Dopo il successo di Cantù su MIlano nell'anticipo, si è completata la dodicesima giornata di serie A. Il quadro completo:

Montepaschi Siena-Novipiù Casale Monferrato 88-86 dts
La Montepaschi resta da sola in testa alla classifica, approfittando del k.o. di Milano a Cantù, ma ha bisogno dell'overtime per superare la Novipiù, che da cinque partite non perde alla fine dei regolamentari: tre vittorie e, dopo Venezia, questa è la seconda sconfitta al supplementare per la neopromossa piemontese, rivoluzionata in queste cinque partite dall'arrivo di Shakur. Ma proprio Shakur ha sbagliato stavolta i due palloni decisivi alla fine dei regolamentari e dell'overtime, con Siena che festeggia così il rientro di McCalebb, il ritorno ad alti livelli di Thornton e la vittoria numero 200 in panchina di Pianigiani. Casale era arrivata a Siena con la fiducia di chi aveva vinto tre delle ultime quattro partite: approfittando di un frangente da 0/11 al tiro (e due perse) in sei minuti di una Montepaschi un po' soft nell'attaccare il ferro, la Novipiù sorprende i campioni con un parzialone di 15-0 costruito su quattro triple (due di Nnamaka) per scappare 4-15 dopo 6'30''. Sbloccatasi con Rakocevic dopo aver sbagliato i primi cinque tiri da oltre l'arco, a riaccendere Siena è - proprio nel momento in cui di là rifiata Shakur - l'ingresso dalla panchina di McCalebb, che mancava da tre settimane. Con lui e Thornton la Montepaschi aumenta la presenza in area, infilando il 12-1 per impattare sul 16 pari a fine primo quarto e mettere la freccia all'inizio del secondo: il 25-22 al 12' sale sul 35-29 al 17' grazie al lavoro di Carraretto da secondo lungo. Il grande inizio di ripresa di Janning (9 punti in due minuti), solo in parte pareggiato da McCalebb, rilancia Casale fino al 50-53 al 24' e comunque permettendo alla Novipiù di giocarsela alla pari. L'allungo di Andersen sul 70-62 al 33'30'' è vanificato dalle triple di Temple, che pareggia a quota 74 al 37'. In parità sull'ultimo possesso, sulla rimessa a 4'' dalla fine Shakur contro Moss subisce il contatto e perde palla. All'overtime Siena va di nuovo a +5, poi è ripresa sull'85 pari di nuovo da Temple a 30" dalla fine: Rakocevic fa 2/2, sul -2 l'ultimo pallone è ancora di Shakur, che fa tutto il campo ma sbilanciato sbaglia il sottomano. Vince Siena, ma non perde Casale. (Giuseppe Nigro)
Siena: Andersen 21, Rakocevic e Thornton 14, McCalebb 13
Casale: Janning 16, Temple e Shakur 14, Chiotti 11.

Conclusione acrobatica per Marques Green. Ciam/Cast

Sidigas Avellino-Pepsi Caserta 84-74
Avellino conferma la tradizione positiva nel derby (6 su 7 in serie A) e rilancia le ambizioni di qualificazione alla quinta Final Eight consecutiva. Lupi famelici in avvio (12-3 al 3’). Gli ospiti si rifugiano nel time-out e in continui cambi di marcatura su Green, senza cambiare l’inerzia. Le giocate di Dean ed una magia da quattro punti del folletto biancoverde fanno vacillare Caserta (23-8 al 6’). Ci pensa allora coach Sacripanti a ridisegnare il quintetto, ricorrendo alla fisicità e al tiro di Righetti e Doornekamp (25-16 al 10’). La fiammata dura poco, perché la Sidigas alza l’intensità in difesa e ritorna ad accelerare: Slay e Dean doppiano i bianconeri (36-18 al 13’). Caserta continua a litigare con il canestro. Sulla sponda opposta è show-time con Slay che serve un paio di alley-hoop a Johnson. E’ ancora la fisicità a non far naufragare la Pepsi: sei punti di Rose e due triple di Smith dimezzano lo svantaggio (47-37 al 20’). La difesa di Caserta è asfissiante. Avellino finisce per pagare in termini di lucidità, ma la rimonta non si completa (51-49 al 25’) perché Green e Dean ricacciano ancora indietro gli ospiti. Ultima frazione incandescente, fuori Smith, Gaddefors e Golemac per 5 falli, la zona dei padroni di casa produce un mini parziale importante (67-56 al 33’). E’ Fletcher a trovare la serata di grazia ma non basta: la tripla della staffa è di Slay (78-68 al 37’). (Massimo Roca)
Avellino: Dean 25, Green 23, Slay 14
Caserta: Fletcher 17, Righetti 17, Smith 11

