Missione compiuta per gli Heat che eliminano i Knicks, Memphis, invece ha la meglio sui Clippers in gara-5.

LeBron James difende su Carmelo Anthony. Ansa

Miami-New York 106-94 (Miami vince la serie 4-1)
Tutto come da copione. Miami non deve faticare più di tanto per avere ragione degli incerottati Knicks, domina gara-5 ed elimina la compagine newyorchese. Gli Heat adesso se la vedranno con Indiana, una squadra che sicuramente non parte con i favori del pronostico ma che LeBron James e compagni non possono permettersi di sottovalutare. “Non c’è nulla di scontato - avverte il tecnico di Miami Erik Spoelstra - eliminare i Knicks non è stato facile, e le difficoltà adesso aumenteranno”. Gli ospiti fanno quello che possono ma devono pagare dazio alle troppe assenze e non hanno la forza di restare aggrappati agli Heat. L’infortunio di Baron Davis costringe Mike Woodson, che non riesce a recuperare, come qualcuno aveva ipotizzato dopo gara-4, Jeremy Lin, a fare di necessità virtù. Parte titolare, quindi Mike Bibby, il quale peraltro disputa una discreta partita, e il suo backup diventa il dimenticato Toney Douglas. New York si affida alle giocate di Carmelo Anthony ma appena Miami accelera va in chiara difficoltà. Incoraggiante la partenza degli ospiti che arrivano al 14-8, Miami però riprende in mano la partita con le tripla di Mike Miller. Ci pensano LeBron James e Dwyane Wade a cambiare marcia nel secondo quarto, i Knicks non riescono a tenere il ritmo degli Heat che allungano e arrivano al riposo avanti 55-44. Amare Stoudemire non lascia il segno nemmeno nel secondo tempo (alla fine uscirà con il suo sesto fallo a carico a 4’48’’ dalla fine), il solo Melo non può fare miracoli. Miami così tiene a distanza gli ospiti, arriva al +17 nell’ultimo quarto e controlla senza nessun problema la timida reazione dei Knicks. “Non mi piace accampare scuse, ma sicuramente abbiamo dovuto convivere con una serie di problemi - sottolinea Carmelo Anthony - Miami comunque è una grande squadra, c’è poco da dire”. Arriva quindi al capolinea la stagione di New York e la offseason si annuncia, ancora una volta, calda per i Knicks.
Miami: James 29 (5/10, 2/6), Wade, Bosh 19. Rimbalzi: James 8. Assist: James 7.
New York: Anthony 35 (13/26, 2/5). Rimbalzi: Chandler 11. Assist: Bibby 6.

Marc Gasol (33) contro Blake Griffin. Reuters

Memphis-Los Angeles Clippers 92-80 (2-3)
I Grizzlies ritrovano un Marc Gasol che domina la zona pitturata e dopo un ottimo primo tempo arrivano al +24 nel terzo quarto ma ancora una volta rimettono in partita i Clippers. La compagine di Los Angels arriva al -6 ma non riesce a ripetere l’impresa di gara-1 e si deve arrendere. Un match intenso e a tratti anche spigoloso procura diversi grattacapi, al di là della sconfitta, a Vinny Del Negro. Le due stelle di LA, infatti, escono malconce da gara-5. Chris Paul viene rallentato da un problema all’inguine mentre Blake Griffin nel terzo quarto, dopo un contatto con Gasol, si procura quella che sembra una distorsione al ginocchio sinistro. Entrambi i giocatori chiudono la gara sul parquet e la loro presenza in gara-6 sembra comunque scontata. Memphis parte subito fortissimo e con la coppia Gasol-Randolph si mette a dettare legge nella zona pitturata. La squadra di casa gioca un primo quarto quasi perfetto e arriva al +16 all’inizio della seconda frazione. Griffin e Williams provano a tenere i Clips in scia ma la compagine di LA alla fine del primo tempo deve inseguire con un ritardo di 15 lunghezze. Sembra tutto facile per i Grizzlies nel terzo quarto. Memphis, infatti, arriva al +24, ancora una volta però mette i remi in barca con troppo anticipo permettendo così agli ospiti di rientrare in partita con un parziale di 14-2. I Clippers arrivano al -6 e spaventano il pubblico del FedEx Forum, ma Rudy Gay rimette le cose a posto. Memphis così ha la meglio sulla squadra di Los Angeles e si guadagna gara-6.
Memphis: Gasol 23 (8/14), Randolph 19. Rimbalzi: Randolph 10. Assist: Conley 6.
Los Angeles Clippers: Williams 20 (5/12, 3/9), Paul 19, Griffin 15. Rimbalzi: Griffin 11. Assist: Paul 4.