Un tunnel buio con una serie di sconfitte lunga 9 partite e 15 k.o. nelle ultime 16 esibizioni. Eric Gordon, la nuova faccia della franchigia, pronto in estate a vendersi al miglior offerente. La situazione di New Orleans, la seconda peggior squadra in Nba con 3 vinte e 15 perse, sembra tutt’altro che felice. Ma Marco Belinelli, l’azzurro degli Hornets, vede la luce in fondo a quel tunnel buio: “L’obiettivo per quest’anno sarebbe quello di tornare ai playoff - racconta la guardia 25enne sbarcata in Louisiana nel 2010 -. E’ vero, abbiamo vinto solo tre partite e al momento siamo lontanissimi, ma la stagione è ancora lunga. Io non mollo”.

Marco Belinelli contro Oklahoma City. Reuters

L’AFFAIR GORDON — New Orleans è ancora di proprietà dell’Nba, che ha l’ultima parola su tutto e che sta cercando un acquirente che garantisca agli Hornets la permanenza nella Big Easy (“C’è molto interesse attorno alla franchigia e a breve annunceremo la vendita” fanno sapere dalla lega). E’ il commissioner David Stern in persona a dettare la linea anche sulla gestione dei giocatori: in dicembre è arrivato il no alla cessione di Chris Paul ai Los Angeles Lakers (in cambio di Lamar Odom, Kevin Martin e Luis Scola in una trade che coinvolgeva anche Houston), mercoledì il blocco al rinnovo del contratto di Eric Gordon, l’uomo arrivato dai Clippers in cambio di CP3 e che nei piani degli Hornets era destinato ad essere il futuro volto della franchigia. La guardia, che resterà ai box nelle prossime tre settimane per un problema al ginocchio destro, chiedeva un contratto quinquennale attorno ai 90 milioni di dollari, il diktat di Stern ha imposto l’offerta di un quadriennale da 62 milioni. E Gordon ha detto no.

LA SITUAZIONE — - Come se non bastasse in campo le cose non vanno bene. New Orleans ha vinto le prime due partite, poi è incappata in una serie nera che l’ha fatta sprofondare in fondo alla Western Conference. La difesa è la 9ª migliore dell’Nba con 92,44 punti a gara, ma l’attacco segna appena 87,56 punti a partita ed è il terzo peggiore della lega: “E’ una squadra nuova e rispetto all’anno scorso, e la chimica è cambiata - racconta Belinelli -. Ma siamo un buon gruppo, anche se abbiamo avuto poco tempo per conoscerci. Dispiace. Vogliamo vincere davvero ma non ci riusciamo e la fortuna non ci sta aiutando. Per ora non sta andando bene, ma non piangiamoci addosso. C’è tanto lavoro da fare”.

BELI TRA ALTI E BASSI — - La stagione di Belinelli procede all’insegna della discontinuità. 9,4 punti a gara, le peggiori percentuali al tiro della carriera (38,3% dal campo e 30,7% da 3), ma un netto miglioramento a rimbalzo (ora sono 3,2 a gara) e in difesa. “Devo segnare di più e continuo a lavorare per migliorare - ammette Marco, che complice l’infortunio di Gordon ha giocato titolare 17 gare su 18 -. Senza Paul e West ho meno tiri facili, ma questo non giustifica le mie percentuali al tiro. Sono un tiratore e devo essere più costante. I miglioramenti in difesa? In questa squadra gioca che difende e lo so bene, per questo cerco di aiutare i miei compagni andando a rimbalzo. Ma posso migliorare ancora”. L’arrivo di Gordon avrebbe dovuto togliergli il posto in quintetto, ma l’infortunio che ha limitato l’ex Clipper a due sole partite glielo ha restituito: “Mi spiace per quello che gli è successo, ma io devo farmi trovare pronto e dare il meglio di me”. Per far uscire gli Hornets dal tunnel c’è bisogno anche di lui.

ALL STAR GAME: VOTA MAGO E GALLO — A Orlando, dal 24 al 26 febbraio, potrebbe esserci una storica prima volta. Un italiano con i più grandi della Nba. Non è un sogno, e tutti possono contribuire a spingere Andrea Bargnani e Danilo Gallinari votando direttamente sul sito della Nba. Si può fare una volta al giorno da qui fino al 31 gennaio.