James Harden esulta: i 40 punti su Phoenix sono il suo top. Afp

Tra infortuni e riposi in ottica playoff, non scendono in campo Rose, Deng, Bosh, Wade, Howard, Allen, Rondo, Duncan e Bryant ma continuano la propria marcia tutte le squadre di testa a Est e a Ovest. Nella notte in cui scendono in campo 28 delle 30 squadre Nba il movimento è piuttosto per gli ultimi posti playoff: a Ovest il successo a Portland permette a Utah di superare Phoenix e Houston, affossate rispettivamente dal massimo in carriera di Harden e da un Nowitzki al suo massimo splendore. A Est invece Milwaukee, k.o. a sorpresa a Washington, perde terreno forse in maniera definitiva dall'ottavo posto di Philadelphia, mentre il momento d'oro di Carmelo Anthony permette a New York di conservare il settimo. Boston vince la Atlantic Division, ma Atlanta gli resta avanti per il fattore campo al primo turno, mentre i Lakers riprendono la marcia grazie alla tripla doppia di Pau Gasol.

Cleveland Cavaliers-Philadelphia 76ers 87-103
Nella prima delle cinque trasferte con cui chiuderà la stagione regolare, Philadelphia interrompe una serie di tre sconfitte di fila e sette nelle ultime nove espugnando Cleveland, che nelle ultime cinque partite ha battuto solo Washington, e giunta alla sconfitta numero 18 nelle ultime 22 partite. La circolazione di palla (32 assist su 43 canestri) esalta la gran serata da tre dei Sixers, che per il 60% da oltre l'arco ringraziano il 6/6 di Jrue Holiday. E' lui l'mvp, con un terzo quarto da 19 punti in otto minuti, con cinque triple in sette minuti, quattro delle quali nel break di 19-0 (e poi 24-2) con cui Phila scappa 59-81 prima di entrare nel quarto periodo, quando toccherà anche il +26 con Turner e Lou Williams. In casa Cavs, ritorno da 9 punti di Irving dopo aver saltato nove gare per i guai alla spalla. Cleveland: Samuels 15 (6/11, 3/4 tl), Hudson 15 (4/10, 2/3, 1/2 tl), Thompson 12. Rimbalzi: Samuels e Thompson 5, Assist: Sloan 7.
Philadelphia: Holiday 24 (3/8, 6/6), Iguodala 19, Young e Brand 12. Rimbalzi: Iguodala 13. Assist: Iguodala 7.

Washington Wizards-Milwaukee Bucks 121-112
Costruite le speranze playoff vincendo le ultime 14 partite contro squadre con il record perdente, Milwaukee mette a repentaglio la propria postseason andando a perdere a Washington la quarta partita delle ultime cinque. Philadelphia ottava scappa adesso a due vittorie e mezzo di vantaggio sui Bucks, che pure arrivavano alla sfida dopo tre giorni di riposo e, nel giorno del rientro di Nenè dopo 10 gare di assenza (piede destro), incappano nel momento positivo dei Wizards, al secondo successo di fila e quarto delle ultime sei gare. Di fronte all'irriconoscibile difesa ospite, Washington ne approfitta col 53,8% da tre punti mentre Milwaukee butta via gli extrapossessi conquistati a rimbalzo da Gooden e Ilyasova con una serata che, senza il turco e Jennings, sarebbe stata da 1/11 da oltre l'arco. Sempre a inseguire dopo aver subito un 10-2 a metà terzo periodo, con un 7-0 alla metà del quarto i Bucks erano tornati in partita con Jennings, che a 1'14'' dal termine aveva infilato anche la tripla del -3 (112-109). Sul ribaltamento però Jordan Crawford, al massimo stagionale, risponde con il canestro da tre punti che chiude i giochi, complice il successivo errori di Ellis ancora da tre punti.
Washington: Crawford 32 (10/14, 1/3, 9/12 tl), Wall, Nene e Seraphin 14. Rimbalzi: Vesely 10. Assist: Wall 10.
Milwaukee: Ellis 31 (13/19, 1/6, 2/2 tl), Jennings 25, Gooden 21. Rimbalzi: Gooden 12, Assist: Gooden e Ellis 6.

