Nella 25ª giornata del campionato di Serie B, il Sassuolo vince 3-1 in casa della Pro Vercelli e consolida il primato, mentre il Verona cade in casa col Vicenza 1-0. Tocca aspettare quindi il posticipo di domani alle 20.45 tra Empoli e Livorno per definire i piani alti della classifica. Nell'anticipo del venerdì, il Cesena aveva centrato la vittoria per 1-0 contro la Ternana.

La disperazione per il Verona di Sgrigna. LaPresse

BARI-VARESE 0-1 — Vola il Varese, capace di sbancare il San Nicola pur giocando 40’ in dieci uomini. Per il Bari è crisi nera. Nel girone di ritorno ha conquistato solo 2 punti e nel frattempo ha rimediato la quinta sconfitta casalinga. Nel primo tempo il Varese domina la scena. All’ultimo momento Castori deve rinunciare anche a Zecchin, ma non se ne accorge nessuno. Damonte va vicino al gol al 3’ ed al 5’. Ma alla terza occasione Pucino fa centro, sugli sviluppi di un angolo: il terzino incenerisce Lamanna con un gran destro da 25 metri. La reazione del Bari (privo di Romizi e Caputo, dentro Sciaudone e Ghezzal) è inesistente. E’ ancora il Varese a rendersi insidioso con Ebagua (15’) e Oduamadi (19’). Un minuto dopo, Lamanna salva su Neto Pereira. Il portiere del Bari si ripete alla mezz’ora, ipnotizzando Ebagua. La squadra di Torrente? E’ tutta in due punizioni di Bellomo e Ghezzal. Troppo poco per impensierire Bressan. Al 35’ si blocca Neto Pereira e lascia il posto a Juan Antonio. Nella ripresa parte bene il Bari. Al 6’ Tallo fa tutto bene, ma chiude a lato. Due minuti dopo il Varese resta in 10: Damonte (già ammonito nel primo tempo) rimedia il secondo giallo per un fallo su Fedato. Torrente fa entrare anche Iunco e gioca con il 4-2-4. I pericoli per la porta del Varese arrivano al 21’ con Ghezzal (tiro deviato in angolo) e con Ceppitelli (22’) che spedisce alto di testa. Al 39’ è bravissimo Bressan a negare il gol a Rossi (bordata dal limite). L’ultima speranza del Bari si infrange sul palo di Ceppitelli (testa). (Franco Cirici)

CROTONE-GROSSETO 1-0 — Vince il Crotone che gioca un buon primo tempo, segna il gol vittoria e manca anche il pareggio. Il Grosseto invece preferisce regalare un tempo agli avversari e giocare solo la seconda metà della partita. Drago schiera Crisetig fin dall’inizio tenendo Galardo in panchina, Menichini schiera la difesa a cinque con Gimenz e Piovaccari unici attaccanti. Il Crotone nel primo tempo va vicinissimo più volte al vantaggio: all’8’ Eramo di testa non trova il bersaglio così come al 21’ Abruzzese sugli sviluppi di un angolo colpisce il palo e sulla ribattuta ancora Eramo di sinistro non trova il gol. Ma il centrocampista rossoblù si rifà al 31’ quando Del Prete gli mette sulla testa un pallone d’oro che Eramo, liberissimo da marcature, mette alle spalle di Lanni. Terzo gol del centrocampista del Crotone ma imbarazzante la difesa dei toscani. Nel secondo tempo Menichini rimescola le carte e inserisce Mancino che cambia la gara. In campo anche Lupoli ma di palle gol limpidissime se ne vedono davvero poche, solo qualche tiro dalla distanza. Il Crotone sbaglia il raddoppio al 25’ quando De Giorgio, dopo una caparbia azione di Maiello, non arriva sul pallone a un metro dalla linea di porta a Lanni battuto. Il Grosseto spinge sull’acceleratore fino alla fine ma il Crotone è tosto e riesce a incamerare una vittoria importantissima. La sconfitta invece complica il futuro per il Grosseto che resta a dieci punti dalla salvezza. (Luigi Saporito)

