I Clippers volano in semifinale
Miami vince ma perde Bosh

I Clippers chiudono i conti con Memphis in gara-7 e si guadagnano la sfida con San Antonio in semifinale a Ovest. In campo dalle 21.30 Miami-Indiana in gara-1 della semifinale a Est.

I Clippers non andavano in semifinale dal 2006. Ansa

western conference — primo turno, gara-7

Memphis Grizzlies-Los Angeles Clippers 72-82
Los Angeles vince la serie 4-3
Una grande difesa e la produzione della panchina nei momenti più importanti del match permette ai Clippers di fare lo sgambetto ai Grizzlies in gara-7 e di approdare alla semifinale di Western Conference, dove dovranno vedersela con San Antonio. Le due squadre partono contratte. L’intensità non manca ma in attacco sia i Clippers sia i Grizzlies fanno parecchia fatica nei primi minuti. Gli ospiti falliscono nove delle prime 10 conclusioni tentate dal campo, Memphis non fa molto meglio e a 5' dalla fine del primo quarto il tabellone dice ancora 7-6 a favore dei padroni di casa. Chris Paul non riceve grande aiuto, almeno da un punto di vista offensivo, da parte di Blake Griffin, allora il play di L.A. prova a cambiare marcia da solo. Un paio di canestri di Nick Young aiutano l’anemico attacco dei Clippers che di colpo stordisce Memphis piazzando un parziale di 9-1 a metà del secondo quarto e arrivando al vantaggio in doppia cifra. Marc Gasol e Rudy Gay non ci stanno e la squadra di casa chiude la frazione in crescendo. I Grizzlies tornano sotto e alla fine vanno negli spogliatoi con una sola lunghezza di ritardo al termine di un primo tempo sicuramente poco spettacolare nel quale entrambe le compagini tirano con bruttissime percentuali. Deludono in attacco nei primi due quarti soprattutto l'acciaccato Blake Griffin (2/10 dal campo) e Mike Conley (0/7). La musica non cambia nemmeno nel terzo quarto. I turnover non aiutano i Clippers che comunque riescono a restare aggrappati ai Grizzlies grazie alla produzione del solito Paul. Memphis, invece, si affida alle invenzioni di Gay il quale firma 11 dei 18 punti dei Grizzlies nella terza frazione. I Clippers che non ti aspetti si materializzano all’inizio dell’ultimo quarto. Con Chris Paul e Blake Griffin in panchina gli ospiti si accendono in attacco, piazzano subito un parziale di 11-2, e con le giocate di Young e Bledsoe arrivano al vantaggio in doppia cifra a sette minuti dalla fine. Memphis attacca a testa bassa ma fa grande confusione, Vinny Del Negro così decide di affidarsi alla sua panchina e negli ultimi minuti del più importante match della stagione lascia sul parquet Chris Paul e quattro riserve. L’intensità difensiva dei Clips, grazie alla fisicità di Evans e Martin, sale a dismisura, i Grizzlies piano piano si spengono e Paul e compagni così regalano a Los Angeles un’altra squadra al secondo turno dei playoff Nba.
Memphis: Gay 19 (7/13 da due, 0/2 da tre, 5/6 tlri liberi), Gasol 19 (6/10, 0/1, 7/9 tl), Randolph 9. Rimbalzi: Randolph 12. Assist: Conley 5.
L.A. Clippers: Paul 19 (6/11, 1/6, 4/4 tl), Young 13, Martin 11. Rimbalzi: Martin 10. Assist: Paul 4.

eastern conference — semifinale, gara-1

LeBron James ha ricevuto il trofeo di Mvp dal commissioner Stern. Ansa

Miami Heat-Indiana Pacers 95-86
Miami avanti 1-0 nella serie
Un buon secondo tempo regala agli Heat il successo in gara-1 contro i pur coraggiosi Pacers. Indiana arriva a South Beach con la mente libera e mostra subito di non avere la minima sudditanza psicologica nei confronti dei favoritissimi Heat. I Pacers partono con personalità, fanno male a Miami in area con l’aggressività di Hibbert e West e a metà frazione arrivano al +9. I padroni di casa rispondono con un parziale di 8-0 ma non riescono a trovare brillantezza in attacco. Coach Vogel per i falli dei suoi titolari è costretto a chiedere parecchi minuti alle riserve ma la panchina, in particolare Barbosa, Collison e Hansbrough, dà il suo contributo. LeBron, che prima della palla a due riceve dalle mani di David Stern il premio di Mvp della stagione, ci mette un po’ a carburare, Indiana così tiene in mano le redini del match anche nel secondo quarto. Nonostante Granger e George non portino in dote nessun punto nel primo tempo, all’intervallo i Pacers sono avanti 48-42. Nel finale del tempo Chris Bosh è costretto a tornare negli spogliatoi per quello che sembra uno stiramento addominale. Gli Heat nei primi due quarti fanno parecchia fatica in attacco (37% al tiro) ma Indiana comunque non riesce a scappare via. Bosh non rientra dagli spogliatoi, così in quintetto all’inizio della ripresa parte Ronny Turiaf. Miami comunque, anche senza il terzo membro dei “Big Three”, gioca meglio in attacco. James torna in carreggiata dopo un primo tempo con luci e (tante) ombre. Indiana non regala nulla ma i falli frenano Hibbert e soprattutto Hill. Granger prova a entrare nel match ma senza la fisicità di Hibbert, in panchina con quattro falli a carico per diversi minuti, Miami inizia a dominare la zona pitturata e all’inizio dell’ultimo quarto i padroni di casa tornano davanti. Wade e James vedono Indiana traballare e provano a metterla alle corde spingendo gli Heat a un parziale di 12-4 nei primi minuti dell’ultima frazione. Indiana non si arrende, tenta di rientrare in partita e con al tripla di Hill torna a -1 a 4’45’’ dalla fine. I padroni di casa però si aggrappano al loro Mvp e chiudono i conti con un parziale di 9-1.
Miami: James 32 (12/23, 0/3, 8/10 tl), Wade 29, Bosh 13. Rimbalzi: James 15. Assist: James 5.
Indiana: West 17 (6/12, 5/6 tl), Hibbert 17 (6/12, 5/6 tl), Hill 10, Collison 10. Rimbalzi: West 12. Assist: Collison 6