Danilo Gallinari al tiro contro Pau Gasol : per lui 20 punti. Afp

Non basta un ottimo Danilo Gallinari ai Nuggets che vanno k.o. in casa contro i Lakers. I Celtics, invece, dominano gli Hawks. Chicago nei guai dopo la sconfitta con Philadelphia: è 1-3. Con l'orgoglio i Knicks allungano la serie con Miami: 1-3.

Denver-Los Angeles Lakers 88-92 (serie 1-3)
Il finale di gara premia i Lakers che passano a Denver e si portano sul 3-1 nella serie. I Nuggets giocano una buona partita, ma le triple di Blake e Sessions nell’ultimo minuto del match regalano il successo agli ospiti. Un ottimo Danilo Gallinari chiude con 20 punti e 6 rimbalzi in 35’ di gioco. La squadra di casa vuole subito alzare il ritmo, i Lakers però difendono con diligenza, Denver così decide di attaccare il canestro. Gallinari trova la retina, prima in penetrazione, poi da sotto dopo aver catturato un rimbalzo in attacco, Mozgov produce nei primi minuti e i Nuggets passano a condurre. Bynum e Kobe Bryant non fanno scappare Denver che incredibilmente nel primo quarto realizza 24 dei suoi 28 punti nella zona pitturata. Il Gallo si scalda e firma sei punti consecutivi a cavallo tra la fine del primo e l’inizio del secondo periodo. La truppa di George Karl con Miller e McGee sul parquet gioca la sua miglior pallacanestro e piazza un parziale di 13-3 arrivando al +7. Gallinari sfrutta al meglio i mismatch e in un paio di occasioni si porta Gasol sul perimetro per poi punire la difesa di Los Angeles con un canestro dalla media distanza. Prima dell’intervallo arriva anche il fuoriprogramma di una tifosa che entra in campo, interrompendo il match per quasi due minuti. Nulla di trascendentale comunque, e i Nuggets al riposo sono avanti 51-45. I Lakers partono bene a inizio ripresa e nonostante i due canestri di Gallinari dal perimetro, riprendono in mano le redini della gara con i punti di Bynum, Gasol e del solito Kobe. Denver non si scompone e risponde con Harrington e McGee. Il match è intenso e divertente e non riesce a trovare un padrone. Coach Brown fa riposare Bryant, come al solito, nei primi minuti dell’ultimo quarto, Denver però non ne approfitta e a metà dell’ultima frazione è sotto di quattro lunghezze. La compagine californiana non chiude i conti, i Nuggets così restano in partita e a 1’06’’ dalla sirena pareggiano i conti con il canestro dall’angolo di Gallinari che in un primo momento sembrava una tripla (l’azzurro però ha chiaramente un piede sulla linea dei tre punti). I Lakers sul capovolgimento di fronte fanno girare bene il pallone ma Gasol decide di stendere Gallinari con un blocco al limite (e probabilmente oltre) della legalità. Gli arbitri decidono che è tutto regolare, l’azzurro così va al tappeto e resta steso sul parquet. Con un difensore in meno Denver si perde Sessions che la punisce con la tripla che cambia le sorti della gara. I Lakers infatti arrivano al +3 e a 18’’ dalla sirena chiudono il discorso con un altro canestro pesante, questa volta griffato Steve Blake. Los Angeles vince e martedì, in California, può estromettere dai playoff Denver.
Denver: GALLINARI 20 (9/12, 0/4), con sei rimbalzi, due assist e un recupero in 35’. Miller 15 (7/12, 0/1). Rimbalzi: Faried, Miller 7. Assist: Lawson 6.
Los Angeles Lakers: Bryant 22 (8/18, 2/7), Bynum 19. Rimbalzi: Hill 11. Assist: Gasol, Bryant 6.