JUVE STABIA-NOVARA 2-4 — Il Novara si diverte a giocare a poker contro una Juve Stabia con una difesa troppo brutta, in questa categoria, per essere vera. Le incertezze difensive gialloblù decidono il risultato in favore dei novaresi che ringraziano e portano a casa tre punti che fanno dimenticare la sconfitta interna con il Cesena. I gialloblù sono inizialmente schierati da Braglia con un atipico 4-4-1-1 con Mezavilla tra le linee a supporto di un Cellini, del tutto impalpabile, unico terminale offensivo.Più ortodosso il 4-3-3 scelto da Aglietti, bestia nera di Braglia, con Mehmeti a partire a sorpresa dalla panchina. E sono subito i piemontesi a rendersi pericolosi al 10' con un contropiede sull'asse Crescenzi-Seferovic concluso dall'ex fiorentino con un sinistro sull'esterno della rete. Con il passare dei minuti la Juve Stabia prende campo e, al 22', il portiere ospite Bardi si oppone con il corpo ad una conclusione ravvicinata di Mezavilla. E, sei minuti più tardi, è Verdi ad impegnare di nuovo l'estremo difensore novarese con un sinistro dal limite dopo aver superato due avversari. Il gol sembra nell'aria ma tocca paradossalmente agli uomini di Aglietti esultare: al 38' un errore di Dicuonzo apre la strada ad una mortifera ripartenza degli ospiti che passano in vantaggio con Lepiller, su cross di Gonzales, profittando di una enorme dormita della difesa stabiese, la prima di una lunga serie. Al ritorno dall'intervallo la Juve Stabia si getta subito all'attacco conquistando un paio di angoli consecutivi ma è il Novara al 5' a gelare gli avversari raddoppiando grazie ad un calcio di rigore molto dubbio: Buzzegoli su punizione dal limite centra la barriera e l'arbitro Ciampi, nella sorpresa generale, indica il dischetto. Dagli undici metri è Gonzalez a battere Nocchi con un tirco che colpisce il palo interno prima di finire in rete.La Juve Stabia sbanda e rischia lo 0-3 con Seferovic ma Nocchi respinge di piede e, sul capovolgimento di fronte, un assist al bacio di Verdi consente a Caserta di accorciare le distanze con un destro al volo all'altezza del dischetto. La Juve Stabia ci crede ma Braglia sostituisce inspiegabilmente il migliore in campo Verdi ed è ancora una disattenzione difensiva a punire i gialloblù vanificando il loro tentativo di rimonta: sul secondo angolo degli ospiti, al 25' la difesa si fa sorprendere da una triangolazione Gonzalez-Buzzegoli-Gonzalez sul cui cross Figliomeni infila nella propria porta. I locali appaiono incapaci di reagire e al 27' Seferovic in contropiede cala il poker facendo scorrere sul match i titoli di coda .E alla Juve Stabia serve a mitigare parzialmente l'amarezza la rete finale di Sasà Bruno su contropiede di Cellini. Ultima emozione una traversa di Gonzalez che gli impedisce di mettere per la seconda volta il suo nome nel tabellino dei marcatori. (Gianpaolo Esposito)

LANCIANO-CITTADELLA 3-2 — Partita godibile tra due squadre vivaci. Una serie positiva fatta di otto risultati positivi nelle ultime nove giornata non è casuale. E’ la vittoria di Gautieri che ha messo insieme una squadra compatta che migliora domenica dopo domenica. Il Lanciano si schiera con la formazione che nelle ultime gare ha fatto benissimo con Minotti che rientra dalla squalifica. Il Cittadella si presenta senza Gasparotto, Giannetti e Perna, lascia Pellizer in panchina insieme al neo acquisto Dimitru, gioca a viso aperto, ma subisce la grande condizione del Lanciano che va subito in gol al 6’ con una gran giocata di Turchi, abile a servire Piccolo che libera Vastola solo davanti alla porta. Al Cittadella basta un minuto per pareggiare con Minesso che approfitta di una corta respinta di Leali su tiro di Di Roberto. La partita è gradevole, senza tatticismi particolari con il Lanciano che conferma il suo stato di forma, centrando il secondo gol al 13’ con Volpe, abile ad infilare Cordaz con un perfetto diagonale. Il Cittadella non demorde e dopo aver subito una pericolosa azione di Piccolo sfiora il pari con Biraghi su punizione, costringendo Leali ad una grande parata con palla deviata sulla traversa. Scampato il pericolo il Lanciano si riporta in avanti con ripartenze intelligenti. In una di queste arriva il terzo gol per gran merito di Vastola che scatta in avanti sul filo del fuorigioco, libera Piccolo solo davanti a Cordaz con palo e successiva ribattuta in rete. La squadra di Foscarini rientra in campo motivata al massimo, gioca per sei minuti di completo possesso palla ed accorcia le distanze per merito di un’azione insistente di Di Roberto che costringe Almici ad una maldestra deviazione verso la propria porta. La successione dei cambi non altera gli equilibri in campo con un secondo tempo decisamente a favore degli ospiti che hanno un maggior possesso palla. Ci sono palle gol per entrambe le squadre con tiri di Vastola al 12’ Di Carmine al 16’ e Plasmati al 18’. La palla gol più clamorosa è neri piedi di Schiavon che trova ancora una volta prontoi Leali a deviare sul palo. Finisce con un successo importantissimo per la salvezza della squadra abruzzese. (Fiorenzo Carlini)

