E nella seconda parte il Cowboy si è commosso. Oprah Winfrey è riuscita a penetrare la spessa corazza del duro e arrogante Lance Armstrong. E’ successo quando ha dovuto parlare dei suoi figli. "Ho visto Luke, il più grande, 13 anni, difendermi dagli altri compagni: 'Quello che dite di mio padre non è vero'. E' quando ho dovuto spiegargli che cosa era accaduto. Durante le recenti vacanze di Natale". Lance non riesce a proseguire, gli occhi si fanno umidi: è la prima volta.

Lance Armstrong, 42 anni, commosso durante l'intervista

"non difendetemi" — Racconta: "Ho detto a Luke, e c’erano presenti anche le gemelle di 11 anni: 'Ascoltate ci sono tante domande sul fatto che vostro padre abbia usato il doping. Ho sempre negato, mi sono sempre difeso, ho sempre dato battaglia. Lo avete visto con i vostri occhi. E’ il motivo per cui avete fiducia in me. Ecco, non difendetemi più'. Luke mi ha risposto: Ti voglio bene, sei mio padre. Questo non cambierà niente”. Toccante. Chi si aspettava di ascoltare nel sequel (di solo un’ora, rispetto ai 90’ del giorno prima) altre confessioni, come nel primo episodio, forse è rimasto deluso. E’ emersa soprattutto la tristezza per essere stato costretto ad abbandonare la fondazione “a cui tenevo come il mio sesto figlio”. E la sua voglia di tornare a competere: “Non al Tour de France, naturalmente. Mi piacerebbe, però, poter partecipare un giorno alla maratona di Chicago, magari quando avrò 50 anni”. Ha detto di meritare la punizione ricevuta “ma forse non la pena di morte. Altri corridori hanno preso sei mesi”. E ha aggiunto: “Questo è solo il primo passo di un lungo processo di cambiamento. Mi sta aiutando uno psicologo. Ci ero già andato nel passato, ma solo sporadicamente. Forse un errore. Credo di essere ancora lo stesso Lance, è tutto troppo fresco. Mi occorrerà tempo”.

KRISTIN SAPEVA — Rivela che l’ex moglie Kristin è l’unica che sapeva tutto e fu proprio lei a porgli un aut aut sul suo ritorno alle gare nel 2009. “Chiesi la sua benedizione. Me la diede ma solo se avessi corso senza imbrogliare. Ebbe la mia parola. E così ho fatto”. Dice di provare rimorsi, ma non spiega in che modo potrebbe aiutare il ciclismo e soprattutto come ottenere uno sconto della pena. Nel corso della due giorni lunga due ore e mezza si poteva probabilmente scavare di più, ma forse questa non era la sede giusta. La morale della storia la formula, un po’ retoricamente, la stessa Winfrey ed è difficile non essere d’accordo con lei: “Riprendo le parole che ti disse Kristin: solo la verità ti può restituire la libertà”.