A poche ore dalla chiusura degli scambi, la notte Nba è movimentata soprattutto dai riflessi sul campo delle turbolenze connesse al mercato. New York riparte dopo l'addio di D'Antoni tornando al successo dopo sei k.o. di fila, Dwight Howard tiene in ansia Orlando che intanto perde a San Antonio, anche se il vero colpo della notte è il successo dei Bulls contro gli Heat in testa alla Eastern Conference nonostante l'assenza di Rose. Boston allunga in volata il momento d'oro, Indiana e Milwaukee si consolidano negli scontri diretti in prospettiva playoff. Vincono anche Rockets, Clippers e Suns mentre Detroit trova a Sacramento un'incredibile serata da 95 punti del trio Prince-Monroe-Stuckey.

Mike Woodson, coach temporaneo per i Knicks. Afp

New York Knicks-Portland Blazers 121-79
La prima risposta dei Knicks a poche ore dalla partenza di coach Mike D'Antoni è il massimo stagionale di punti segnati. New York interrompe così una serie negativa che aveva toccato le sei sconfitte di fila, otto su dieci dal rientro di Carmelo Anthony, l'altro grande protagonista degli ultimi giorni: prima ha negato di aver chiesto lo scambio annunciando supporto totale al tecnico, poi è emerso che D'Antoni ha proposto di mandarlo ai Nets in cambio di Deron Williams (da cui la rottura con la dirigenza che ha portato alle dimissioni), infine l'ingresso al Madison anche in mezzo a qualche fischio, poi una partita da 16 punti. Con le stelle a guardare nel finale, Woodson – coach ad interim fino a fine stagione – riesuma Bibby e pare simbolica la serata no di due uomini per eccellenza del vecchio corso: 0/6 per Fields, solo 6 punti con 4 tiri e 6 perse in 23' per Lin. Il 19/38 da tre dei Knicks e il 37,3% al tiro dal campo di Portland fa sì che la partita neanche inizi. I Blazers, alla quarta sconfitta nelle ultime cinque partite e settima nelle ultime nove, erano in verità la squadra ideale contro cui ripartire, minati da voci di ammutinamento nei confronti di coach McMillan da parte di Felton (2/10 al tiro) e Crawford, che non entra neanche e di cui si discute in queste ore il passaggio a Minnesota in un giro a tre che porterebbe Blake a Portland e Beasley ai Lakers.

New York: Smith 23 (1/4, 7/14), Novak 20, Stoudemire 17. Rimbalzi: Stoudemire 8. Assist: Davis 10.
Portland: Wallace 15 (6/10, 0/2, 3/4 tl), Aldridge 15 (5/15, 5/6 tl), Babbitt 12. Rimbalzi: Wallace 12. Assist: Wallace e Felton 3.

Wade a canestro contro i Bulls. Afp

Chicago Bulls-Miami Heat 106-102
La telenovela Knicks, la trade deadline e l'infortunio che tiene fuori l'mvp uscente Derrick Rose tolgono dai titoli di testa l'inevitabile anticipo della prossima finale a Est tra due delle tre migliori squadre Nba, record alla mano, ma non riescono a declassare quella che è stata comunque una grande serata di basket. Pur senza la loro stella, che ne fece 34 nel ko 97-92 a Miami di fine gennaio e stavolta fuori per un tolore all'inguine, e senza l'altra guardia titolare Hamilton (spalla), recuperando però Deng, i Bulls fanno la partita grazie alla serata magica di John Lucas III, raccogliendo l'undicesima vittoria nelle ultime dodici gare (e 18 su 21) contro gli Heat al secondo ko di fila dopo Orlando. Tra due squadre che fondano la difesa sul riempimento dell'area e il sovrannumero intorno alla palla (ne esce una serata da 38,2% da due per Chicago e 43,8% per Miami), è decisivo il tiro da tre. Lo è per i padroni di casa, che segnano 9 delle prime 13 triple, per scappare 74-57 con Brewer e Watson a due terzi di partita, dopo aver toccato già prima del riposo il 50-34 sulle ali delle seconde linee e di 9 punti in fila proprio di Lucas. Ed è decisivo per Miami, che coi tiri da fuori rientrerà fino al -2 a 7'' dalla fine con le triple di James Jones, che al di là dei canestri nell'ultimo minuto è servito ad aprire il campo, unico a non tradire del supporting cast degli Heat (19 punti fuori dai Big Three), zavorrati anche da un pessimo Bosh (3/15 al tiro e 4 perse). Se James ha retto a lungo la baracca, a riaprire la partita sono stati 19 punti nell'ultimo quarto di un Wade orgoglioso al ritorno nella sua città natale: i suoi canestri hanno riportato Miami fino al 100-96, prima di vedergli sbagliare la tripla del -1 a 43'' dalla fine. Impantanata dalla difesa ospite a sparacchiare jumper e senza la sua star, Chicago la porta a casa di energia, con l'intensità anche dei lunghi e prendendo il controllo di entrambi i tabelloni (50-34): Lucas chiude in gloria coi due liberi della staffa.