MODENA-REGGINA 1-1 — Il Modena non riesce a dare un calcio alla crisi di risultati: dopo tre sconfitte consecutive, arriva un punticino che lascia però grandi rimpianti se non altro perché il pareggio della Reggina è arrivato a 90 secondi dalla fine. Un film già visto da queste parti perchè due settimane fa, sempre in casa, la sconfitta con la Ternana era arrivata proprio all'ultimo minuto. Due episodi che dovranno far riflettere a lungo Marcolin e sulla concentrazione dei suoi. Sorride la Reggina che coglie il terzo pari di seguito che dà speranza alla lotta per la salvezza. Tutto sommato la squadra di Dionigi non ha rubato nulla se non altro perchè nel finale, con il Modena sulle gambe, è stata la squadra ospite a creare presupposti per costruire la rete del pareggio. Rete arrivata al 92' costruita dai tre giocatori inseriti da Dionigi: lancio di Campagnacci dalla tre quarti, tocco decisivo in area di Fischnaller in anticipo su Zoboli e palla sui piedi di Gerardi che appoggia in rete, con Perna in ritardo nella chiusura. Il Modena resta sempre nelle zona medio alte, ma forse in casa gialloblù sarà il momento di cominciare a pensare meno ai playoff, preoccupandosi di quello che succede dietro, visto che i gialloblù hanno oggi un +6 poco rassicurante sulla zona salvezza. Modena senza Lazarevic sostituito da Pagano, Reggina in emergenza per le numerose assenze. Dopo un primo tempo senza grandi emozioni, il Modena conquista un angolo dopo una conclusione di Piscitella. Dalla bandierina su una palla vagante, un rimpallo di Gozzi favorisce Ardemagni che corregge in rete per il suo 14° gol stagionale. Nella ripresa il Modena potrebbe chiudere la partita al 18' ma Baiocco chiude bene su Piscitella. Nel finale esce la Reggina che cerca il tutto per tutto: al 40' Colombi si oppone al tiro di Gerardi, poi deve intervenire sul colpo di testa di Adejo, ma nulla può sul tocco vincente ravvicinato ancora di Gerardi. (Paolo Reggianini)

PADOVA-BRESCIA 0-0 — Per tutta la gara hanno cercato entrambe la vittoria. Poi, come tante volte in questo campionato – rispettivamente undici e tredici - Padova e Brescia si sono ritrovate negli spogliatoi con un solo punto in tasca. E’ finita 0-0 all’Euganeo tra due pretendenti alla zona playoff: lì dove all’ultimo posto disponibile rimane ancorato il Padova, nonostante mister Colomba abbia raccolto solo sette punti nelle ultime sei partite. Ci ha provato subito Farìas a portare i suoi sulla strada della vittoria: prima al 14’, costringendo Caldirola a salvarsi in corner e poi al 28’ sollecitando Arcari. Che è determinante dalla mezz’ora in poi: prima a salvare un sinistro di Renzetti, poi, nel giro di due minuti, a deviare due buoni tiri di Cutolo. Ma l’occasione più ghiotta per i biancoscudati arriva al 38’, quando Babacar fa tremare la traversa dopo aver raccolto e difeso un preciso lancio di Iori. Nella ripresa si sveglia il Brescia, vivo nella prima frazione solo con Mitrovic: è proprio lo svedese, al 57’, a imitare Babacar e a colpire, al volo, l’incrocio dei pali. Poi Calori si affida a Caracciolo, tenuto precauzionalmente in panchina, che dà maggiori riferimenti ai suoi e che al 75’ impegna Silvestri con un colpo di testa. Il Padova perde progressivamente lucidità e mordente, sfiorando la marcatura nei minuti finali (87’), ma a Farìas manca ancora la mira. Finisce tra i fischi, mal digeriti dal presidente biancoscudato Cestaro. (Carlo Della Mea)

