Seconda giornata della Top 16 di Eurolega con tutte e tre le italiane in campo.

Real Madrid-Montepaschi Siena 69-88
Super impresa della Montepaschi, che nella sfida tra le due principali candidate alla vittoria del girone va a dominare sul campo del Real Madrid. Lo fa tenendo gli spagnoli, primi anche in campionato, ben al di sotto degli 87 punti di media a cui viaggiavano in Eurolega, dove avevano vinto 9 partite su 11, imbattuti in casa, dove segnavano 94 punti a partita. Siena ci riesce con la miglior prestazione offensiva europea in carriera di McCalebb, 25 punti con 11/13 al tiro, e col rientro di Lavrinovic, già efficace nonostante giochi per la prima volta in due mesi. Lo fa togliendo al Real il campo aperto per segnare canestri facili perché è stata la squadra di Pianigiani a segnare sempre e ad alzare i ritmi, con la scelta controintuitiva di cercare il tiro nei primi secondi dell'azione contro l'attacco più effervescente d'Europa, completando poi l'opera con la serata da 36% al tiro dei padroni di casa. E' così da subito, e la partita si spacca poi quando dall'altra parte i toscani tengono a digiuno quasi totale il Real, che segna un canestro negli ultimi 15 possessi del primo quarto (1/8 da due, 0/3 da tre e 4 perse) e due nell'arco di dieci minuti (1/11 da due, 1/8 da tre e 4 perse), aggrappandosi solo ai liberi conquistati da Reyes a fine primo quarto. Prima appoggiandosi a Thornton, poi coi 10 punti in 7' di McCalebb, ancora con la precisione di Moss (10 al riposo) e poi con l'impatto dalla panchina di Lavrinovic, la Montepaschi scappa con un 14-0 (8-20 al 6'), che diventa 25-5 (13-31 al 9') fino a doppiare Madrid sul 20-40 al 14'. Decisive per l'ultimo slancio fino al +20, le giocate individuali di Rakocevic tolgono equilibrio all'attacco senese, offrendo il fianco al rientro madrileno fino al 34-47 del riposo. Ma Siena torna dagli spogliatoi con il 9-0 che ne ribadisce il controllo sulla partita, annullando Tomic e vanificando anche la mossa casalinga di giocare con quattro piccoli: Thornton e McCalebb allungano di nuovo sul 36-56 a metà terzo quarto, ribadito sul 48-68 al 30'30'' da 8 punti in fila a cavallo degli ultimi due quarti di un Lavrinovic da 4/5 da tre fin lì. Le scelte di Rakocevic tornano a far perdere equilibrio alla Montepaschi, trovando terreno fertile nell'attivismo di Carroll e nel doppio play del Real, che trova in Reyes-Begic la giusta coppia di lunghi: mentre anche Andersen sbaglia un paio di rigori, i madrileni piazzano il 10-0 in 3' per tornare 58-68 al 33'30''. Mettere Zisis in guardia è la decisione con cui Pianigiani congela il successo: Madrid riprende a sbagliare, McCalebb e Andersen – anche dalla lunetta – tornano a muovere il tabellone senese dopo 5'30'' senza canestri. Due triple di Zisis e ancora Andersen, segnando 18 punti negli ultimi 5', fanno allungare la Montepaschi fino al +21 poco prima della sirena. Più di una vittoria, un dominio. (Giuseppe Nigro)
Real Madrid: Reyes 17, Carroll 12, Pocius 9
Siena: McCalebb 25, Lavrinovic 16, Andersen 11

Fenerbahce Ulker-EA7 Milano 65-63
dal nostro inviato Massimo Oriani
Milano sfiora il colpo a Istanbul ma alla fine deve arrendersi per la sesta volta in fila tra campionato e coppa. Il 65-63 finale in casa del Fenerbahce testimonia la buona prova difensiva dell’EA7, capace di limitare i muscoli e centimetri degli avversari, mentre in attacco continua a far fatica, soprattutto da fuori (8/23 da 3). Gara sempre punto a punto, con i turchi che toccano al massimo il +8, con un commovente Rocca che tiene sempre a contatto l’Olimpia. La tripla di Fotsis sulla sirena si spegne sul ferro e l’EA7 resta così al palo nelle Top 16. Davanti ai 15.000 della nuova splendida Ulker Sports Arena, Milano assorbe quello che dovrebbe essere l’urto iniziale dei turchi, che in realtà non arriva mai, con tanti errori da una parte e dall’altra. C’è Gentile in quintetto per l’EA7 al posto di Nicholas mentre l’Ulker ritrova Ukic, fermo da tempo per un dito fratturato. Dopo il 12-10 del 1° quarto, Bogdanovic segna 6 punti in un amen ma Milano resta incollata, giocando anche con 3 lunghi (Fotsis da “3” e Rocca da “4”), con due triple di Nicholas (21-23 a 5’28” dalla pausa) e il solito lavoro sporco di Mason (8 punti raccolti “dalla spazzatura”). Il punteggio è basso ma la partita non è brutta, con due ottime difese e l’EA7 che, come già a Varese, sbaglia anche tanti tiri puliti e aperti. La tripla di Ukic manda il Fener al riposo sopra di 2 (30-28). Milano ha 3/12 da tre ma pareggia a rimbalzo (18-18) e perde solo 5 palloni. I turchi provano a scappare con Unikc (34-29) ma la risposta è immediata con tripla di Fotsis e ancora Rocca (36-36). Mancinelli resiste anche con 3 falli e Tomas che lo attacca costantemente, Ma il Fener insiste e piazza un 6-0 che gli regala il massimo vantaggio (42-36 a 3’19” dalla fine del 3°), ancora un break subito da Milano con Giachetti in regia. Che diventa di 10-2 per il 46-38 Ulker. Dalla Milano di questi tempi non ti aspetti la reazione che invece è immediata: 5-0 (Fotsis e tripla di Nicholas) per il 46-43 a fine 3° quarto. Rocca è monumentale ma quando esce a rifiatare Bourousis fa più danni della grandine e l’Ulker allunga sul 60-52 con Ukic a 3’53” dalla fine. Ma sono ancora Fotsis e Rocca, di gran lunga i migliori (con un buon Mancio nella ripresa) in campo a tenere in vita l’EA7 (60-56 a -2’36”). Milano sbaglia troppi liberi ma la tripla di Cook la riporta a -2 (65-63) a 28” dalla sirena. Scariolo decide di non far fallo e la scelta paga. L’Ulker commette infrazione di 24”. Timeout e palla a Milano con 3” e 8 decimi da giocare. Rimessa e palla a Fotsis che prende una buona tripla, che però non entra. Finisce 65-63. Peccato.
Fenerbahce: Bogdanovic 17, Ukic 16, Tomas 8
Milano: Rocca 16, Fotsis 16, Mancinelli 13

