LeBron James, 26 anni, non segnava 40 punti nei playoff dal 2010. Reuters

Con un secondo tempo straordinario la coppia Dwyane Wade-LeBron James trascina gli Heat al 101-93 in gara-4 nella semifinale di Eastern Conference contro Indiana. Grazie ai 70 punti (40, con 18 rimbalzi, per James, 30 di cui 22 nella ripresa per Wade) Miami così sul 2-2 la serie che prosegue martedì in Florida. Intanto, San Antonio con la 18ª vittoria consecutiva, espugna ancora casa Clippers, vince per 4-0 la serie e vola in finale a Ovest.

L'abbraccio fra LeBron James e Dwyane Wade a Indianapolis. Afp

Indiana Pacers-Miami Heat 93-101
L’intensità difensiva dei Pacers sorprende Miami nei primi minuti. Indiana mette grande pressione ai portatori di palla, il resto lo fa Hibbert dominando la zona pitturata. Gli ospiti così incappano in ben 6 turnover nei primi 5' del match. I Pacers segnano i primi 9 punti della gara e se non fosse per una certa frettolosità nel cercare la prima conclusione possibile, Indiana potrebbe anche arrivare a un vantaggio ben superiore. Invece, scampato il pericolo, LeBron James decide di caricarsi sulle spalle l’anemico attacco di Miami e i risultati migliorano. Indiana arriva al vantaggio in doppia cifra, grazie alla produzione di Granger e Hibbert, ma gli Heat all’inizio del secondo quarto riprendono i Pacers. Con le riserve di Indiana sul parquet James cambia marcia e a metà frazione la troppa di Erik Spoelstra per la prima volta passa a condurre (30-29). Coach Vogel riporta i suoi titolari in campo e Indiana risponde con un parziale di 13-4 che surriscalda la già incandescente Bankers Life Fieldhouse. Ottimo l’impatto di Collison sul match, Miami però nel finale della frazione prova a tornare sotto. Wade, 1/8 dal campo fino a quel momento, trova due canestri importanti, LeBron accende la luce quando la squadra della Florida ne ha bisogno ma Indiana non molla di un centimetro e tiene gli Heat a distanza andando negli spogliatoi avanti di otto lunghezze grazie alla splendida penetrazione di Barbosa proprio allo scadere del primo tempo. Il Wade che si ripresenta sul parquet all’inizio del secondo tempo è quello che tutti conoscono, non la controfigura di gara-3. Con il vero Wade e il solito LeBron, Miami inizia a giocare un due contro cinque che fa venire il mal di testa alla difesa di Indiana. I Pacers peraltro perdono smalto anche in attacco così la coppia delle meraviglie di Miami trascina gli ospiti al parziale di 17-2 che le fa prendere possesso del match. Eccezion fatta per due liberi di Haslem nel finale della frazione tutti i punti del terzo quarto degli Heat (28 su 30) arrivano proprio da Wade e LeBron. I Pacers sono annichiliti e provano a rimanere nel match con le invenzioni di Collison. Wade però continua a segnare (il fenomeno di Miami trova la retina in 11 conclusioni consecutive) e nell’ultimo quarto si mette a produrre anche Haslem. Per Indiana le cose si complicano in maniera irrimediabile anche perché in attacco i Pacers non riescono a trovare buone soluzioni. LeBron e compagni così arrivano al +9 a 3' dalla sirena e difendono il vantaggio nel finale, portando a casa un successo di fondamentale importanza.
Indiana: Granger 20 (4/9 da due, 4/9 da tre), Collison 16, George 13. Rimbalzi: Hibbert 9. Assist: George 5.
Miami: James 40 (14/27 da due, 12/16 tiri liberi), Wade 30, Haslem 14. Rimbalzi: James 18. Assist: James 9.

High five fra Tim Duncan e Manu Ginobili: Spurs implacabili. Epa

Los Angeles Clippers-San Antonmio Spurs 99-102
E sono 18. La marcia degli Spurs non sembra conoscere ostacoli. San Antonio, infatti, vince, allo Staples Center, la sua 18ª partita consecutiva, 102-99 il punteggio, ed elimina i Clippers dalla postseason con l’ennesimo cappotto. Ora l’incandescente truppa di coach Popovich aspetta nella finale della Western Conference la vincente della sfida tra Lakers e Thunder che vede Oklahoma City in vantaggio 3-1 nella serie. “Non pensiamo minimamente alla striscia di successi consecutivi - dice il tecnico degli Spurs in perfetto “stile Pop” - le difficoltà naturalmente sono destinate soltanto ad aumentare. Sono molto contento della prova della squadra, questa sera abbiamo vinto grazie al contributo di tutto il gruppo”. San Antonio gioca decisamente meglio per buona parte del primo tempo, la squadra di Los Angeles però torna sotto nel finale del secondo quarto grazie a un parziale di 14-6 e va al riposo con un ritardo di quattro lunghezze. Gli Spurs provano a mettere la freccia e a staccare i padroni di casa nel terzo quarto. Blake Griffin e Chris Paul però rispondono colpo su colpo alla produzione della coppia Duncan-Parker e all’inizio dell’ultimo periodo la squadra di casa prende fiducia. Sei punti consecutivi di Eric Bledsoe nell’arco di un solo minuto spingono i Clippers al +6 a metà frazione. Lo Staples Center apprezza ma Green, Ginobili e il solito Parker non hanno nessuna intenzione di fare sconti e così San Antonio riprende la compagine di LA. La gara così si decide negli ultimi secondi del match. Con gli Spurs avanti di una sola lunghezza, Chris Paul tenta la penetrazione ma a 15’’ dalla sirena incappa in un brutto turnover. Daniel Green dalla lunetta converte un solo libero, i Clippers così con un canestro possono trascinare la gara al supplementare. Copione fin troppo prevedibile: palla a Paul e penetrazione del playmaker di LA, Green però difende molto bene e costringe l’ex fenomeno degli Hornets a una conclusione decisamente difficile che non trova la retina. San Antonio così tira un sospiro di sollievo e strappa il biglietto per la finale della Western Conference.
Los Angeles Clippers: Paul 23 (7/13, 2/5), Griffin 21, Bledsoe 17. Rimbalzi: Jordan 8. Assist: Paul 11.
San Antonio: Duncan 21 (9/14), Parker 17. Rimbalzi: Duncan 9. Assist: Parker 5.