Eusebio Di Francesco, tecnico del Sassuolo. LaPresse

PRO VERCELLI-SASSUOLO 1-3 — Finisce 1-3 tra Pro Vercelli e Sassuolo. I vercellesi segnano al 1’ con Cristiano: si illudono, sognano, ma poi arriva la doccia fredda. Al 10’ quando in una chiusura di Vinci su Catellani l’arbitro, Velotto di Grosseto, ravvisa il rigore. Sul dischetto si presenta Terranova. Valentini para ma non trattiene la sfera, Terranova cerca di ribattere a rete, ma viene travolto da Borghese. Per il difensore bianco è cartellino rosso ed espulsione, per il Sassuolo nuovo rigore con Terranova che va a segno. Sassuolo che trova il pareggio e poi anche il vantaggio: al 44’ con Missiroli che serve uno splendido assist che Troieniello sul filo del fuorigioco non fatica a trasformare in gol. Al 45’ la Pro vicina al gol, ma Abbate non riesce a spingere la palla in rete, salvata sulla linea da un difensore del Sassuolo. Il difensore bianco protesta vivacemente: per lui cartellino giallo. Negli spogliatoi la protesta continua e per l’ex Verona è espulsione. La Pro gioca la ripresa in nove. Cerca di essere viva, ma è impresa impossibile. Il Sassuolo non infierisce, in una gara che ormai ha poco da raccontare sul campo, ma segna prima del fischio finale il gol del 3-1 con Bernardi: l’attaccante nero verde realizza a porta vuota, con Valentini salito nell’area piccola del Sassuolo per un calcio d’angolo, che non riesce a rientrare in tempo tra i pali. Sassuolo che torna a correre e resta in vetta alla classifica, Pro Vercelli che esce sconfitta dal campo ma a testa alta, tra gli applausi del pubblico. (Raffaella Lanza)

SPEZIA-ASCOLI 4-3 — Si complica la vita in maniera incredibile e così il triplo vantaggio non basta all’Ascoli per uscire dal Picco con i tre punti. Anzi, lo Spezia non si limita alla semplice rimonta e con tre gol di Sansovini, entrato nella ripresa, va a vincere una gara da cardiopalma. Dopo i gol di Zaza e Feczesin, infatti, Peccarisi prende il secondo giallo in venti minuti e i marchigiani si ritrovano a combattere contro lo Spezia, un’ora in inferiorità numerica. C’è il tempo e la qualità, però, per infilare, nella ripresa, anche il terzo gol, ma non è sufficiente contro i liguri di Atzori, che tornano al trequartista con Di Gennaro dietro agli attaccanti Okaka e Antenucci, e riescono nell’impresa. Il team di Silva potrebbe andare avanti già all’8’, quando, sul corner dalla destra di Fossati, Russo interviene e Musacci tocca involontariamente con la mano, ma con il braccio aperto. Protestano gli ascolani e l’arbitro, coperto, concede solo il corner (l’assistente Ciancaleoni dovrebbe vedere meglio, ma non segnala neanche quello). Dopo 3’, prima la conclusione di Feczesin innescato da Fossati su cui interviene Guarna, poi, sulla ripartenza, Di Gennaro scaglia un sinistro che sibila vicino al palo alla sinistra di Maurantonio. Al 13’ la prima rete degli ospiti bianconeri che sfoggiano una sgargiante divisa arancione: Pasini cede indietro a Guarna, ma l’ex dell’Ascoli pensa bene di azzardare un dribbling. Zaza è bravo a soffiargli il pallone ed appoggiare in fondo al sacco. Due minuti dopo Zaza tenta il bis, con un sinistro ad uscire che sfiora l’incrocio dei pali. Al 31’ il raddoppio: Musacci sbaglia il passaggio a Porcari, che non ci arriva perché preso in controtempo. Palla preda di Zaza a centrocampo che lancia in contropiede Feczesin, tagliando fuori Pasini. L’ungherese, con un preciso diagonale fa secco Guarna, senza angolarla troppo. Dopo il calcione che frutta la prima ammonizione al 18’, Peccarisi mette un piede in faccia ad Okaka , al 31’, rimedia il secondo giallo e viene espulso. Timida reazione dello Spezia un minuto dopo, ma il tiro di Porcari dal limite viene deviato da Maurantonio in angolo con la punta delle dita. Nella ripresa il botta e risposta, in avvio: al 3’ segna Fossati con un calcio di punizione poco fuori area dopo il fallo subito da Zaza, poi Antenucci, su assist di Okaka, si gira bene dentro l’area piccola e di sinistro realizza al 9’ l’1-3. Lo Spezia ci crede e tenta la carta Sansovini-Pichlmann ed è il primo, grazie alle spizzate del secondo, a portare lo Spezia al 4-3, segnando sotto porta al 31’, con un bel diagonale che piega le mani a Maurantonio al 38’ e con un tiro da fuori area al 46’. Atzori festeggia la prima vittoria della sua gestione. (Marco Magi)

