La F1 ¨¨ sempre stata laboratorio di innovazioni e sperimentazioni, a volte clamorose, e l'Arrows A2 ne ¨¨ un esempio. Debutt¨° nel GP di Digione '79 del mitico duello Villeneuve-Arnoux. Stup¨¬ per la carrozzeria che avvolgeva tutti gli elementi del telaio e un muso di concezione aeronautica. Non brill¨° per velocit¨¤, ma lasci¨° il segno
Siamo a Digione, ¨¨ il 1979. Due monoposto si inseguono tra i saliscendi del circuito francese, mettendo in atto un duello che rimarr¨¤ impresso come il pi¨´ spettacolare di sempre della storia della F1. Nella vettura rossa c¡¯¨¨ un piccolo canadese irruento e velocissimo oltre ogni limite, il suo nome ¨¨ Gilles Villeneuve. Nell¡¯altra auto c¡¯¨¨ il talentuoso e combattivo pilota francese Ren¨¨ Arnoux. A riguardare quelle immagini oggi, cos¨¬ sgranate e sbiadite, c¡¯¨¨ ancora da rimanere estasiati dalla lunga serie di sorpassi e controsorpassi che i due fuoriclasse ci regalarono, anche propiziati da una serie di problemi tecnici alle monoposto di cui, da fuori, nessuno poteva sapere. Uno scontro epico. Tanto da oscurare il contorno. Per esempio che Gilles e Ren¨¨, a bordo rispettivamente della Ferrari 312 T4 e della Renault RS10, non stavano correndo per la vittoria, che and¨° invece a Jean- Pierre Jabouille a bordo dell¡¯altra Renault. La battaglia era per la seconda e la terza posizione. Fu anche il GP della prima vittoria di una F1 equipaggiata con un motore turbocompresso. E infine... Quella gara segn¨°?l¡¯esordio?di una delle vetture pi¨´ affascinanti che la F1 abbia mai visto: la Arrows A2. Compare spesso nelle inquadrature, proprio in quelle immagini di Gilles e Ren¨¨, come terza incomoda. ? doppiata, ma ¨¨ incredibilmente affascinante nelle forme, cos¨¬ fuori dal comune da renderla quasi un Ufo. Una forma che sorprende, ulteriormente esaltata da una bellissima livrea dorata.?
frecce dorate
¡ª ?La Arrows, ¨¨ stata fondata in Inghilterra nel 1977 dall¡¯imprenditore italiano Franco Ambrosio insieme ad alcuni tecnici usciti dal team Shadow, tra cui soprattutto l¡¯ingegnere britannico Tony Southgate. La nuova scuderia si insedi¨° a Milton Keynes e gareggi¨° in F1 fino al 1990 prima di un clamoroso ritorno dal 1997 al 2002. Southgate era uno che sapeva il fatto suo, la sua storia alla Arrows parla chiarissimo: Lola T70, BRM P153 e P160, Lotus 77 e 78, Ford RS200, Jaguar JR-9 e JR-12, Toyota TS010, Ferrari 333SP, Nissan R390 GT1, Audi R8 R e C, sono solo alcune delle splendide vetture da corsa progettate. Tra queste c¡¯¨¨ anche la Arrows A2, anche lei nel gruppo delle F1 concepite per estremizzare al massimo l¡¯effetto suolo. Anche lei, come altre vetture gi¨¤ raccontate in queste rievocazioni, ¨¨ stata concepita per avere un fondo il pi¨´ grande possibile, in cui far lavorare dei condotti venturi molto spinti.
assenza si ali
¡ª ?Si nota subito l¡¯assenza di alettoni e la volont¨¤ di avvolgere con la carrozzeria tutti gli organi del telaio. Anteriormente mostrava un muso quasi di concezione aeronautica con due semiali rovesciate che inglobavano quasi interamente le sospensioni anteriori. Queste ¡°ali¡±, in continuit¨¤, si spingevano verso il centro della vettura raccordandosi alle pance, inglobando anche i radiatori e generando fianchi perfettamente verticali con le minigonne fino alle ruote posteriori, quest¡¯ultime protette da un deflettore cos¨¬ da massimizzare la penetrazione aerodinamica. La grossa ala posteriore era visivamente integrata nel corpo vettura con due grosse paratie che la collegavano alle pance. Invisibili dall¡¯esterno, motore e cambio erano ¡°isolati¡± da una seconda fila di minigonne con l¡¯intento di ¡°sigillare¡± la vettura anche dall¡¯interno. Anche al motore vennero applicate alcune soluzioni interessanti, per esempio, come su vetture ben pi¨´ recenti, il ¡°solito¡± V8 Cosworth venne inclinato di 3,5¡ã lungo il suo asse longitudinale, cos¨¬ da allontanare la parte posteriore del motore e della trasmissione dalla zona dell¡¯estrattore, quindi per non disturbare il flusso dell¡¯aria in uscita. Come la Ensign N179 anche la A2 aveva gli scarichi rivolti verso l¡¯alto, anche questa una soluzione particolarmente longeva, vista e rivista anche sulle F1 moderne. L¡¯impatto estetico ¨¨ fortissimo ancora oggi, le sue linee generano sorpresa e fascino, probabilmente una delle Formula 1 pi¨´ belle di sempre.
una formula complessa
¡ª ?Bellezza, fascino, ricercatezza tecnica ed estetica ¨C non sono necessariamente le caratteristiche di una macchina vincente, e infatti la nostra Arrows vincente non fu. Esattamente come con la Lotus 80, i progettisti avevano esagerato. Tutta quella spasmodica ricerca di effetto suolo non solo non sarebbe servita, ma si rivel¨° controproducente. Il downforce generato rendeva la macchina complicata da pilotare, difficile da comprendere da parte di piloti e tecnici e oltretutto generava un fenomeno molto noto anche ai progettisti delle F1 moderne: quel porpoising che ha fatto "sobbalzare" e impazzire fior fior di ingegneri anche nell'ultra tecnologica F1 attuale.?Era una macchina complicata da mettere a punto, complicata in tutto, anche nelle piccole cose, visto che tutti gli organi meccanici erano sotto una carenatura super avvolgente da dover smontare ogni volta. Anche il motore, non concepito per lavorare cos¨¬ inclinato, gener¨° diversi problemi di affidabilit¨¤. Southgate lavor¨° a lungo per trovare una quadra sulla sua avveniristica vettura, disegnando diverse configurazioni soprattutto al retrotreno e modificando l¡¯ala posteriore. Tuttavia Riccardo Patrese e Jochen Mass non poterono fare miracoli, le aspettative della Arrows vennero presto disattese e il magro bottino della A2 furono solo i due sesti posti in Germania e in Olanda conquistati da Mass. L¡¯effetto suolo sarebbe stato il futuro della F1, ma ossessionati dalle nuove scoperte aerodinamiche, molti costruttori stavano perdendo la bussola, tanto che il mondiale 1979 fu vinto dalla Ferrari con una vettura concettualmente ¡°vecchia¡± ma equilibrata, semplice e veloce che aveva negli pneumatici Michelin un ulteriore punto di forza. La 312T era sicuramente curata aerodinamicamente, ma non era dotata di un vero e proprio effetto suolo. La A2 fu un fallimento, ma nonostante tutto, rimase nel cuore di molti.
le altre puntate
¡ª ?Le altre puntate di F1 Story dedicate alle F1 pi¨´ pazze della storia:?
? RIPRODUZIONE RISERVATA