Bennet Cantù-Zalgiris Kaunas 79-78
Così come contro l'Olympiacos è un tiro libero realizzato da Giorgi Shermadini quando sul cronometro mancavano 3”24 a consegnare alla Bennet un successo casalingo che, al 29'38” sul 47-59, sembrava un miraggio. La serata non brillante del trio Micov-Markoishvili-Leunen, 2/10 complessivo nei primi 30' (6/10 nell'ultimo quarto), qualche disattenzione di troppo nelle rotazioni difensive e qualche contestata decisione arbitrale (soprattutto i due tecnici a Trinchieri e Markoishvili) sembravano indicare una strada senza ritorno per i padroni dì casa. Tutto questo nei primi 30'. Perchè nell'ultimo quarto c'è tutta un'altra storia da raccontare. Con Micov nel ruolo di play e con il duo Marconato-Brunner a presidiare le plance, la Bennet stringe le maglie difensive. Catturando palloni solo pochi minuti primi impensabili, aggiustando la mira con Mazzarino e Markoishvili, evitando di farsi dominare fisicamente anche grazie ad una zona 2-3 molto mobile, dapprima ricuce lo svantaggio (66-66 al 35'24”) poi, sfruttando un'ingenuità dell'ex senese Rakovic (antisportivo su Shermadini al 39'41”) sposta l'inerzia della gara e l'emotività tutta sulle spalle dei lituani. Gli ultimi 20” sono un continuo via-vai dalla lunetta con Basile, Micov e Mazzarino freddissimi nel non farsi prendere dalla responsabilità:76-73 a meno 11”78. Sembra fatta ma un gioco da 1+2 di Weems sembrava rimettere tutto in gioco (78-78 a 3”24) Rimessa canturina con Leunen, fallo assolutamente inutile di Kalnietis che manda Shermadini in lunetta per il tripudio. (Pietro Terraneo)
Cantù: Basile 15, Shermadini 12, Marconato 9
Kaunas: Collins 15, Weems 14, Popovic 12

italia — Si gioca anche in Serie A, con il primo atto della seconda giornata di ritorno che si completerà tra sabato e domenica.

Lino Lardo, 52enne tecnico di Roma, rischia la panchina. Ciam/Cast

Angelico Biella-Acea Roma 81-73
dal nostro inviato Mario Canfora
Nell’anticipo della seconda giornata del girone di ritorno, successo di Biella contro la malcapitata Roma. Ai piemontesi basta pochissimo per chiudere la contesa. Perché l’Acea parte malissimo, subisce subito tre triple di fila contro la prevedibile zonetta, con Pullen e Coleman che si prendono beffe dei malcapitati avversari. Il primo vantaggio in doppia cifra l’Angelico lo tocca al 9’ sul 25-14 con due liberi di Coleman. Roma dovrebbe provare ad alzare i gomiti, a sbattersi di più in difesa. Ma non c’è mai. L’unico schema è dare la palla a Slokar sotto canestro: lo sloveno è a quota 18 all’intervallo lungo, così come 18 sono i punti di svantaggio massimo che Roma toccherà (48-30 al 19’). Ma clamorosa è l’apatia di Tucker (3 tiri in 17’), quasi da sciopero. Dopo l'intervallo Roma (che parte 0/11 da tre) cerca di salvare almeno la faccia. Lotta un po’ di più, arriva fino al -7 (73-66 al 36’ con una tripla di Gordic), ma è troppo tardi per sperare nella rimonta. E ora la panchina di Lardo (sette vittorie e undici sconfitte) è seriamente a rischio.
Biella: Coleman 23, Pullen 20, Miralles 12
Roma: Slokar 24, Dedovic 19, Gordic 8