Chicago: Lucas 24 (9/12, 3/5, 3/3 tl), Noah 14, Brewer 12, Korver 12. Rimbalzi: Boozer e Gibson 8. Assist: Boozer 5.
Miami: Wade 36 (15/23, 1/3, 3/4 tl) James 35, Bosh 12. Rimbalzi: Wade 7. Assist: James 4.

Parker scatenato contro Orlando (31 punti). Afp

San Antonio Spurs – Orlando Magic 122-111
San Antonio vince la sfida tra le due squadre che, col quarto e il quinto record Nba, si pongono come prime outsider per l'anello alle spalle delle fantastiche tre. Ma a poche ore dalla trade deadline la giornata era ruotata intorno al futuro di Dwight Howard: deciso a restare fino a giugno, prima pareva aver detto ai compagni in una riunione che sarebbe rimasto a Orlando anche l'anno prossimo, poi sono arrivate le smentite, infine in una conference call con la dirigenza non si è detto pronto a impegnarsi anche per la stagione ventura, e intanto resta bollente la linea della trattativa coi Nets. In quella che potrebbe essere la sua ultima partita ai Magic, reduci da cinque vinte nelle sei gare precedenti ma senza Jason Richardson, Howard lascia una valanga di rimbalzi d'attacco a Duncan e Splitter, che dalla lunetta (11/14) marcano la differenza che dà agli Spurs quel secondo successo di fila che mancava da tre settimane. Trascinati da un Parker da 29,8 punti di media nelle utlime quattro partite, gli Spurs fanno la differenza con le seconde linee in campo: 7 punti in fila del francese (che nel quarto periodo ne segnerà 16, sui 33 dei texani) scavano il break sul 108-100 a 4' della fine da cui Orlando non rientra.

San Antonio: Parker 31 (9/17, 2/4, 5/5 tl), Duncan 21, Ginobili 14. Rimbalzi: Duncan 13. Assist: Parker 12.
Orlando: Nelson 25 (4/8, 5/7, 2/2 tl), Howard 22, Turkoglu 17. Rimbalzi: Howard 12. Assist: Nelson 7.

Indiana Pacers – Philadelphia Sixers 111-94
Nell'antipasto del probabile scontro al primo turno dei prossimi playoff, Indiana esplode nella sua migliore giornata al tiro della stagione (57%), interrompendo la striscia di 12 gare di fila sotto i 100 punti subiti dei Sixers, la miglior squadra della lega per punti e percentuale concessi. A Phila non basta il rientro dopo oltre un mese di Hawes e il momento d'oro di Turner (21,8 di media nelle ultime quattro), tradita dai panchinari di lusso Williams e Young. E con loro in campo che un 9-0 casalingo a cavallo degli ultimi due quarti scava il solco sull'85-75. Altri cinque minuti senza segnare per otto possessi di fila offrono il fianco ai Pacers, trascinati da Hill e West al 12-0 decisivo, ringraziando anche la capacità di Hibbert di conquistare viaggi in lunetta e l'aggressività di Granger nell'attaccare l'area contro Iguodala.

Indiana: Granger 20 (7/9, 1/4, 3/3 tl), West 18, Hill 17. Rimbalzi: Hibbert 9. Assist: Hibbert 5. Philadelphia: Turner 21 (8/10, 1/1, 2/4 tl), Holiday 17, Brand 16. Rimbalzi: Brand e Turner 5. Assist: Iguodala 9.