La rete del 2-3 di Sansovini all'Ascoli. LaPresse

VERONA-VICENZA 0-1 — Proprio vero che nei derby tutto è possibile. Il Verona crea, il Vicenza vince. Decide una staffilata di Semioli ad un quarto d’ora dal termine, dopo una gara in cui la superiorità territoriale dell’Hellas era stata netta, anche se mai pericoloso in proporzione alla mole di lavoro svolta. Mandorlini sceglie Rivas per sostituire lo squalificato Gomez, Dal Canto lascia in panchina Tiribocchi e gli preferisce Malonga. La partita è un monologo dell’Hellas, sempre nella metà campo avversaria e pericoloso al 14’ con un sinistro (fuori) da lontano di Agostini, al quarto d’ora con un’azione corale rifinita da Sgrigna senza trovare però la stoccata di Cacia, al 21’ ed al 23’ con due conclusioni di Sgrigna deviate da Bremec. Alla mezzora ecco Nielsen, appena arrivato dal Pescara, in campo al posto dell’infortunato Agostini. Martinho retrocede al suo posto, il danese affianca Jorginho e Laner in mediana. Il Verona produce possesso palla senza finalizzare, il Vicenza resta arroccato dietro, i minuti passano. Due di recupero, quindi l’intervallo. Si riparte senza cambi. Dopo pochi secondi Sgrigna con un tiro a giro chiama alla deviazione in angolo Bremec, prima conferma di uno spartito che pare identico a quello del primo tempo. La contesa diventa dura. Laner viene ammonito per un fallo su Ciaramitaro, Malonga prova qualche giocata senza mai vedere la porta di Rafael, Sgrigna (10’) riprova col destro ma senza troppa mira. Bojinov, mai visto, lascia il posto (14’) a Tiribocchi, Mandorlini decide di puntare sul doppio centravanti (16’) quando mette Cocco e toglie Rivas. Il gol però lo sfiora Jorginho, migliore in campo, la cui botta di collo esterno dal limite trova le dita di Bremec e poi il palo. Alla mezzora accade quel che i 16.149 spettatori del Bentegodi non s’aspettano: Semioli trova il collo giusto dopo il palo colpito da Martinelli susseguente ad una mischia su punizione dalla sinistra. Mandorlini inserisce anche Carrozza (fuori Laner), la pressione è forte ma a concludere è solo Sgrigna dal limite. Tre di recupero, poi il fischio finale. Esulta Dal Canto, Mandorlini esce a testa bassa. Il suo Verona non perdeva al Bentegodi dal 9 ottobre 2011, esattamente 28 partite fa, quando l’Hellas fu battuto 3-1 dal Torino di Gianpiero Ventura. (Alessandro De Pietro)