Duello fra Westbrook e Bryant: Oklahoma City è sul 3-1. Epa

Se nemmeno un passivo di 24 punti basta a mettere k.o. gli Spurs, allora per i rivali di San Antonio si fa davvero dura. La squadra texana infila, con la personalità delle grandi squadre, il suo 17° successo consecutivo nonostante un primo quarto da incubo, superando 96-86 i Clippers allo Staples Center e mettendo così una serie ipoteca (3-0) sulla serie. Note dolenti pure per i Lakers, che subiscono nel finale il ritorno dei Thunder, cadono in casa 100-103 con Oklahoma City e sono sotto 3-1 nella serie.

Los Angeles Lakers-Oklahoma City Thunder 100-103 (serie 1-3)
Avanti di 13 lunghezze a otto minuti dalla sirena i Lakers subiscono il ritorno dei Thunder e vanno in confusione. Anche Kobe Bryant si fa contagiare dal grigiore della squadra di LA nei minuti finali e Oklahoma City mette in ginocchio i Lakers con una splendida tripla di Kevin Durant a 13’’ dalla sirena, conquistando così un insperato successo in gara-4. Gli ospiti vincono 103-100 e ora sono a un passo (3-1 nella serie) dalla finale della Western Conference. I padroni di casa giocano decisamente meglio nel primo tempo, mostrando addirittura un’inaspettata brillantezza fisica, cosa sorprendete per via del “back to back” che, almeno in linea teorica, dovrebbe favorire la squadra più giovane, cioè i Thunder. Bryant e Bynum, invece, partono benissimo e i Lakers mettono alle corde gli ospiti, andando al riposo avanti di 10 lunghezze. L.A. tiene alta l’intensità anche nel terzo quarto e un ottimo Metta World Peace, con sette punti e un assist nei primi tre minuti dell’ultimo periodo, permette alla squadra di casa di allungare anche con Kobe in panchina a prendere fiato. Di colpo pero’ l’incantesimo si rompe, Westbrook e Durant si rimboccano le maniche e Oklahoma City torna in partita. Un passivo di 13 lunghezze a otto minuti dalla fine non spaventa gli ospiti che rientrano nel match con le giocate delle loro due stelle. Westbrook firma nove punti in poco più di tre minuti, Kevin Durant fa il resto. I Thunder riprendono i Lakers, favoriti anche dagli errori di un Kobe decisamente in palla nei primi tre quarti della gara ma altalenante (2/10 dal campo) nell’ultimo periodo. Sul 98-98 Durant prima soffia il pallone a Pau Gasol, poi, a 13’’ dalla fine, piazza in faccia a Wolrd Peace la tripla che zittisce lo Staples Center. Sul capovolgimento di fronte naturalmente la sfera va a Bryant che pero’ dalla lunga distanza trova solamente il ferro. I liberi di James Harden mettono a distanza di sicurezza gli ospiti che così chiudono un match che sembrava appannaggio dei Lakers con un parziale di 22-8. “Questi sono i playoff, bisogna crederci fino alla fine - sottolinea al termine Russell Westbrook - abbiamo continuano a lottare a siamo riusciti a riprendere un match che sembrava perso”. Dopo l’ennesima occasione sprecata i Lakers ora si trovano a un passo dall’eliminazione. “Potevamo essere noi avanti 3-1 - chiude Metta World Peace - le cose non sono girate a nostro favore ma non dobbiamo arrenderci”.
Los Angeles Lakers: Bryant 38 (10/26, 0/2), Bynum 18. Rimbalzi: Bynum 9. Assist: Bryant, Sessions 5.
Oklahoma City: Westbrook 37 (14/24, 1/2), Durant 31. Rimbalzi: Durant 13. Assist: Westbrook 5.

Los Angeles Clippers-San Antonio Spurs 86-96 (serie 0-3)

Griffin in ginocchio: il suo super primo quarto non è bastato. Ansa

La seconda squadra di LA sa di non poter sbagliare contro la corazzata di coach Popovich e parte a velocità supersonica. Blake Griffin ci mette soltanto un paio di minuti a prendere le misure dei lunghi di San Antonio, poi inizia a dominare la zona pitturata. I Clippers prendono fiducia e si mettono a correre, trovando eccellenti soluzioni offensive. Il match così diventa un monologo della squadra di casa che negli ultimi otto minuti del primo quarto riesce a piazzare lo straordinario parziale di 26-4 che manda in tilt gli ospiti. Chris Paul e compagni così al termine della prima frazione sono avanti 33-11 e ricevono la standing ovation di un caldissimo Staples Center. Blake dopo 12’ ha già 14 punti a referto. Gli Spurs però non hanno vinto 16 partite consecutive per caso, non si lanciano intimidire dai Clippers, e dopo un appannamento offensivo si affidano ai loro veterani, Duncan, Ginobili e Parker, e piano piano rientrano nel match. La squadra texana torna in carreggiata nella parte finale del secondo quarto e con un break di 15-2 rientra a -8, chiudendo poi il primo tempo in ritardo di 10 lunghezze, 53-43. Tutta un’altra storia nel terzo quarto. L’inizio di gara dei Clippers è solo un ricordo, gli Spurs infatti decidono di mettersi a difendere per davvero e abbassano la saracinesca. La squadra di LA non riesce a mettere punti a referto per più di otto minuti, San Antonio così cambia il volto alla gara e con i canestri di Duncan, Leonard e Green prende possesso del match, segnando qualcosa come 24 punti consecutivi. Lo Staples ammutolisce e i Clips vanno sotto di 12 lunghezze. Nell’ultimo quarto gli ospiti controllano senza grossi problemi la reazione dei Clippers, mettendo in atto anche una sorta di “Hack-a-Evans” (cioè mandando volontariamente in lunetta Regie Evans, pessimo ai tiri liberi). Quando la squadra di casa prova ad avvicinarsi, comunque puntualmente Tony Parker la ricaccia indietro. San Antonio così conquista il suo 17° successo consecutivo.
Los Angeles Clippers: Griffin 28 (13/24), Williams 19. Rimbalzi: Griffin 16. Assist: Paul 11.
San Antonio: Parker 23 (7/17, 1/3), Duncan 19. Rimbalzi: Duncan 13. Assist: Parker 10.