Charlotte Bobcats–Chicago Bulls 68-100
Mantenendo due vittorie e mezzo di vantaggio su Miami, Chicago fa un altro passo verso il primo posto a Est, e il miglior record della lega, spendendo solo un filo di gas anche senza Rose e Deng per travolgere a casa loro i Bobcats peggior squadra Nba, nel “testacoda” della nottata. La firma la mette Hamiton con 22 punti in 24 minuti in una serata orientata dal tiro da tre (tolto l'1/6 di Korver sarebbe stato 8/13) e dai rimbalzi di attacco di Asik (7, sui 17 di squadra). I Bulls ripartono così dopo l'inopinato k.o. di 24 ore prima con Washington, che era stata la quarta sconfitta nelle ultime otto gare complice il dentro-fuori del malconcio Rose. Sbagliando 59 tiri su 84 e segnando la miseria di 9 punti nell'ultimo quarto, Charlotte tocca il record franchigia di 18 perse di fila, a secco da un mese e giunta al ko numero 54 in stagione su 61 gare giocate. I Bobcats crollano segnando 18 punti negli ultimi 18 minuti: dal -14 di metà terzo quarto crolleranno fino al -34.
Charlotte: Walker 16 (3/9, 1/3, 7/8 tl), Brown 14, Henderson 13. Rimbalzi: Biyombo 13. Assist: Walker 5.
Chicago: Hamilton 22 (5/8, 4/5), Lucas e Noah 12. Rimbalzi: Asik 15. Assist: Hamilton 6.

LeBron James circondato dalla difesa dei Raptors. Reuters

Miami Heat–Toronto Raptors 96-72
Trovando contro Toronto la quarta vittoria di fila nel giorno in cui tengono a riposo Bosh e Wade, gli Heat si mettono in condizione di giocarsi stasera le ultime chance di primo posto ospitando i Bulls nello showdown della Eastern Conference. Toronto, che senza Bargnani fino a fine stagione è oltretutto frenata dall'1/16 da tre punti, resta in partita finchè imbarca a fine terzo quarto il parziale di 23-7 che fa allungare gli Heat sul 58-74: la firma è di Juwan Howard, oltre a quella di LeBron James reduce dai 17 punti consecutivi con cui aveva chiuso la gara della sera prima. Da qui i Raptors spariscono, affondando a -22 con 10 punti di Miller a inizio quarto periodo, toccando poi anche il -26: i 23 punti dei canadesi nel secondo tempo sono record di franchigia negativo eguagliato.
Miami: James 28 (11/14, 1/1, 3/4 tl), Miller 13, Haslem 10. Rimbalzi: Haslem 7. Assist: Chalmers 7.
Toronto: J.Johnson 18 (6/10, 1/2, 3/3 tl), Anderson 15, DeRozan 12. Rimbalzi: Alabi e J.Johnson 6. Assist: Anderson 3.

Atlanta Hawks-Detroit Pistons 116-84
Alla prima delle cinque gare interne con cui chiuderà la stagione regolare, con il sesto successo in otto gare Atlanta continua l'inseguimento al fattore campo nel primo turno dei playoff, a mezza vittoria di distanza da Boston, passeggiando sui Pistons. Gli Hawks impiegano tutti almeno 11', mandano tutti a segno e tirano fuori dalla panchina il massimo stagionale di 72 punti, 17 dei quali dell'ex McGrady al season high. Non c'è partita per Detroit, che senza Prince mette in quintetto Daye che risponde con 1/11 al tiro: sommato alla partita di Bynum, Wilkins e Stuckey (che chiude a 0) fa 2/25 su azione. Così i Pistons affondano dal 16-5 iniziale al 37-18 già a fine primo teriodo, toccando addirittura il 58-28 nel cuore del secondo quarto sotto i colpi di Marvin Williams e 70-36 poco prima del riposo, affondando fino al -41 a cinque minuti dalla fine di una serata in cui sbagliano 60 tiri su 92. Ad Atlanta mancavano i centri Pachulia e Dampier, oltre al lungodegente Horford.
Atlanta: McGrady 17 (5/8, 1/2, 4/5 tl), I.Johnson 16, J.Johnson 13. Rimbalzi: I.Johnson 10. Assist: Pargo 8.
Detroit: Monroe 17 (7/13), Russell 15, Villanueva 14. Rimbalzi: Villanueva 6. Assist: Knicket e Bynum 3.

