Nella 26ª giornata del campionato di Serie B, il Sassuolo vince 3-2 con lo Spezia e consolida il primato. Il Livorno infatti cade in casa con il Modena per 2-1 e si allontana dagli emiliani: i punti di distacco ora sono 7. Il Varese pareggia 1-1 con la Juve Stabia, l'Empoli fa 0-0 con la Ternana, con Tavano e Maccarone che sbagliano due rigori. Posticipo per il Verona, che va a caccia di punti domani sul campo del Novara (ore 12.30).

Catellani esulta per la rete dell'1-0. LaPresse

ascoli-pro vercelli 0-0 — Brutta partita fra Ascoli e Pro Vercelli che chiudono il match su uno 0-0 sostanzialmente giusto. Unico vero brivido un colpo di testa dell’ascolano Zaza nella ripresa che centra il palo. Unico vero acuto di un Ascoli che sembra in fase di stanca e che non vince da tre partite. Il punto muove la classifica per la Pro a cui servono però ben altri risultati. Silva deve fare a meno degli squalificati Peccarisi e Scalise. A sinistra gioca titolare Legittimo. Mancano gli infortunati Soncin e Morosini. Pro Vercelli rivoluzionato per le squalifiche di Borghese e Abbate. Braghin lascia in panchina Greco e punta in attacco su Eusepi. Match inedito, mai disputato al Del Duca.

Ascoli timido in avvio, forse ancora con la mente alla sconfitta 4-3 a La Spezia dopo essere stato in vantaggio 3-0. Più intraprendente la Pro Vercelli con Genevier a dettare i tempi della manovra. Partita senza ritmo e che scivola via all’intervallo senza occasioni vere da una parte e dall’altra. Da segnalare solo l’ammonizione di Zaza che, diffidato, salterà la trasferta dell’Ascoli, sabato prossimo a Cesena. Nessun cambio alla ripresa che si apre al 5’ con un sinistro di Ragatzu parato a terra da Maurantonio. Partita che sembra più viva. All’11’ il primo vero brivido della partita. Cross da sinistra di Legittimo, Zaza approfitta di un’incertezza difensiva di Modolo e di testa centra il palo. Braghin butta dentro Greco e Scavone per Grossi e Cristiano. Silva risponde con Pasqualini per Legittimo. Cambi che non sortiscono effetto su una partita che senza grossi spunti si incanala verso lo 0-0 finale. (Giuseppe Ercoli)

BARI-CROTONe 0-0 — Finisce come all’andata, a reti inviolate. Ma il Crotone deve fare mea culpa per non aver sfruttato le lacune di un Bari in disarmo, nella ripresa. Torrente esclude Dos Santos, assai incerto nelle ultime apparizioni, ed innesta il giovane Ristovski in difesa. In prima linea si rivedono Caputo e Fedato. Nel Crotone, privo dello squalificato Pettinari e degli infortunati De Giorgio, Vinetot, Falconieri e Addae, c’è il brasiliano Calil accanto a Gabionetta e Torromino. Il Bari parte di slancio e dopo 4’ si fa insidioso con Caputo. Blocca Caglioni. Al 7’ palla gol per Bellomo, servito da Caputo, ma il ragazzo di Bari vecchia tira alle stelle. Replica di Gabionetta, su cross di Torromino, a lato. Quando il match potrebbe decollare, perde colpi.

Le difese annientano ogni iniziativa. Si rivede Caputo al 33’, ma è semplice la parata di Caglioni. Un minuto dopo Fedato ha sui piedi (da Ghezzal) l’occasione più ghiotta, ma spedisce a lato da posizione favorevole. Il Crotone non resta a guardare e va vicino al vantaggio al 41’ con Calil che, di testa, manda fuori un invitante cross di Migliore. Nella ripresa Torromino e Caputo sfiorano il gol in avvio, poi sale in cattedra il Crotone. Fuori misura le conclusioni di Del Prete e Calil, quindi Ghezzal regala al Bari (al 9’) l’ultima illusione, fallendo di testa da pochi passi. Al 12’ Lamanna salva su sventola da 20 metri di Torromino. Il portiere di Torrente si ripete alla mezz’ora, salvando con i piedi su Gabionetta. Quindi Eramo (34’) e Calil (44’) falliscono il gol di un colpaccio che sarebbe stato meritato. (Franco Cirici)