Petteri Koponen in terzo tempo a canestro. Ciam/Cast

Canadian Solar Bologna-Benetton Treviso 74-61
Bologna resta imbattuta in casa e la sesta vittima del fattore Casalecchio è Treviso. Nella Virtus Gailius parte in quintetto al posto di Douglas-Roberts, confinato in panchina dalla bronchite. Alla prima gara senza Alessandro Gentile, Djordjevic fa esordire Viggiano e Ortner e li inserisce entrambi nello starting five. Treviso parte bene e si porta sull’8-5 con tre canestri di Ortner e uno di Moldoveanu, poi i bianconeri piazzano un parziale di 8-0 con una tripla di Sanikidze e 5 punti di Gigli. Si va al primo riposo sul 18-13 e il secondo quarto si apre con una tripla di Bulleri per i veneti, che però subiscono molto sotto i tabelloni e concedono troppi rimbalzi e tiri facili. La Virtus si issa sul 26-19 con la terza schiacciata di Gailius. Anche Ortner però inchioda due volte a canestro e tiene in partita i suoi, unico in doppia cifra con 10 punti all’intervallo lungo (32-29). Tra le poche giocate da salvare di una prima metà di gara bruttina spicca un’azione da 4 di Michele Vitali con canestro da tre più libero. Al ritorno sul parquet Moldoveanu aggrava i problemi dei veneti sotto le plance con un immediato terzo fallo; il romeno esce e la Virtus ne approfitta con due entrate di Koponen e un parziale di 10-0 che porta la squadra di Finelli sul 42-29. A testimoniare la pochezza degli ospiti vicino a canestro sono anche la quarta e la quinta schiacciata di Gailius. Treviso resta a galla migliorando una pessima percentuale da 3 con una tripla di Thomas e due di Viggiano, la seconda da metà campo sulla sirena dell’ultima sosta (52-44). L’italo-americano firma anche il -6 all’inizio del quarto periodo, ma la Virtus torna subito in controllo grazie a un tiro da 3 di Werner e a un tecnico di Bulleri, fra l’altro il quinto per lui. A infrangere le ultime speranze della Benetton sono due bombe di Poeta da entrambi gli angoli. Per il play anche 8 assist. La Virtus ha stravinto ancora una volta a rimbalzo catturandone 53 contro i 34 di Treviso (13 per Sanikidze, 8 in attacco, 12 per Gigli). I veneti sono troppo leggeri sotto e da solo Ortner non può reggere l’urto. (Nicola Zanarini)
Bologna: Koponen 15, Poeta 14, Gailius 13.
Treviso: Ortner 18, Becirovic 13, Viggiano 12

La potenza di Daniel Hackett. Ciam/Cast.