New Jersey Nets-New York Knicks 95-104
Terzo trentello di fila e sesto nelle ultime nove partite per Carmelo Anthony, che celebra la vittoria numero 15 nelle 20 partite di Woodson battendo i Nets nel derby del fiume Hudson, in attesa di diventare l'anno prossimo la stracittadina della Grande Mela. New Jersey, che pure ha ritrovato in quintetto Wallace dopo l'infortunio, era senza la sua unica speranza Deron Williams per problemi al polpaccio e così ha lasciato campo libero ai Knicks per il quarto successo nelle ultime cinque gare: i newyorkesi però dovranno “difendere” il settimo posto a Est dall'ultimo assalto di Philadelphia giocando in trasferta tre delle ultime quattro partite. Anche senza Davis, oltre a Lin e Stoudemire, Woodson dà 36 minuti a Bibby, che nella sfida tra outsider vede di là Sundiata Gaines segnargli quattro triple davanti, troppo poco per i Nets lasciati a piedi dal 5/21 di Humphries e Morrow. Trivellati dai 21 punti di Melo nel primo quarto, sui 38 di squadra, e 27 al riposo, finendo anche a -21, i padroni di casa rientrano con un 21-5 a fine terzo quarto fino al 71-76 coi canestri di Wallace, Morrow e Gaines, approfittando delle forzature di JR Smith. Proprio i suoi jumper però, insieme a un paio di triple di Novak, ristabiliscono le distanze a inizio quarto periodo: appoggiati alla difesa di un Chandler essenziale, i Knicks, scappano di nuovo 98-83 tenendo i Nets a 5 punti nell'arco di sei minuti nel cuore dell'ultimo quarto.
New Jersey: Wallace 21 (6/11, 1/3, 6/8 tl), Gaines 18, Green 12. Rimbalzi: Humphries 15. Assist: Gaines 6.
New York: Anthony 33 (6/14, 5/7, 6/6 tl), Chandler 18, Smith 15. Rimbalzi: Chandler 10. Assist: Bibby 8.

Paul Pierce batte Jameer Nelson, di Orlando. Reuters

Boston Celtics-Orlando Magic 102-98
Dopo i 43 punti del Madison Square Garden, Paul Pierce guida i Celtics alla vittoria della Atlantic Division facendo pentole e coperchi, ovvero i canestri alla sesta gara di fila di assenza di Allen (caviglia) e gli assist (14, massimo in carriera) da creatore del gioco nel giorno in cui Rondo deve marcare visita per la botta alla schiena del giorno prima. Contro Orlando, Pierce firma di persona la settima vittoria di Boston nelle ultime nove gare, 14esima su 19, infilando a 7 secondi dalla fine il tiro in sospensione per ricacciare indietro i Magic rientrati a -2, e ribadendolo poi coi due tiri liberi della staffa. Ancora senza Dwight Howard, raccogliendo 27 punti dall'ex Glen Davis, Orlando perde l'ottava partita delle ultime dodici (e chiuderà con tre gare su quattro in trasferta contro squadre da playoff a ovest) sparacchiando da tre punti, dove sbaglia 18 tiri su 24, tradita dalle percentuali di Jason Richardson e di Anderson. Con rotazioni accorciate ma guidata dal passo avanti di Bradley e Bass, Boston era scappata con un 12-0 tenendo quasi sei minuti senza canestri dal campo Orlando a cavallo degli ultimi due quarti, ma poi ha gettato il +13 a 7' dalla fine restando a sua volta cinque minuti senza segnare su azione: Davis e Nelson hanno infilato il 14-2 per tornare 93-92 a 200 secondi dal termine, puniti poi nel finale da Pierce.
Boston: Pierce 29 (9/12, 0/2, 11/12 tl), Bradley 23, Bass 21. Rimbalzi: Garnett 9. Assist: Pierce 14.
Orlando: Davis 27 (12/16, 3/6 tl), Nelson 21, Redick 13. Rimbalzi: Anderson 9. Assist: Nelson 9.