BRESCIA-VICENZA 0-1 — Il Vicenza espugna il Rigamonti. E’ un eurogol di Nicolò Brighenti ad affossare la squadra di Alessandro Calori che nel nuovo anno non ha ancora assaporato il gusto dei tre punti. Calori lancia dal primo minuto la coppia Mitrovic-Caracciolo con Scaglia alle loro spalle spedendo inizialmente Corvia in panchina insieme al brasiliano Saba. Dal Canto risponde con Malonga-Tiribocchi innescati da Bellazzini sulla trequarti campo. L’aria del Rigamonti sembra spingere i padroni di casa. Al 5’ subito una ghiotta occasione per i padroni di casa con Daprelà anticipato sulla linea di porta da un difensore. Un minuti più tardi è capitan Zambelli a provare la staffilata dai trenta metri con Bremec che si deve rifugiare in calcio d’angolo. Cinque minuti più tardi è il palo a salvare la porta del Vicenza su conclusione a giro di Budel leggermente deviata da Brighenti. Nel primo quarto d’ora è un vero e proprio assalto alla porta difesa da Bremec. Anche De Maio ci prova di testa su corner ma senza fortuna.

Il Vicenza si vede al 20’ con una grande conclusione di Bellazzini sulla quale Arcari ci mette la mano guantata. Dopo le fiammate iniziali la gara si spegne. Brescia comunque vicino al vantaggio al 37’. Invenzione di Scaglia per Caracciolo che, tutto solo, spedisce la palla di testa tra le braccia del portiere. Apertura di ripresa con il vantaggio del Vicenza. E’ l’esterno difensivo Brighenti a concludere di potenza dai venti metri: traiettoria perfetta che si infila nel sette ammutolendo l'intero Rigamonti. Calori prova a rivitalizzare la situazione inserendo Corvia e Saba per Mitrovic e Daprelà. La scossa però prova a darla Lasik che in mischia tocca di quel tanto che basta la palla per mettere fuori causa Bremec ma la mira è sballata. La carica di capitan Zambelli, uomo ovunque e mai domo, non sblocca i compagni impauriti e impietriti. All’ultimo respiro è Bremec a deviare l’ultimo tentativo di Corvia. Vince il Vicenza. Brescia sempre più in crisi di risultati. (Fabio Pettenò)

L'occasione di Corvia nel finale. LaPresse

CITTADELLA-CESENA 1-1 — Non riesce il sorpasso del Cesena ai danni del Cittadella, che parte sua non vince in campionato da sette partite. Foscarini manda in campo dal primo minuto Dumitru, al debutto in maglia granata, e il giocatore in prestito dal Napoli si mette subito in evidenza: al 9’ conquista palla a metà campo e dal limite dell’area fa partire un gran destro, palo pieno. E’ andata bene al Cesena, che al 15’ passa in vantaggio: D’Alessandro va via a Biraghi, cross a centro area dove svetta Djokovic, Cordaz non ci arriva. E' generosa la reazione del Cittadella, ma non riesce a concretizzare il possesso palla, il Cesena arretra tutto nella propria metà campo affidandosi agli spunti di D’Alessandro per mettere in difficoltà la difesa di casa.

Di Carmine al 22’ è rimpallato al momento della conclusione, interviene Dumitru che sfiora il palo con un destro a girare. Mobilissimo Dumitru che al 35’ offre un assist d’oro a Di Roberto che invece di calciare di prima intenzione cerca un dribbling di troppo e perde il pallone in area, allo scadere destro di Paolucci da buona posizione, alto sulla traversa. Ricca di spunti la ripresa, con il Cittadella alla ricerca del pareggio: Coly prima di testa non arriva sull’angolo di Biraghi, ma al 12’ il difensore indovina il gol con una spettacolare rovesciata, palla nell’angolino. Dumitru non inquadra lo specchio della porta per questione di centimetri, quindi è Cordaz ad alzare sulla traversa il pallone calciato da Giandonato direttamente da calcio d’angolo. (Simone Prai)