Scavolini Siviglia Pesaro-Cimberio Varese 72-68
Dopo più di un mese, la Scavolini torna a vincere davanti al suo pubblico, mai troppo amorevole e soddisfatto, mentre Varese continua la sua tradizione negativa in trasferta, dove non vince dal 30 ottobre. Match dal punteggio basso, deciso al fotofinish dagli episodi. Pesaro è stata freddissima dalla lunetta e ha condotto in porto il secondo finale punto a punto consecutivo. L’inizio è favorevole ai locali: 10-4 al 5’ (per Hackett 10 punti in un quarto), 18 pari al 9’ con la specialità di Varese, ossia i tiri pesanti. Il punto critico per la Vuelle è il terzo fallo di Hackett dopo 17’: lui e Jones tenevano in vita l’attacco pesarese. Due triple e due liberi di un fantastico Stipcevic danno il 32-38 del 18’. La ripresa ha l’abbrivio di Varese: 36-44 al 24’, l’energia di Hackett mette qualche pezza, però la differenza la fanno i tiri dalla distanza: alla Scavolini non entrano (Jones rompe il ghiaccio dopo quasi 29’), alla Cimberio sì. L’intensità sale e il punteggio è in equilibrio (60-58 al 34’), con Pesaro che nel frattempo è notevolmente cresciuta in difesa. Per Varese il canestro è stregato, a un minuto dal termine il match è ancora aperto (67-66). Decisivo il quattro su quattro di Hickman dalla lunetta, mentre la Cimberio smarrisce la mira nel finale. Operazione aggancio riuscita per Pesaro, che ora si gioca – come Varese (32 i suoi falli oggi contro i 19 della Scavolini) – le sue chance di qualificazione alle Final Eight. (Camilla Cataldo)
Pesaro: Hackett 19, Jones 17, Hickman 15.
Varese: Stipcevic 21, Talts 9, Rannikko e Kangur 8.

Karl junior al tiro, la specialità della casa. Ciam/Cast

Fabi Shoes Montegranaro-Banco di Sardegna Sassari 85-76
Una vittoria di squadra era quello che chiedeva coach Valli. Una vittoria di squadra è quella che ha ottenuto Montegranaro contro Sassari, tenace nel cercare di raddrizzare una partita che l'aveva vista sotto di diciassette punti. Nei primi dieci minuti entrambe le formazioni partono a mille all'ora mettendo grande velocità in attacco. Coach Valli sorprende un po' tutti lanciando in quintetto Mazzola e questi lo ripaga con un quarto ai limiti della perfezione (4/4 al tiro e buona difesa su Metreveli). Dopo lo 0-5 iniziale di marca sassarese, Montegranaro impone un controbreak di 7-0 firmato Karl e Kirksay. Proprio quest'ultimo dimostra di aver ormai recuperato la forma quando in schiacciata realizza il 15-12. La Fabi trova la via del canestro con inusuale regolarità (57% al tiro nel primo quarto) e chiude avanti 26-17. Nel secondo quarto sono poi Brunner e Ivanov a far sentire tutto il proprio peso sotto i tabelloni e la Sutor vola sul +18 (37-19 al 14' su tripla di Karl). Sacchetti a quel punto si affida alla difesa a zona e alla classe cristallina dei cugini Diener (47 punti in due), abili ad attaccare il canestro sia in penetrazione che con il tiro pesante. Il gap viene ricucito fino al -7 del terzo periodo (gancio di Sacchetti per il 60-53), ma è solo un'illusione. Nell'ultimo quarto infatti sale in cattedra Nicevic, che con sei punti consecutivi riporta i suoi sul +15. C'è tempo per un'altra folata di Hosley e Travis Diener, ma Montegranaro non perde la testa nei minuti decisivi, neanche quando Sacchetti firma la tripla per l'80-73 a 2'10 dalla fine. Zoroski replica dai 6,75 e a quel punto il finale per i gialloblù non può che essere in discesa. (Aaron Pettinari)
Montegranaro: Ivanov 16, Zoroski 14, Brunner 14.
Sassari: D.Diener 27, T.Diener 20, Sacchetti 12.

