San Antonio domina Utah, i Pacers passano a Orlando e riprendono in mano la serie mentre Memphis supera i Clippers.

Tony Parker fra tre avversari. Ansa

Orlando-Indiana 74-97 (1-2 nella serie)
Per la seconda gara consecutiva Indiana domina al rimbalzo, tiene Orlando sotto quota 80 punti segnati e va a vincere in scioltezza, prendendo il controllo della serie. Dopo la sorprendente sconfitta casalinga in gara-1 i Pacers si sono quindi rimessi a giocare la loro pallacanestro mostrando una netta superiorità, come da pronostico vista l’assenza di Dwight Howard, nella zona pitturata.
Gli ospiti mettono subito le cose in chiaro e segnano i primi otto punti del match, arrivando poi al +11 già a metà primo quarto. I Magic fanno fatica a trovare buone soluzioni offensive e sotto canestro Glen Davis fa quello che può ma deve pagare dazio ai centimetri dei lunghi di Indiana. I Pacers rallentano nel secondo quarto e la squadra della Florida prova a tornare sotto, senza però dare mai l’impressione di poter davvero infastidire Granger e soci. Il primo tempo si chiude con gli ospiti avanti 44-38 e nel terzo quarto Indiana prende il controllo delle operazioni distanziando Orlando. Hibbert mostra i muscoli nella zona pitturata, Granger produce dal perimetro e con un parziale di 15-3 nella seconda parte della terza frazione gli ospiti mandano al tappeto i Magic arrivando al +21. Indiana allunga nei primi minuti dell’ultima frazione, facendo così calare il sipario sul match. “La brutta prestazione offerta in gara-1 ci è servita da lezione - commenta Granger - difensivamente abbiamo cambiato marcia e siamo tornati a giocare come sappiamo”.
Orlando: Davis 22 (10/18). Rimbalzi: Richardson 10. Assist: Nelson 5.
Indiana: Granger 26 (4/7, 5/9), Hibbert 18, Hill 15. Rimbalzi: Hibbert 10. Assist: George 4.

San Antonio-Utah 114-83 (2-0)
Gregg Popovich riceve prima del match il premio di allenatore dell’anno nella Nba e i suoi giocatori gli regalano una serata di totale relax, dominando il lungo e in largo i malcapitati Jazz. Utah incassa così la sua seconda peggiore sconfitta nei playoff nella storia della franchigia al termine di una prestazione che Al Jefferson sintetizza in modo perfetto: “Imbarazzante”. Gli ospiti tirano con un disastroso 23% nel primo tempo e precipitano a -38 nella ripresa rendendo così la gara poco più di un semplice allenamento per la squadra con il miglior record nella Western Conference. “C’e’ poco da dire - sottolinea deluso Paul Millsap - ci hanno dato una lezione”. San Antonio fa subito capire che sarà una serata lunga per i Jazz segnando 17 dei primi 21 punti della partita. I padroni di casa fanno quello che vogliono in attacco e agli ospiti non basta nemmeno un parziale di 9-0 nella prima parte del secondo quarto per tornare in partita. Gli Spurs, infatti, alzano l’intensità difensiva e Utah non riesce più a trovare soluzioni in attacco, mettendo a referto solamente due punti negli ultimi sette minuti del secondo periodo. Green e Parker spingono i padroni di casa al +25 e i Jazz all’intervallo sono già fuori dal match. Tanto per non correre rischi Parker, Leonard e Duncan si mettono a produrre anche nel terzo quarto mandando in crisi la difesa di Utah. Con il risultato in cassaforte nell’ultimo periodo la gara perde ogni interesse, gli Spurs così stravincono anche gara-2.
San Antonio: Parker 18 (6/10), Leonard 17. Rimbalzi: Duncan 13. Assist: Parker 9.
Utah: Jefferson, Howard 10. Rimbalzi: Kanter 10. Assist: Hayward 4.

Un canestro di Rudy Gay. Ansa

Memphis-Los Angeles Clippers 105-98 (1-1)
Dopo l’incredibile epilogo in gara-1 con i Clippers capaci di trasformare un match compromesso e di recuperare un passivo di 27 punti per poi portare a casa il successo, i Grizzlies riescono a pareggiare i conti conquistando una meritata vittoria nel secondo match della serie. Agli ospiti non bastano i 29 punti di Chris Paul e neppure l’ottimo 57% al tiro per mettere k.o. i padroni di casa che ricevono una produzione fondamentale da Rudy Gay e O.J. Mayo. “Potevamo vincere anche questa partita - sottolinea DeAndre Jordan - la differenza però l’hanno fatta i nostri turnover. Nei playoff andare a vincere in trasferta con 20 palle perse è davvero difficile”. Gli ospiti giocano un ottimo primo quarto, chiuso il con 65% al tiro ma calano con il passare dei minuti, non riuscendo a limitare Mayo. Memphis però deve fare i conti con la produzione di un eccellente Chris Paul ma riesce comunque a rimanere davanti, andando al riposo in vantaggio di quattro lunghezze. Griffin e Jordan si fanno sentire sotto canestro nel terzo quarto, Randolph e Gay rispondono e i Grizzlies provano a prendere il controllo delle operazioni. All’inizio dell’ultimo quarto Memphis arriva al +8, Los Angeles si affida al solito Paul che la porta al -4 ma questa volta i Clippers non riescono ad avvicinarsi di più. Mayo firma 10 dei suoi 20 punti nell’ultimo periodo e i padroni di casa tengono in mano le redini della gara nella seconda parte del quarto periodo, pareggiando così i conti nella serie.
Memphis: Gay 21 (9/12, 0/1), Mayo 20, Conley 19, Randolph 15. Rimbalzi: Randolph 8. Assist: Conley 6.
Los Angeles Clippers: Paul 29 (6/11, 4/6), Griffin 22. Rimbalzi: Griffin 9. Assist: Paul 6.