Orlando incassa un’imbarazzante sconfitta casalinga contro i Celtics sprecando un vantaggio di ben 27 lunghezze, i Clippers, invece superano i Grizzlies.

Paul Pierce (34) contro Hedo Turkoglu. Reuters

Orlando-Boston 83-91
I Magic trovano il modo per farsi sconfiggere dagli incerottati Celtics dopo aver dominato in lungo e in largo il primo tempo. Orlando arriva addirittura al +27, poi butta i remi in barca, si mette a giocare con sufficienza e Boston, priva di tre titolari (Jermaine O’Neal, Rajon Rondo e Ray Allen) ritrova ritmo nella ripresa centrando la clamorosa rimonta. “Dopo due quarti eravamo convinti che sarebbe stata una passeggiata - conferma Dwight Howard - abbiamo smesso di giocare e i Celtics ci hanno puniti. Queste cose non possono accadere”. Dopo l’imbarazzante sconfitta, e i miseri 56 punti messi a referto, incassata a Boston lunedì, Orlando fa subito capire di aver cambiato registro, grazie a una partenza a razzo. I Celtics non riescono a tenere il ritmo dei padroni di casa che non hanno nemmeno bisogno di un super Dwight Howard per prendere possesso del match. Dopo un eccellente primo quarto la squadra della Florida allunga, tocca addirittura quota +27 e va all’intervallo avanti 58-37. Quella che sembra una passeggiata contro un avversario limitato dalle assenze pero’ si trasforma in una debacle. Nella ripresa, infatti, Paul Pierce suona la carica e i Celtics piano piano tornano sotto. Gli ospiti cambiano marcia nell’ultimo quarto. Boston apre a frazione con un parziale di 15-1, riprende i Magic e passa incredibilmente a condurre. Si mette a produrre anche il rookie E’Twaun Moore e i padroni di casa una volta sotto non riescono più a rispondere, andando nel pallone nei minuti finali. “Tutti i ragazzi sono stati splendidi, nessuno escluso - dice al termine un raggiante Doc Rivers - questa e’ la vittoria del carattere, la squadra non ha mai smesso di crederci nemmeno quando la gara sembrava più che compromessa”.
Orlando: Howard 16 (6/12). Rimbalzi: Howard 16. Assist: Turkoglu 7.
Boston: Pierce 24 (5/12, 2/6), Moore 16. Rimbalzi: Garnett 10. Assist: Pierce 10.

Blake Griffin in azione. Reuters

Los Angeles Clippers-Memphis 98-91
Reduce dallo spigoloso derby perso contro i Lakers, i Clippers mettono k.o. i Grizzlies mostrando carattere e personalità. Le due squadre, che per l’occasione decidono di indossare sgargianti uniformi della leggendaria ABA, danno vita a un match intenso che i padroni di casa dominano nei primi minuti. Griffin e Paul piazzano subito un parziale di 11-0 che incanala la gara nei binari preferiti dalla squadra della California. Memphis però chiude un anemico primo quarto con il canestro della disperazione da metà campo di Rudy Gay, prende fiducia e torna in partita con un contro-parziale di 14-0. I Clippers provano a scrollarsi di dosso Marc Gasol e compagni ma Memphis risponde colpo su colpo e la gara resta equilibrata fino alla battute finali. Ci pensa Mo Williams ad accendere l’attacco dei Clips nell’ultimo periodo, i padroni di casa così arrivano al +9 a metà frazione ma Mayo e Gasol rispondono. I liberi dello spagnolo riportano i Grizzlies al -2 a 1’19’’ dalla sirena, la squadra di casa però segna sette punti consecutivi e chiude ogni discorso.
Los Angeles Clippers: Griffin 20 (8/13, 0/1), Paul, Williams 18, Butler 17. Rimbalzi: Jordan, Griffin 9. Assist: Griffin 8.
Memphis: Gay 24 (6/15, 2/5), Gasol 18. Rimbalzi: Gasol 11. Assist: Conley 7.

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