Dallas Mavericks-Houston Rockets 117-110
I Mavs campioni in carica ritrovano il successo che pareva stregato, dopo due k.o. all'overtime, battendo Houston nel derby texano grazie ai 35 punti di Nowitzki: 31 arrivano nella ripresa (con 8/11, dopo il 2/7 fin lì), 21 nel quarto periodo, con 11/11 dalla lunetta negli ultimi quattro minuti. E' così che il tedesco difende nel finale il break di 14-4 in tre minuti a inizio quarto periodo fino al 102-94 a 4' dal termine, costruito da Dallas con quattro triple, due delle quali proprio di Nowitzki. Non da meno in una serata di tiri dalla lunga distanza (12/28), i Rockets pagano quel break di 20-6 in sei minuti e cadono per la quinta partita di fila, scivolati a questo punto alle spalle dei Jazz a mezza vittoria di distanza dall'ottavo e ultimo posto playoff a Ovest: Houston giocherà però tre delle ultime quattro partite contro squadre dal record perdente come Hornets e Warriors.
Dallas: Nowitzki 35 (7/14, 3/4, 12/12 tl), Carter 23, Terry 19. Rimbalzi: Marion 6. Assist: Kidd 8.
Houston: Dragic 20 (6/8, 2/4, 2/3 tl), Scola 18, Lee 16. Rimbalzi: Camby 17. Assist: Dragic 10.

Phoenix Suns-Oklahoma City Thunder 97-109
I Big Three dei Thunder anche stavolta monopolizzano il match, segnando 84 punti sui 109 di squadra, ma quasi metà stavolta arrivano da James Harden, al college stella della vicina Arizona State e particolarmente motivato a Phoenix, protagonista del massimo in carriera di 40 punti. La capacità sua e di Fisher di sfruttare in penetrazione o col tiro da fuori le spaziature contro la difesa dei Suns spacca la partita, in un frangente da 16 punti di Oklahoma City in tre minuti a cavallo degli ultimi due quarti, per entrare nell'ultimo periodo sul 79-89. Harden segna 10 punti nella seconda metà del terzo quarto, altri 11 nei primi cinque minuti dell'ultimo periodo e i Thunder volano 86-101 a 7' dalla fine, toccando poi anche un severo +16. Phoenix, che resta a mezza vitoria di distanza dai playoff, paga il lavoro di Oklahoma City su Nash, che chiude con 5 perse e soli 5 assist, anche per colpa del 2/13 al tiro di Gortat.
Phoenix: Dudley 21 (5/9, 2/5, 5/10 tl), Frye 13, Nash 12. Rimbalzi: Gortat 12. Assist: Nash 5.
Oklahoma City: Harden 40 (7/9, 5/8, 11/11 tl), Durant 29, Westbrook 15. Rimbalzi: Durant 11. Assist: Durant e Westbrook 5.

Portland Blazers-Utah Jazz 91-112
Utah riconquista l'ottavo e ultimo posto playoff a Ovest, marciando col massimo in carriera di sei triple di Devin Harris sui resti di Portland, priva di titolari (effettivi o di fatto) come Crawford, Przybilla, Felton e Aldridge. Il trio di guardie dei Jazz Harris-Hayward-Burks infila un filotto di 10/14 da tre punti, condannando i Blazers alla quarta sconfitta di fila, e sesta nelle ultime sette partite, nel giorno dell'ultima gara interna stagionale: Portland affonda 39-57 segnando un solo canestro negli ultimi cinque minuti del primo tempo, crollando poi fino al -23 e al -27. Vinte quattro delle ultime sei partite, tra cui quella coi Mavs campioni, i Jazz difenderanno adesso l'ottavo posto chiudendo in casa contro Orlando, Phoenix (scontro diretto) e di nuovo Portland. Attimi di paura per una collisione tra Favors e Carroll, che hanno sbattuto la testa l'uno con l'altro.
Portland: Matthews 21 (4/8, 3/7, 4/4 tl), Hickson, Smith e Babbitt 16. Rimbalzi: Hickson 9. Assist: Flynn 9.
Utah: Harris 27 (2/5, 6/10, 5/6 tl), Hayward 23, Burks 17. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: Burks 5.