Anthony Maestranzi, decisivo a Teramo, al tiro. Ciam/Cast

Banca Tercas Teramo-Acea Roma 64-67
Due liberi di Maestranzi, migliore in campo, danno la vittoria all’Acea Roma al termine di una partita brutta ma combattuta fino alla fine. La partenza è freddissima al PalaSka: Teramo e Roma sono contratte, le mani sono ghiacciate e dopo 3’ si è ancora sul 3-1. I padroni di casa prendono coraggio e provano a staccarsi con D. Brown e Borisov, mentre l’Acea fatica da matti e solo l’ingresso in campo di Maestranzi, al ritorno dopo un lungo stop, sembra dare ordine alla squadra romana. Si arriva al primo riposo sul 16-11 con tanti errori da un lato e dall’altro. Nel 2° quarto è Roma a trovare un minibreak e con un 6-0 si porta per la prima volta in vantaggio 16-18. Teramo fatica, segna il primo canestro del quarto solo al 16’ con Amoroso, autore di 2 triple che danno ossigeno ad un attacco in difficoltà. La Tercas finalmente si sblocca e con un parziale di 10-1 scappa sul 26-19 al 17’. Roma sembra in bambola, Maestranzi prova a scuoterla, Tucker sembra svegliarsi e riesce ad arrivare al riposo sul 33-27. In avvio di 3° quarto Roma con 4 triple costruisce un parziale di 16-4, scappa sul 37-43 al 26’ ma Teramo reagisce con Amoroso e limita i danni fino al 42-45 dell’ultima pausa. È la Tercas a prendere l’iniziativa nell’ultimo periodo: 50-49 al 34’. Da questo momento in poi si procede sul filo dell’equilibrio, 54-54 al 36’, 59-59 al 38’22 con Maestranzi in lunetta che spariglia, 59-60. Borisov riporta avanti Teramo, ma Maestranzi e Kakiouzis riportano a 30’’ avanti Roma 61-64. D. Brown e Borisov ci provano ancora, ma Maestranzi con 2/2 ai liberi a 10’’ dalla fine mette il sigillo alla partita. (Malì Pomilio)
Teramo: Amoroso 16, D.Brown 15, Borisov 10.
Roma: Tucker 17, Maestranzi 16, Slokar 11

Il veneziano Alvin Young va a schiacciare. Ciam/Cast

Umana Venezia-Vanoli Braga Cremona 83-70
Trentacinque secondi per decidere la gara. Reyer avanti di 2 punti (72-70), sul recupero granata viene fischiato l’antisportivo di Roderick su Clark, primo tecnico a Caja, che rimedia il secondo e l’espulsione dopo i primi due liberi del play granata, che infila altri 4 tiri (76-70). La sfida si risolve qua, Youn arrotonda lo scarto con la Vanoli impotente. Equilibrio in avvio, ma Cremona più concentrata con Tabu a dettare i ritmi, Clark soffre e l’Umana fatica. Young sprona i granata (11-18), poi Cremona si accende all’improvviso con la Reyer bloccata in attacco, aggrappata alle soluzioni dal perimetro. Slay tiene a galla la Reyer (14-16), Young replica a Tusek (16-19). Secondo quarto: amnesie offensive granata e la Vanoli decolla (18-29 al 24’). Si alza l’intensità difensiva, Clark accelera e costringe Tabu al terzo fallo: è il momento migliore dei granata (26-31) con Rosselli e Slay che confezionano l’8-0 interno insieme a Kee-Kee. Venezia risale a -4 (29-33), Tusek e Cinciarini allargano la forbice (31-37). Svantaggio accettabile contando le 12 palle perse dalla Reyer e gli 8 rimbalzi offensivi concessi alla Vanoli. La Reyer riparte più convinta, aggancio di Szewczyk (37-37), sorpasso di Fantoni (40-39). Partita adesso equilibrata: Lighty inventa due triple (42-47) che strozzano la risalita granata, Clark prende per mano la Reyer (48-49) ma la Vanoli non cede. Reyer che sale di tono, Bowers e Fantoni riportano avanti il quintetto di Mazzon (54-51). Si viaggia sul filo, Venezia prova a scappare (62-57), Tusek e Lighty non ci stanno (62-62). Poi il finale da girone dantesco. (Michele Contessa)
Venezia: Young 19, Clark 17, Slay 13, Bowers 12
Cremona: Cinciarini 20, Tusek 14, Milic 12, Lighty 10