Drogba, esordio bloccato
Col Burkina Faso è 0-0

Coppa d'Africa, nel girone orfano del Togo la favorita Costa d'Avorio reclama per un rigore sul centravanti del Chelsea ma poi non riesce a creare veri pericoli alla squadra di Paulo Duarte, discepolo di José Mourinho e fervido praticante del catenaccio. Drogba, Kone e Gervinho non riescono a pungere

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Daouda Diakite e Didier Drogba. Afp

CABINDA (Angola), 11 gennaio 2010 - Alla Coppa d’Africa continuano le sorprese. A Cabinda il gruppo rimasto orfano del Togo parte con uno 0-0 tra la Costa d’Avorio, favoritissima, e il Burkina Faso di Paulo Duarte, discepolo di José Mourinho e fervido praticante del catenaccio. Partita povera di pathos e spettacolo e per gli Elefanti di Drogba la sfida di venerdì con il Ghana è già decisiva. L’ultima volta che le due nazionali si erano sfidate, in settembre sulla strada per il Mondiale, la Costa d’Avorio aveva vinto 5-0 (e all’andata in Burkina 3-2).

NOVITA’ TIOTE — Qualche sorpresa anche nel 4-3-3 della Costa d’Avorio. In mezzo al campo con Yaya Toure e Zokora titolare Cheick Tiote, sinora impiegato da Halilodzic solo in 4 amichevoli con debutto a giugno 2009 e ieri alla seconda gara da titolare con gli Elefanti. Il centrocampista del Twente, primo in classifica in Olanda, sostituisce Romaric lasciato a Siviglia per motivi disciplinari. In panchina Salomon Kalou, con ‘Baky’ Kone e Gervinho ad accompagnare Drogba davanti.

RIGORE NEGATO — Tempo 90 secondi e l’arbitro tunisino non vede un rigore di Coulibaly su Drogba. Resterà l’occasione migliore degli arancioni. Burkina Faso a trazione fortemente posteriore, con Dagano abbandonato davanti e come unica risorsa la vitalità di Pitropia. La Costa d’Avorio domina gioco e possesso ma non crea pericoli reali alla rude ma raffazzonata difesa burkinabé. Poco movimento, nessuna elettricità, Drogba, Kone e Gervinho male assistiti, male assortiti, praticamente mai in partita.

NASCONDINO — Dopo un’ora di nascondino visto che la Costa d’Avorio non creava particolari problemi il Burkina Faso ha cominciato a farsi vedere. Nulla di particolarmente eccitante, se si esclude una bella punizione da 30 metri di Dagano, ma almeno si è avuta la prova che in campo c’erano due squadre.

ASSALTO FINALE — Intorno al 70’ Halilodzic ha fatto entrare Kader Keita e Kalou per Kone e Gervinho poi anche Dindane per Tiote cercando l’assalto finale con un 4-2-4, ma l’offensiva degli Elefanti ha continuato ad essere inutilmente appariscente come il dato statistico: 17 tiri a 1. A parte il caos nei numeri di maglia del Burkina Faso e il pessimo stato del prato dello stadio di Cabinda, molto poco da segnalare.