Houston Rockets – Charlotte Bobcats 107-87
Ancora senza Martin (spalla) e Lowry (infezione batterica), di fronte alla peggiore squadra Nba Houston non si fa distrarre dalle voci di scambio che coinvolgono soprattutto Scola, mvp. Al ritorno a casa dopo cinque trasferte, i Rockets consolidano l'ultimo posto playoff a Ovest tenendo i Bobcats al 40,7% dal campo (e solo tre dei dodici giocatori impiegati sopra il 50%, Walker 3/13). Il resto lo fa il controllo dei rimbalzi: sotto il proprio tabellone Houston prende 36 palloni sui 40 disponibili e con una serata da 67% da tre vola +16 già a metà secondo quarto e a +29 in un terzo periodo da 36-17.

Houston: Scola 23 (8/15, 7/10 tl), Hill e Dragic 14. Rimbalzi: Dalembert 10. Assist: Dragic 10.
Charlotte: Brown 15 (6/10, 3/4 tl), Maggette 10, Henderson 10, Mullens 10, Williams 10. Rimbalzi: Biyombo 5. Assist: Walker 8.

Milwaukee Bucks – Cleveland Cavs 115-105
Col quarto successo di fila, Milwaukee difende il suo ultimo posto playoff a Est respingendo le ambizioni di Cleveland. Ancora senza i nuovi arrivati Ellis, Udoh e Brown (in attesa che Bogut e Jackson superino le visite mediche ai Warriors), i Bucks si affidano alla seconda tripla doppia in carriera di Gooden, entrambe contro i Cavs: i 13 assist del lungo alimentano i 38 di squadra che sono record Nba stagionale. Cleveland si regge sulla serata di Irving (comunque 8 perse) nel giorno in cui Gibson e soprattutto Sessions (0/8 e al centro di voci di mercato) sono dannosi, aggrappandosi all'11/24 ad tre per non soffrire il 44,2% da due. È in area che Milwaukee domina, trovando nel pitturato 58 punti e col 61,9% da due. Toccato il 90-78 con un 6-0 in apertura di quarto periodo tenendo gli ospiti sei minuti senza canestri dal campo, da metà ultimo quarto i Bucks tengono altri quattro minuti i Cavs senza segnare e scappano via fino al 111-93 della sicurezza.

Milwaukee: Ilyasova 22 (7/11, 0/1, 8/8 tl), Dunleavy 21, Delfino 17, Jennings 17. Rimbalzi: Mbah a Moute 13. Assist: Gooden 13.
Cleveland: Irving 28 (9/12, 2/4, 4/4 tl), Gee 19, Gibson 18. Rimbalzi: Jamison e Gee 5. Assist: Sessions 5.

Rodney Stuckey, 35 punti contro i Kings. Afp

Sacramento Kings – Detroit Pistons 112-124
Spremendo 95 punti dai suoi Big Three Prince, Stuckey e Monroe (massimo in carriera eguagliato, chiuderà 15/20), Detroit alla seconda di nove trasferte trova il quarto successo nelle ultime cinque gare per continuare ad ambire ai playoff. Sacramento è tradita dall'impatto delle seconde linee quando sono a rifiatare Thomas e un Cousins comunque impreciso e gravato dai falli, dal tiro da tre (1/11 se si escludono Garcia e Thornton) e da una difesa allegra che lascia ai Pistons il 58,1% dal campo: la vecchia guardia composta da Prince, Stuckey e Gordon infila otto triple su dieci, l'impatto di Maxiell fa il resto. A rompere l'equilibrio di una gara a ritmi così alti è, nel cuore di un terzo quarto da 40-23 per gli ospiti, un break di 12-2 firmato tutto da Stuckey, con tre triple in fila per il 71-86.

Sacramento: Evans 23 (9/16, 0/1, 5/5 tl), Thompson 21, Thomas 21. Rimbalzi: Thompson 15. Assist: Thornton 6.
Detroit: Stuckey 35 (6/12, 4/6, 11/12 tl), Monroe 32, Prince 28. Rimbalzi: Monroe 11. Assist: Knight 11.

