Oklahoma ruggisce sull'Ovest
San Antonio k.o. dopo 20 vittorie

Thabo Sefolosha, 19 punti. Afp

Il rombo dei Thunder risuona forte nella Chesapeake Energy Arena. Nel terzo atto della battaglia per l’Ovest, Oklahoma surclassa 102-82 San Antonio cogliendo il primo successo nella serie che ora vede gli Spurs, k.o. dopo 20 vittorie, avanti 2-1. Un trionfo più che meritato per gli uomini di Scott Brooks, costruito di squadra imparando dagli errori delle prime due sfide. In attacco Durant, Westbrook e Harden (88 punti su 111 in gara-2) non sono più soli, con Ibaka e Sefolosha che fanno loro compagnia in doppia cifra. Lo svizzero è il grande protagonista, con 19 punti (16 nella ripresa), 6 recuperi e un fantastico lavoro in difesa su Tony Parker. “Questa vittoria ottenuta davanti al nostro pubblico ci restituisce fiducia - racconta Sefolosha, 44 gare di postseason in carriera -. E’ stato un gran lavoro di squadra, eravamo tutti sintonizzati sulla stessa frequenza”. Ma la difesa non è solo lo svizzero: Perkins e Ibaka sono un muro da 3 stoppate a testa e gli Spurs, miglior attacco della postseason, finiscono col minimo alla voce punti dal 27 gennaio.

SERIE INTERROTTA — L’impresa di Oklahoma ferma a 20 la serie di successi di San Antonio, la quarta più lunga nella storia dell’Nba. Gli uomini di coach Popovich, che avevano iniziato i playoff con 10 vittorie su 10 e non perdevano dall’11 aprile (k.o. casalingo con i Lakers), vengono tenuti al 40% dal campo e a soli 41 punti per tempo. Ma soprattutto perdono 21 palloni e si fanno surclassare 44-24 in area. Parker, devastante in gara-2, viene tenuto a bada da Sefolosha; Duncan e Ginobili si fermano a 19 punti e 6/20 in due con l’argentino che si prende appena 5 tiri. Gli unici a combinare qualcosa sono Jackson (6/7, ma in difesa gioca la sua peggior gara della serie) e Blair, 10 punti nel finale dedicato alle riserve.

Parker e Jackson durante un timeout. Reuters

LA FUGA — Oklahoma infila un 8-0 in partenza approfittando di 4 palle perse dagli Spurs, che però raddrizza la situazione subito dopo metà periodo aprendo un tira e molla nel punteggio, con le coppie Parker-Duncan (7 punti a testa) e Durant-Westbrook (8 e 6) a reggere gli attacchi. Se il quarto non finisce pari è per i liberi che Ginobili trasforma nel 24-22 San Antonio. Manu colpisce da tre all’inizio del secondo quarto, ma poi la musica cambia. Perché Harden dalla panchina porta punti pesanti (9 nel quarto) e Oklahoma domina in area (28-8 al riposo) e capitalizza le troppe palle perse dagli Spurs (13 nel primo tempo), a cui non basta nemmeno l’ingresso nella storia di Duncan (miglior stoppatore di sempre nei playoff) per limitare i danni. Con Durant (16 punti al riposo) protagonista nel finale, i Thunder arrivano anche a +15 (52-37) tornando negli spogliatoi avanti 54-41 dopo un secondo quarto da 32-17.

L’ASSOLO — La ripresa è un lungo monologo dei Thunder, con gli Spurs che riescono solo a tagliare il vantaggio di casa a 57-46. Nonostante 4 errori nei primi 4 tentativi di Westbrook (il play chiude con 5/15, ancora una volta esagerando con le penetrazioni nel primo tempo ma mettendosi poi al servizio della squadra), Oklahoma colpisce durissimo e con Fisher vola sul 73-51 a 2’31” dalla terza sirena. Jackson non basta a tenere a galla gli Spurs, e allora sotto 78-60 a fine periodo coach Popovich getta la spugna e richiama in panchina Duncan, Parker, Ginobili e Diaw. Coach Brooks insiste con i titolari fino a metà quarto periodo (95-68), poi comincia a concentrarsi su gara-4. Perché sabato, ancora ad Oklahoma City, c’è in palio un’altra vittoria.

Oklahoma City: Durant 22 (8/13 da due, 0/4 da tre, 6/6 tiri liberi). Sefolosha 19, Harden 15. Rimbalzi: Perkins 8. Assist: Westbrook 9.
San Antonio: Parker 16 (4/8, 2/4, 2/2 tl), Jackson 16 (2/2, 4/5), Duncan 11. Rimbalzi: Leonard 6, Ginobili 6, Blair 6. Assist: Neal 5.