GROSSETO-LANCIANO 2-2 — Il Grosseto acciuffa in pieno recupero un inutile pareggio contro il Lanciano (2-2 il finale), dopo aver gettato alle ortiche l'ennesima occasione per risalire la classifica. I biancorossi, con il rientrante Moriero in panchina, erano attesi alla gara della verità, ma l'hanno fallita per una serie di errori. In vantaggio con Piovaccari al 31', che ha trafitto Leali con una bella girata. I maremmani sono stati raggiunti al 4' della ripresa da un gol in mezza rovesciata di Plasmati, che ha risolto una mischia nata su una punizione di Mammarella. Ma il peggio doveva arrivare: al 13' una rimessa laterale maldestra di Calderoni lancia Piccolo, che con un missile da trenta metri al sette di Lanni porta in vantaggio i ragazzi di Gautieri.

Il Grosseto, per venti minuti senza occasioni, si risveglia e crea alcune clamorose occasioni, ma prima Mandorlini (miracolo di Lanni), poi Feltscher ed infine Padella (che non trovano la porta da due passi) si divorano reti praticamente già fatte. Il Lanciano, che ha preso quota dalla seconda parte del primo tempo confermando il buon momento (14 punti nelle ultime sei gare), regge bene l'assedio dei locali e si arrende solo al sesto degli otto minuti di recupero su un angolo, a causa di un colpo di testa di Piovaccari. Gautieri recrimina per aver subito il gol nel finale, mentre il Grosseto può fare il mea culpa per essersi presentato in campo praticamente con una sola punta (Piovaccari) e per le solite disattenzioni difensive, che hanno rovinato una gara che andava vinta a tutti i costi, mentre il pareggio non cambia assolutamente le cose, con una partita in meno in calendario. "I giocatori e l'allenatore, credono ancora nella salvezza", fa sapere Moriero. (Maurizio Caldarelli)

REGGINA-PADOVA 2-1 — Dopo 50 giorni la Reggina assapora il gusto della vittoria. Il precedente successo risaliva al 26 dicembre con il Vicenza dell’ex Breda ed oggi sempre contro un’altra vecchia conoscenza sulla panchina avversaria: Franco Colomba. Tre punti preziosi e fondamentali in chiave salvezza per gli amaranto, i quali vincono in rimonta meritatamente. Il demerito del Padova è stato quello di aver considerato chiuso il match dopo il momentaneo vantaggio di Rispoli. Applausi per l’ex Franco Colomba, ricordando la storica salvezza della Reggina al debutto in serie nella stagione 1999-2000. Confronto tra due formazioni alla ricerca della vittoria, con la Reggina sicuramente che sta peggio vista la zona pericolo in cui si trova. La sconfitta potrebbe mettere in serio pericolo la posizione del tecnico Colomba. Inizio di gara con il pallino in mano agli ospiti, i quali si fanno vedere con una punizione calciata sopra l’incrocio dei pali da Jelenic e con un tiro dalla distanza di Cutolo che Baiocco para in due tempi.

Finalmente si fa notare anche la squadra di casa con un tiro da trenta metri di Colucci. Alla mezzora l’azione più pericolosa della gara è della Reggina, con Comi che si vede togliere sulla linea da Viviani un colpo di testa indirizzato sul primo palo. Prima del riposo è ancora l’ex milanista con un bolide ad impegnare in angolo Silvestri. Al rientro in campo la Reggina potrebbe portarsi in vantaggio, ma Comi pressato da un difensore da pochi passi manda a lato. Risponde il Padova subito dopo, ma Jelenic cicca clamorosamente davanti a Baiocco. Il Padova sfrutta il momento migliore e al minuto 14 si porta in vantaggio con Rispoli, servito da Iori (0-1). Dionigi provvede subito a sostituire Comi per Gerardi e l’ex Udinese dopo appena 40’’ pareggia di testa su perfetto assist di Rizzato (1-1). Reggina vicina al raddoppio al 27’ con una forbiciata di Di Michele, ma Silvestri si supera deviando in angolo. Al 34’ Reggina in vantaggio: angolo di Barillà e Babacar colpisce il pallone con le mani e l’arbitro concede il calcio di rigore che Di Michele trasforma alla destra di Silvestri. (2-1). Con una grande parata di Baiocco su punizione calciata da Vantaggiato, si spengono le residue speranze di pareggio. Nulla di emozionante nei 3’ di recupero. (Lorenzo Vitto)