Rajon Rondo in entrata contro Williams e Hinrich. Reuters

Boston-Atlanta 101-79 (3-1)
Out dallo scorso 11 gennaio, Al Horford finalmente torna in squadra e gli Hawks ritrovano anche l’acciaccato Josh Smith. Gli eccellenti rientri però servono a poco. Il solito Rajon Rondo, infatti, trascina i Celtics che dominano gli Hawks mettendoli con le spalle al muro nella serie. “Stiamo giocando bene ma non abbiamo ancora fatto nulla - commenta Paul Pierce - nella Nba succedono cose strane, a volte basta un’iniezione di fiducia e una squadra cambia marcia. Per questo motivo noi vogliamo chiudere la pratica già in gara-5”. Boston comunque già dalla palla a due fa capire di avere un’altra marcia rispetto ad Atlanta. I Celtics con i canestri di Pierce e Garnett allontanano gli Hawks che nel finale del primo quarto precipitano a -13. Pargo e McGrady tentano di far tornare sotto gli ospiti, ma Boston non abbassa l’intensità difensiva e mostra grande concentrazione. Pierce e Bass segnando da qualsiasi posizione e Ray Allen con una tripla delle sue a 3’05’’ dal riposo spinge la squadra di casa al +23. Tutto sembra fin troppo facile per i Celtics che vanno negli spogliatoi all’intervallo avanti 64-41 e all’inizio del terzo quarto addirittura allungano. Atlanta perde fiducia e gioca senza grande intensità. A metà frazione il tabellone dice 82-47 a favore dei Celtics che inseriscono il pilota automatico e vengono risvegliati dal 13-0 di Atlanta. Due triple consecutive (una di Rondo l’altra di Allen) tolgono anche la minima fiducia a Joe Johnson e compagni, il match così viene messo in naftalina dalla truppa di coach Rivers già all’inizio dell’ultimo quarto. I Celtics portano a casa il successo e si avvicinano al secondo turno della postseason. Boston: Pierce 24 (6/7, 4/6), Rondo 20. Rimbalzi: Allen, Garnett, Bass 5. Assist: Rondo 16.
Atlanta: Smith 15 (5/11, 0/2). Rimbalzi: Smith 13. Assist: Smith 5.

Joakim Noah a bordo campo infortunato. Ap

Philadelphia-Chicago 89-82 (3-1)
Adesso sono guai per i Bulls. Philadelphia vince in casa gara-4 89-82 e adesso mette Chicago, sotto nella serie 1-3, con le spalle al muro. Arrivano subito brutte notizie nel prepartita per i Bulls. Joakim Noah, reduce da una brutta distorsione alla caviglia sinistra in gara-3, non riesce a recuperare, Chicago quindi, già priva di Derrick Rose, deve fare a meno anche del suo giocatore più energetico. I padroni di casa partono con il piede giusto e fanno subito capire ai Bulls che vincere a Philadelphia non sarà per nulla semplice. Hawes e Iguodala si mettono a produrre e nonostante i problemi al tiro di Holiday e Turner, i 76ers con un parziale di 10-0 arrivano al vantaggio in doppia cifra. CJ Watson fa parecchia fatica (0/6 dal campo) e in attacco Chicago paga dazio, chiudendo la prima frazione con un passivo di nove lunghezze. Gli ospiti tirano fuori l’orgoglio nel secondo quarto. Con Gibson e Lucas in quintetto le cose vanno decisamente meglio e proprio Taj Gibson si rimbocca le maniche e riporta sotto i Bulls segnando 12 punti nei primi cinque minuti della frazione. Philadelphia rallenta pericolosamente ma un eccellente Spencer Hawes (17 punti nel primo tempo) la tiene davanti. La squadra di casa così, nonostante il bruttissimo primo tempo di Holiday (1/13 al tiro), Turner (2/9) e Williams (1/6) riesce ad andare negli spogliatoi all’intervallo in vantaggio 44-42. Chicago torna in carreggiata con i canestri di Boozer nel terzo quarto e arriva al +6, Philadelphia risponde con un parziale di 7-0. I padroni di casa restano davanti e scappano via nella seconda parte dell’ultimo quarto grazie al risveglio di Holiday che firma otto punti consecutivi e spinge la squadra di casa al +7. CJ Watson tenta disperatamente di rimettere i corsa gli ospiti ma dalla lunetta nel finale i 76ers non fanno sconti, Philadelphia così vince e si porta sul 3-1 nella serie.
Philadelphia: Hawes 22 (8/9, 1/2), Holiday 20. Rimbalzi: Iguodala 12. Assist: Holiday 6.
Chicago: Boozer 23 (11/24), Watson 17. Rimbalzi: Gibson 12, Boozer 11. Assist: Watson, Boozer 4

