Danilo Gallinari, 23 anni, ha completato la 4ª stagione in Nba. Reuters

La notte in cui Danilo Gallinari sognava di diventare grande si è trasformata in un incubo. Un brutto sogno da 3 punti e 1/9 dal campo in gara-7 contro i Lakers, la sfida che sabato ha sancito l'eliminazione di Denver dai playoff Nba. Un incubo da cui il 23enne italiano fa fatica a svegliarsi. "Non riesco ancora a dormire - ha confessato il Gallo al Denver Post -. Sono ancora infuriato, non parlo più con nessuno".

umiliazione — Quella di sabato contro i Lakers per l'italiano è stata una vera e propria umiliazione, l'ultimo capitolo nero di una serie da dimenticare il più in fretta possibile. Gallo si è fermato a 3 punti infilando il canestro una sola volta, perdendo 4 palloni e rimanendo solo 25'39" in campo. Danilo ha assistito dalla panchina alla rimonta dei suoi da -16, ma quando è rientrato non è riuscito a dare la svolta. E i suoi Nuggets hanno perso 96-87. "E' stata una brutta serata - ammette Gallinari -. I miei genitori mi hanno insegnato a vivere per grandi momenti come questi: io ho bisogno delle grandi partite per dimostrare a me stesso di essere un vincente e non un perdente. A guardare la gara non c'era solo il mondo intero, ma anche i miei amici, la mia famiglia e tutti quelli che in Italia si aspettavano che io facessi una grande partita. E non ci sono riuscito".

playoff da dimenticare — La serie contro i Lakers per Gallinari è stato un incubo lungo 7 partite. La sua produzione di punti è scesa dai 14,6 di media in regular season (nonostante le 23 gare perse per infortunio) ai 13,4 dei playoff. Ma sono le percentuali al tiro a stonare maggiormente, soprattutto quel 4/23 (17,4%) da tre punti che stride col 32,8% con cui Danilo aveva colpito da fuori durante la stagione. Ed è scesa anche la percentuale dal campo: da 41,4% a 36,2%. "Penso di dover essere mentalmente più forte - spiega Gallinari -. Devo prendermi più responsabilità e farmi trovare più pronto".

campanello d'allarme — Considerando che già lo scorso anno il rendimento di Gallinari nei playoff era sceso a 12 punti di media dai 14,7 di regular season, a Denver le prestazioni dell'azzurro contro i Lakers hanno fatto suonare più di qualche campanello d'allarme. Questa doppia stecca, sommata a una regular season al di sotto delle aspettative (dal Gallo coach Karl e tutti i Nuggets si aspettavano un'esplosione che, complici gli infortuni e la stagione anomala post lockout, di certo non c'è stata) sono tre indizi che rischiano di pesare sul futuro di Gallinari. "Mi aspetto che Danilo cominci a cercare altri modi di segnare, invece di giocare sempre come se fosse il miglior talento sul parquet - gli ha consigliato coach Karl -. Gran parte dell'essere un buon realizzatore è riuscire a fare 10 punti in un modo che altri non sanno fare". Gallo è avvisato: i tifosi a Denver lo amano e lui li ha aiutati a voltare pagina dopo il drammatico divorzio da Anthony. Ma per l'azzurro la prossima stagione sarà fondamentale: dovrà crescere e mettere in mostra tutto il talento di cui dispone o accontentarsi di essere un comprimario. Perché nemmeno i Nuggets, team che ha deciso di puntare sui giovani e che lo pagherà 10 milioni l'anno per le prossime 4 stagioni, possono permettersi di aspettarlo ancora.