SASSUOLO-SPEZIA 3-2 — In attesa di Livorno e Verona, il Sassuolo allunga ancora, centrando la diciottesima vittoria stagionale e regolando uno Spezia a lungo in partita, vicino al colpaccio – nessuna squadra aveva mai fatto due gol al Sassuolo casalingo – ma progressivamente fuori dal match con il passare dei minuti, anche per merito di un Sassuolo che non ha mai smesso di cercare il risultato. Parte meglio il Sassuolo, la cui supremazia si concretizza in un quasi gol di Berardi in avvio e nella rete con la quale Catellani, al 10’, rompe equilibri sottilissimi.

Tra la capolista e lo Spezia c’è infatti mezza classifica di differenza, ma il cammino del 2013 delle due squadre è speculare: gara in bilico, quindi, e ritorno prepotente dello Spezia, che pareggia e raddoppia. Il primo acuto è di Sansovini, e vale l’1-1, il secondo arriva al 27’ con Pichlmann: tra i due gol anche una traversa di Schiavi a certificare imbarazzi che il Sassuolo si scrolla di dosso con il passare dei minuti. Già tra 31’ e 40’ i padroni di casa aveva sfiorato la rete, nella ripresa trovano quanto cercavano, assecondando con la precisione del caso trame mai banali. Arrivano così il rigore con il quale Terranova al 14’ s.t. pareggia i conti (contatto tra Piccini e Missiroli) e soprattutto il colpo da biliardo con il quale Bianchi firma il 3-2 che vale un altro segnale al campionato. (Stefano Fogliani)

Tavano calcia alto il rigore concesso all'Empoli. LaPresse

TERNANA-EMPOLI 0-0 — L'Empoli sbaglia due rigori nel secondo tempo, la Ternana colpisce due traverse nella prima frazione di gioco. Risultato: 0-0 finale al Liberati con la Ternana che per la terza gara consecutiva resta a becco asciutto. Nel primo tempo decisamente meglio la Ternana che controlla facilmente le iniziative dell'Empoli e riparte velocemente chiamando spesso in causa Alfageme che per una ventina di minuti iniziali mette in croce la difesa avversaria. Conclude di sinistro appena a lato dopo tre minuti, costringe al quasi autogol Pratali e Regini al 17' e due minuti più tardi, ancora dal fondo mette il pallone sulla testa di Vitale che colpisce in pieno la traversa.

L'Empoli si limita a controllare ma rischia ancora su un tiro cross di Scozzarella che scheggia la traversa e allo scadere su una punizione di Vitale ripresa da Litteri con un destro parato a terra da Bassi. Nella ripresa cambia la storia e l'Empoli si guadagna il rigore al 6' per un fallo del portiere Brignoli su Laurini. Dal dischetto Tavano calcia sopra la traversa. La squadra di casa accusa il colpo e al 24' concede un'altra chance dal dischetto agli avversari per un fallo di Bencivenga su Tavano. Calcia il rigore Maccarone e anche lui alza la mira. La Ternana reagisce e alla mezz'ora Vitale serve in area Alfageme che salta solo in area ma alza la mira. (Massimo Laureti)

VARESE-JUVE STABIA 1-1 — La Juve Stabia ridimensiona il Varese che, dopo i successi raccolti con Bari e Modena, rallenta e deve accontentarsi di un pareggio al termine di una gara tutt’altro che esaltante. Dopo gli sbadigli di un primo tempo in cui le squadre sanno solo finire in fuorigioco (l’arbitro Di Paolo ne fischia 13 in appena 45 minuti), la partita si accende nella ripresa, quando sia i padroni di casa che gli ospiti sono finalmente pericolosi, rispondendosi a tono. Alla rovesciata fuori misura di Gorzegno (13’) fa eco quella, altrettanto spettacolare ma imprecisa, di Ebagua (17’).

