San Antonio batte anche Cleveland e adesso è a una sola vittoria di distanza dal primo posto della Western Conference. Gli Heat giocano senza tre elementi del quintetto (Wade, Chalmers e Bosh) e si affidano a James per rimontare e vincere contro i Rockets. Risultati ininfluenti dai campi di Detroit, Charlotte e Minneapolis. Nottata Nba aperta dalle vittorie di New York e Los Angeles.

Kyrie Irving non basta a Cleveland. Reuters

San Antonio Spurs-Cleveland Cavaliers 114-98
Anche senza Tim Duncan, tenuto a riposo, gli Spurs (47-16) sono fuori dalla portata di Cleveland (21-42). I texani esibiscono la solita lunghissima rotazione e una qualità di gioco eccellente, che li porta alla settima vittoria consecutiva. Adesso ne basta una soltanto per assicurare il primo posto della Western Conference a coach Popovich e ai suoi. Degli 11 giocatori andati sul parquet per San Antonio solo in due hanno giocato meno di 19' e solo Bonner è rimasto a secco per punti segnati. Il dato dei punti realizzati dai panchinari dice 62-27, ed è la fotografia perfetta delle possibilità attuali delle due squadre. San Antonio tocca la doppia cifra di vantaggio con la tripla di Danny Green a 9'33 dalla fine del secondo periodo (36-24), per poi mantenere l'assoluto controllo sul match. Il massimo vantaggio arriva con 9 punti consecutivi di Stephen Jackson nell'ultimo quarto (102-82 a 5'11 dalla fine).
San Antonio: Ginobili 20 (9/11, 0/1, 2/2 tl), Jackson 17, Blair 15, Green 14, Leonard 11. Rimbalzi: Diaw, Leonard, Blair e Splitter 7. Assist: Parker 9.
Cleveland: Jamison 21 (5/10, 3/10, 2/3 tl), Irving 19, Harris 14, Gee 10. Rimbalzi: Thompson 9. Assist: Parker 4.

LeBron dopo una schiacciata. Afp

Miami Heat-Houston Rockets 97-88
Con Wade, Chalmers e Turiaf fuori causa e Bosh a riposo, ci ha pensato LeBron James a guidare gli Heat (46-18), insieme all'ottima performance di Norris Cole. Non è stata una serata facile contro i Rockets (33-32): i texani partono alla grande (23-10 con 3'54 da giocare nel primo quarto, firmato Scola), e dopo la schiacciata di Patrick Patterson sono ancora avanti di 6 a 6'31 dalla fine della partita (79-73). Gli ospiti hanno un grande Chandler Parsons, ma dall'altra parte c'è un James che sta giocando "una stagione storica" (secondo il suo allenatore Erik Spoelstra). LBJ segna 13 punti negli ultimi 6'13, e mette in ritmo anche i compagni: suo l'assist per la tripla di Mike Miller (89-83 a 2'18 dalla fine) che mette la partita nelle mani di Miami.
Miami: James 32 (10/18, 1/3, 9/10 tl), Cole 16, Miller e Anthony 11. Rimbalzi: Haslem 11. Assist: James 5.
Houston: Parsons 23 (7/8, 3/5), Dragic 16, Lee e Patterson 14, Scola 12. Rimbalzi: Camby e Patterson 7. Assist: Dragic e Budinger 4.

Detroit Pistons-Toronto Raptors 76-73
Non una bella partita, per stessa ammissione dei protagonisti. Toronto (22-42) si è presentata senza Calderon oltre a Bargnani (un taglio vicino all'occhio destro per lo spagnolo), e coach Casey ha pure lasciato a sedere DeMar DeRozan nell'ultimo quarto per dare spazio a chi finora ha giocato meno. Nemmeno per Detroit (24-40) questa gara aveva molto da dire: le due squadre sono da tempo fuori dalla lotta per i playoff. Il 34-29 di metà partita per i Raptors la dice lunga sulla qualità del gioco: nel finale Ben Gordon ha rotto la parità con una tripla (71-68 a 2'44 dalla fine) che ha portato gli ultimi punti dal campo per i padroni di casa. Toronto ha avuto il tiro per vincere sul -2 con Alan Anderson a 8 secondi dalla fine, ma l'ex bolognese ha sbagliato.
Detroit: Knight 19 (7/14, 0/3, 5/6 tl), Gordon 19 (5/9, 1/2, 6/8 tl), Prince 9. Rimbalzi: Monroe 17. Assist: Stuckey 6.
Toronto: DeRozan 16 (6/13, 1/2, 1/2 tl), Kleiza 12, Forbes 10. Rimbalzi: Alabi 10. Assist: Forbes e J. Johnson 4.

Minnesota Timberwolves-Golden State Warriors 88-93
Tante assenze (da una parte Love, Rubio e Ridnour, dall'altra Curry, Bogut, Lee, Biedrins, Wright e Robinson!) e una partita molto strana. I T'Wolves (26-39) hanno avuto anche 21 punti di vantaggio nel secondo quarto (53-32 con Pekovic a 1'31 dall'intervallo), per poi spegnersi. Ne hanno approfittato gli Warriors (26-39) di un eccellente Charles Jenkins, elogiato a fine gara da coach Mark Jackson e in campo per tutti i 48 minuti, ben coadiuvato da Brandon Rush: quest'ultimo ha messo 10 punti nell'ultimo quarto, compresa la tripla del +2 a 1'08 dalla fine (90-88). Nel possesso seguente Barea perde palla, McGuire punisce con la schiacciata e il fallo subito per il +5 ospite. Finisce qui.
Minnesota: Pekovic 19 (7/13, 5/5 tl), Webster 18, Randolph e Barea 14. Rimbalzi: Pekovic 16. Assist: Barea 12.
Golden State: Jenkins 24 (12/22), Rush 19, Thompson 17, McGuire 12, Jefferson 10. Rimbalzi: Rush 9. Assist: Jenkins 9.

Charlotte Bobcats-Sacramento Kings 88-114
Venti sconfitte consecutive per i Bobcats (7-56). Roba da chiedere a Michael Jordan come faccia a non vergognarsi di essere il "capo" di questa franchigia, lui che forse è stato il più grande vincente nella storia dello sport americano. Coach Silas non può far altro che constatare i danni (gli mancavano anche Augustin e Williams per problemi alle ginocchia), i Kings (21-43) non sono mai stati in svantaggio e hanno letteralmente passeggiato, toccando anche il +35 con 4 punti consecutivi di Fredette (114-79 a 3' dalla fine).
Charlotte: Walker 13 (6/11, 0/5, 1/4 tl), Mullens 13 (6/9, 0/2, 1/2 tl), Brown 13 (5/7, 0/1, 3/4 tl), Thomas 10. Rimbalzi: Mullens 8. Assist: Walker 11.
Sacramento: Cousins 29 (11/21, 7/9 tl), Evans 22, Thompson 14, Fredette 11, Thomas 10. Rimbalzi: Thompson 11. Assist: Thompson 7.