Pau Gasol, a destra, controlla palla su Mickell Gladness. Epa

Sacramento Kings-San Antonio Spurs 102-127
Tenendo Duncan a riposo e usando a lungo le riserve alla terza partita in tre notti, San Antonio conserva il primato a Ovest espugnando Sacramento con una serata da 58,8% al tiro e mandando sette uomini in doppia cifra. Per gli Spurs è il successo numero 16 nelle ultime 18 gare, quinto di fila, con di fronte un calendario non impossibile per difendere la mezza vittoria di vantaggio sui Thunder: lo scoglio maggiore è la sfida coi Lakers tra 48 ore. I Kings, scivolati al penultimo posto della Western perdendo otto delle ultime nove partite e 13 su 16, restano in equilibrio fino al riposo, poi si impantanano quando a inizio rirpesa segnano solo due canestri in quattro minuti: San Antonio va 63-73, poi Thornton, Cousins e Thomas provano a ricucire prima del 7-0 a cavallo degli ultimi due quarti che dà agli Spurs l'86-101, prima di scappare 91-115 a metà quarto periodo, toccando poi anche il +27.
Sacramento: Thomas 21 (5/7, 1/4, 8/9 tl), Thornton 20, Cousins 18. Rimbalzi: Cousins 9. Assist: Thomas 8.
San Antonio: Splitter 17 (6/8, 5/7 tl), Neal 17 (8/9, 1/1 tl), Parker 15. Rimbalzi: Splitter 7. Assist: Parker 8.

Golden State Warriors-Los Angeles Lakers 87-99
Alla settima partita di fila senza l'infortunato Kobe Bryant, che però ha annunciato il rientro per domani sera, i Lakers infilano la quinta vittoria nelle ultime sei partite, nona su dodici, ripartendo dopo il -21 con gli Spurs, la peggiore sconfitta stagionale. Le torri gemelle Bynum-Gasol, che oltretutto insieme fanno 15/15 dalla lunetta, sono coltello nel burro dei Warriors alla sesta sconfitta di fila (e tredicesima in 15 gare), privi di Lee, Biedrins, Robinson, oltre a Bogut. I Lakers non tirano bene ma si passano la palla benissimo, chiudendo con 34 assist una partita da 37 canestri dal campo, con World Peace sugli scudi ma anche un Gasol in tripla doppia grazie anche alla sua capacità di pescare i compagni. La loro capacità di illuminare si innesta sul dominio in area di Bynum, che comincia la partita con 17 punti nel primo quarto, chiuso con 13 punti di fila in quattro minuti. Nei primi sette minuti del secondo periodo per i Warriors segna solo McGuire, così i Lakers scappano 30-47. Golden State torna a -6 prima del riposo ma quando resta tre minuti senza segnare a inizio ripresa i gialloviola la puniscono affondandola di nuovo a -15, che diventerà nel quarto periodo anche -23. I Lakers mantengono così il terzo posto a Ovest con mezza vittoria di vantaggio sui Clippers, che hanno una partita in meno.
Golden State: Thompson 17 (6/14, 1/8, 2/2 tl), Tyler 15, Wright 12. Rimbalzi: Wright 7. Assist: Jenkins 11.
LA Lakers: Bynum 31 (12/14, 7/7 tl), Gasol 22, World Peace 18. Rimbalzi: Gasol 11. Assist: Gasol 11.