Carmelo Anthony ha vinto il duello con LeBron James. Ap

New York Knicks-Miami 89-87 (3-1)
I Knicks tirano fuori l’orgoglio e pur con un’infermeria sempre più affollata, trascinati da Carmelo Anthony riescono a superare 89-87 Miami in gara-4 e posticipare le vacanze. C’è anche Amare Stoudemire che stringe i denti e nonostante la profonda ferita sulla mano sinistra, regalo dell’ormai celeberrimo pugno negli spogliatoi dell’American Airlines Arena al termine di gara-2, si presenta sul parquet del Garden. “Stat” ha tanta voglia di fare bene e nei primi minuti crea problemi alla difesa di Miami. Gli Heat arrivano subito al 8-1 ma poi subiscono l’aggressività di New York. I Knicks passano a condurre ma si mettono a fare troppa confusione all’inizio del secondo quarto. Miami segna i primi 12 punti della frazione approfittando del passaggio a vuoto della squadra di casa e dei suoi cinque turnover. Sembra tutto facile per LeBron e compagni, invece spinti da un Madison Square Garden sempre rumoroso, i Knicks tornano sotto. Anthony cambia marcia, gli arbitri però decidono di fischiare qualsiasi contatto così il ritmo cala e gli ospiti allungano grazie ai liberi. Miami va in lunetta in ben 19 occasioni soltanto nel secondo quarto, qualche fischio sospetto arriva anche a favore della truppa di coach Woodson che si allontana ma non troppo. Al termine di un primo tempo non particolarmente spettacolare (entrambe le squadre tirano con il 38% dal campo) quindi gli Heat sono avanti 44-38. Miami non perde tempo e all’inizio del terzo quarto arriva al +11. Sembra mettersi male per i Knicks, anche perché Chandler si vede fischiare il suo quarto fallo. Invece New York tira fuori l’orgoglio e si affida alla coppia Anthony-Stoudemire e torna in partita. La squadra di casa piazza l’incredibile parziale di 19-1 che la porta al +6, non tutto però gira a favore di New York. Baron Davis, infatti, in contropiede appoggia male il piede destro e il suo ginocchio subisce una terribile torsione innaturale. Il Barone è costretto a uscire in barella. Le triple di Miller e James permettono a Miami di restare in scia e all’inizio dell’ultimo quarto gli ospiti con i canestri di Wade tornano davanti. I Knicks lottano e in condizioni d’emergenza riescono a riprendere la partita. Ci pensa Bibby con una tripla a 1’23’’ dalla fine a portare New York al +3 e a far esplodere il Garden. LeBron lo zittisce, sempre dalla lunga distanza, ma Melo segna un canestro pesantissimo a 54’’ dalla fine, poi subisce il fallo di Battier su un’altra conclusione dalla lunga distanza. Anthony fallisce due liberi su tre, tenendo in vita gli Heat. James si inventa un gioco da tre, portando a casa anche il sesto fallo di Chandler, e Stoudemire sbaglia un altro libero sul susseguente fallo. Miami però sotto di due a 13’’ dalla fine fa troppa confusione nel suo ultimo possesso offensivo. Viene fuori così una conclusione forzatissima di Wade che muore sul ferro e sancisce il successo dei Knicks.
New York: Anthony 41 (14/25, 1/4), Stoudemire 20. Rimbalzi: Stoudmeire 10. Assist: Anthony, Smith 4.
Miami: James 27 (7/16, 2/5), Wade 22, Bosh 17. Rimbalzi: Bosh 9. Assist: Wade 6.