Foye nella morsa dei Celtics. Reuters

Golden State Warriors – Boston Celtics 103-105
L'ex Nate Robinson per poco non beffa i Celtics, sbagliando l'ultimo tiro da tre che avrebbe dato il successo ai Warriors nel giorno in cui dovevano fare a meno di quelle che erano state le due guardie titolari e bocche da fuoco, Ellis scambiato (con Udoh e Brown) e Curry infortunato (distorsione alla caviglia). Decide così il tiro in sospensione a sei secondi dalla fine di Garnett, che segna nell'ultimo quarto 12 dei suoi 24 punti in una serata in cui pare tornato quello dei tempi d'oro. Su quell'ultimo possesso i Warriors avevano preferito lasciare a lui il tiro dai sei metri, raddoppiando la penetrazione in area di un Pierce in serata no (5/17 al tiro e 6 perse), che si è sommata ai 15 punti complessivi della coppia Allen-Rondo. Alla terza partita in California di una serie di otto trasferta di fila, Boston trova così ingredienti diversi per quella che è l'ottava vittoria nelle ultime dieci gare. Fiaccata in giornata dalla notizia di dover fare a meno di Wilcox per il resto della stagione (operazione al cuore), la squadra di Rivers concede un insolito 64,9% da due ai Warriors che, erduci da quattro vinte su cinque partite, trovano sfogo dando spazio al rookie Thompson e a un Robinson da 10/14 da due, 11 assist, 4 recuperi e +23 di plus/minus. Con un 6/13 da tre che sta a metà tra il 5/6 di Pietrus e lo 0/4 di Pierce, Boston trova una partita più consistente dalle seconde linee che dai titolari e rischia di bruciare il +6 costruito da Bass a due minuti dalla fine: poi lo scarico di Pierce per Garnett e l'ultimo errore di Robinson danno il lieto fine nella settimana di San Patrizio.

Golden State: Thompson 26 (6/9, 3/7, 5/5 tl), Lee 22, Robinson 20. Rimbalzi: Lee 8. Assist: Robinson 11.
Boston: Garnett 24 (11/15, 2/3 tl), Bass 22, Pietrus e Pierce 15. Rimbalzi: Bass 9: Assist: Rondo 14.

Phoenix Suns – Utah Jazz 120-111
Continua il mal di trasferta dei Jazz, al k.o. numero 13 nelle ultime 16 partite fuori casa, sesto di fila. Succede sul campo dei Suns che, alla sesta vittoria nelle ultime otto partite, esalta il suo attacco ritrovando le percentuali degli anni migliori (47,4% da tre, 35/57 da due) e completa l'opera coi viaggi in lunetta di Gortat, Nash e Dudley. Phoenix trova il meglio dai titolari perché, contro Utah forte in area (tutti tra i lunghi i tre top scorer ospiti), soffre quando con Warrick, Lopez e Brown attacca di più il ferro. Il break decisivo arriva infatti con una fiammata da 12 punti in tre minuti nel cuore del quarto periodo, aprendo l'area con Frye (anche quattro stoppate) e poi attaccandola con Telfair, Brown e Hill per volare dal 93 pari al 105-98 a 5'30'' dalla fine. Da cui in poi ci pensa Nash a condurla in porto, innescando Gortat o conquistando viaggi in lunetta: i Jazz non torneranno oltre il -5.

Phoenix: Frye 26 (5/8, 5/10, 1/1), Gortat 25, Dudley 21. Rimbalzi: Frye 9. Assist: Nash 16.
Utah: Jefferson 18 (8/18, 2/2 tl), Millsap 18 (8/15, 0/1, 2/3tl), Favors 14. Rimbalzi: Millsap 10. Assist: Tinsley 8.

Los Angeles Clippers – Atlanta Hawks 96-82
Atlanta chiude il giro di sei trasferte trovando sul campo dei Clippers la quarta sconfitta nelle ultime cinque gare. Ai californiani, che pure non stavano benissimo avendo vinto solo una delle cinque gare precedenti ma riagganciano così Memphis al quarto posto a Ovest, basta il minimo sindacale in una partita a basso numero di possessi per fare la gara da subito e tenerla in pugno, tenendo le star a sedere nel finale (Griffin 12+10 con 9 tiri). Toccato il +10 con un 10-0 a inizio secondo quarto e il 50-39 prima del riposo, i Clippers tengono Atlanta al 42,6% al tiro e la vedono rientrare al massimo 74-69 con Smith a inizio quarto periodo. Poi lui si fa prendere la mano e gli Hawks segnano un solo canestro in cinque minuti, affondando di nuovo 83-72 a metà quarto periodo.

LA Clippers: Williams 25 (6/13, 3/5, 4/4 tl), Bledsoe 14, Butler 13, Paul 13. Rimbalzi: Griffin e Evans 10. Assist: Paul 9.
Atlanta: Johnson 19 (5/8, 2/7, 3/4 tl), Smith 18, Pachulia 12. Rimbalzi: Pachulia 10. Assist: Johnson e Teague 5.