedicare tutta con qualche lacrima a Enzo e con cui spezzare il monotono ruolino di marcia McLaren. A completare il podio, poi, ¨¨ Eddie Cheever, lĄŻamericano di Roma che proprio da Monza mosse i primi passi verso una eccellente carriera. Al volante di una Arrows-Megatron (un motore Bmw modificato da Mader), si aggiudica il terzo posto precedendo Derek Warwick. Ottimo quinto lĄŻidolo locale Ivan Capelli con la March-Judd griffata Leyton House.
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