La mira giusta ce l’ha Bruno che, al 20’, porta in vantaggio la Juve Stabia sorprendendo il tentennante Bastianoni con un colpo di testa da fuori area, dopo aver ricevuto il pallone da Gorzegno. Il colpo scuote il Varese che si sveglia: Martinetti sfiora il pari al 24’ con una inzuccata respinta da Nocchi mentre Ferreira Pinto manda fuori di un soffio tre minuti più tardi. L’1-1 arriva al 29’ e la paternità è di due giocatori nigeriani: Oduamadi, messo in moto da un passaggio di Carrozzieri, tira a colpo sicuro mentre Ebagua devia in rete. Gli uomini di Castori credono di poter acciuffare i tre punti ma la formazione di Braglia non si fa sorprendere e, anzi, chiude in attacco. L’ultima emozione è appunto un colpo di testa di Mezavila che raccoglie un angolo di Caserta e manda fuori di poco al 42’. (Filippo Brusa)

Il Modena festeggia la vittoria a Livorno. LaPresse

LIVORNO-MODENA 1-2 — Il Modena dimentica le amarezze di una prima parte del girone di ritorno avaro di soddisfazioni (un solo punto nelle prime quattro giornate), torna al successo (che mancava dal 26 dicembre) e si issa in zona play-off. I canarini, grazie ad una prova ricca di sostanza, compiono il colpo più importante della giornata, battendo in trasferta il Livorno, alla sua seconda sconfitta consecutiva. Gli amaranto rimangono sul secondo gradino della classifica, ma scivolano a meno sette dalla capolista Sassuolo. I padroni di casa, al cospetto di una squadra valida ed organizzata, hanno accusato più del lecito le proprie gravi assenze. In avvio i locali provano a spingere, ma gli ospiti si difendono con ordine. E' dei gialloblù la prima vera occasione. E' l'8', quando Lazarevic prova la conclusione, con un sinistro insidioso, deviato da Lambrughi: Mazzoni manda in corner. Il Livorno, che aveva iniziato il match con il 3-4-1-2, perde al 18', per infortunio, il trequartista Belingheri. Entra Dell'Agnello, che affianca in avanti Paulinho e Dionisi (solo panchina per Siligardi, non al meglio): il modulo diventa 3-4-3. La parte centrale del tempo scorre senza emozioni. Il Modena, sornione con il suo accorto 4-3-3, passa in vantaggio al 32', nella più classica delle azioni in contropiede. Lazarevic parte della propria metà campo, avanza pressochè indisturbato (disattento in particolare Lambrughi) e dal limite dell'area conclude con un destro rasoterra e angolato. Mazzoni non ci arriva: 0-1. All'intervallo gialloblù in vantaggio 0-1.

In avvio di ripresa (4'), il Livorno perviene al pareggio. Dionisi si inventa una brillante percussione, entra in area e, quando si sistema il pallone sul sinistro, viene fermato fallosamente da Moretti. L'arbitro Giancola accorda il rigore. Lo stesso centravanti amaranto – nella circostanza capitano – trasforma il penalty, spiazzando Colombi. Sulla situazione di 1-1, la gara si ravviva. Al 12' cross di Gemiti dalla sinistra, la palla attraversa tutta l'area di rigore e trova sul secondo palo Salviato, il cui tocco è deviato in corner da Gozzi. Al 20' gli ospiti chiedono un rigore per un contatto sospetto Bernardini-Ardemagni. Al 34', su azione d'angolo, incornata di Dell'Agnello e parata super di Colombi, che manda oltre il fondo. Il Modena cresce nel finale. Al 39' Pagano colpisce un clamoroso palo a Mazzoni battuto. Al 40' gli emiliani siglano il gol del successo. Palla lavorata sulla destra di Sturaro che rimette in mezzo, con Ardemagni abile nel trovare (sia pur con una deviazione involontaria di Emerson) la zampata vincente. Per il Livorno una brutta sconfitta. Per il Modena una vittoria che permette di interrompere una striscia di risultati negativi e di sognare ad occhi aperti. (Fabio Giorgi)