Dopo le vittorie di Caserta e Montegranaro negli anticipi, si è completa il quadro della 9ª giornata di Serie A. Varese ha riposato.

Danilo Gallinari va ad abbracciare Giorgio Armani subito dopo la partita. Ciam/Cast

EA7 Milano-Vanoli Cremona 80-66
dal nostro inviato Guido Guida

L’EA7 si scrolla la scimmia dalle spalle e torna a sorridere dopo tre sconfitte consecutive tra campionato ed Eurolega. E’ la serata dell’addio a Danilo Gallinari che si congeda, tra gli applausi, e con un po’ di commozione: “Resterà uno di famiglia” il saluto di Giorgio Armani. L’inizio è targato Cremona con Wafer che scappa sistematicamente a Nicholas, ma non sfrutta quanto potrebbe la sua superiorità. Una tripla di Mancinelli regala il primo vantaggio milanese sull’11-10 e quando entra Gallinari siamo 15-12 con 7’ giocati. Perkovic è decisamente leggerino, ma più che Bourousis è Radosevic ad approfittarne. L’approccio del Gallo è complicato: la prima palla gli sfugge, poi incassa una stoppata dal piccolo Tabu prima di infilare quattro liberi in fila e sigillare il 23-16 del primo quarto con una sospensione dai 5 metri di gran classe. L’8-0 targato Danilo si completa poco e Cremona fatica a reagire anche contro un’EA7 che a fianco alla stella azzurra ruota gran parte della panchina. La Vanoli-Braga costruisce anche discreti tiri, ma fa davvero poco canestro e quando il Gallo va a riposarsi il punteggio è di 32-22. Filloy sbaglia la tripla del +16 e quando Cremona trova due triple (Wafer e Cinciarini) rientra fino a -7. Milano ha vantaggio di chili, centimetri e talento, ma sembra qualche volta peccare di sufficienza; la Vanoli-Braga è senza Wafer che offre le cose migliori e solo un paio di forzature le impediscono di tornare a un solo possesso di margine. Ritornano il Gallo e Wafer e a fine terzo quarto siamo 58-49 con lo statunitense che si gasa nel confronto con qualcuno che nella Nba ha già dimostrato il suo valore. Ogni tanto l’EA7 tende a guardare troppo Gallinari e solo Melli prova ad aggredire con regolarità, ispirando il 7-0 del nuovo allungo (65-51). E’ il colpo del k.o., Cremona è solo Wafer e Danilo firma dalla lunetta il 72-55 al 36’ prima di uscire accompagnato dall’ovazione dei 4500 del Forum. Lui volta pagina, chi resta a Milano ora dovrà assumersi le sue responsabilità perché la città ha deciso che 15 anni senza successi sono già troppi.
Milano: Gallinari 14, Melli 12, Mancinelli 11
Cremona: Wafer 22, Cinciarini 10, Milic 10

Canadian Solar Bologna-Banco di Sardegna Sassari 85-80
Il dopo McIntyre della Virtus comincia con una sofferta vittoria casalinga su Sassari. I bianconeri partono subito forte e piazzano un 10-0 iniziale con 8 punti di Sanikidze, che ne segna 14 nel primo quarto (33-20). Solo i 10 punti di Travis Diener contengono i danni per i sardi, davvero inguardabili in difesa. Il secondo periodo si apre con il primo canestro di Luca Vitali dopo il ritorno alla Virtus, ma Sassari reagisce e si riavvicina con un parziale di 7-0. Un antisportivo di Hosley però costa 5 punti e si va all’intervallo lungo sul 50-34 con Sanikidze a quota 18 punti e 8 rimbalzi e Poeta a 8 assist. Nel terzo quarto Sacchetti prova la zona ma la musica non cambia e la Virtus tocca il massimo vantaggio a +22 grazie a Douglas-Roberts; già convinti di aver vinto i padroni di casa si rilassano e Sassari ne approfitta arrivando all’ultima sosta breve sul 68-58 e risalendo fino a -4 all’inizio del quarto periodo con due triple e un’azione da 3 di Plisnic. I soli 8 virtussini messi a referto da Finelli sono stanchi e poco lucidi, ma i sardi non riescono a completare la rimonta e si fermano a -1 sprecando diverse occasioni per l’aggancio e per il sorpasso con Hosley, Travis Diener, Vanuzzo e Plisnic. Nel convulso finale i bianconeri evitano la beffa grazie alla freddezza di Poeta dalla lunetta e a un contropiede di un immenso Sanikidze (alla fine per il georgiano 16 rimbalzi e 42 di valutazione). Bologna ottiene la terza vittoria consecutiva, sale a 10 punti in classifica e stacca Sassari, che si ferma dopo due successi di fila con la gara a due facce di Casalecchio e deve meditare sul 52-30 nei rimbalzi. Salutati McIntyre, Homan e Martinoni, coach Finelli ha sfruttato il turno di riposo per inserire in squadra Lang e ha concesso 14 minuti a Vitali, mentre Werner è ancora in ritardo e non ha messo piede sul parquet. (Nicola Zanarini)
Bologna: Sanikidze 27, Poeta 12, Douglas-Roberts 11
Sassari: T. Diener 23, Plisnic 16, Vanuzzo 13

Jacob Pullen, 22 anni, 17,1 punti di media in A. Ciam/Cast

Angelico Biella-Sidigas Avellino 84-82 dts
Incredibile, ma vero, Avellino sciupa una grande occasione e si fa riprendere da uno sprazzo di classe impressionante di Jacob Pullen (fino ad allora quasi assente) a quota 72. Nel supplementare l'Angelico sfrutta a dovere il fattore campo e ancora con il suo rookie conquista un successo che proietta Biella in testa alla classifica per qualche ora (tempo che Siena batta Cantù nel posticipo). Suo il canestro decisivo in entrata, poi Slay manda in cielo la preghiera, comunque ben recitata, da tre che finisce sul secondo ferro. La Sidigas ha condotto tutta la partita, grazie ad una partenza lanciata da una serie impressionante di tiri da tre. L'Angelico è stata brava a non mollare mai, grazie ad un guerriero come Jurak e a crederci fino alla fine, quando anche Chessa ha dato man forte alla fiammata di Pullen che dal 61-70 a due dal termine ha riacciuffato gli irpini, che nell'overtime hanno patito soprattutto l'assenza di Dean fuori per falli. Lapidario Cancellieri, esausto dopo la rimonta: "Per migliorare il nostro basket c'è tempo, oggi abbiamo dimostrato di avere gli attributi e questa è una qualità che non si allena". (Gabriele Pinna)
Biella: Jurak 21, Pullen 16, Coleman 13
Avellino: Dean 20, Golemac 19, Slay 15

Teramo festeggia la seconda vittoria stagionale. Ciam/Cast

Tercas Teramo-Scavolini Pesaro 82-62
Dopo il naufragio di Sassari, laTercas Teramo centra due punti importanti per la sua classifica contro la Scavolini Pesaro, mai efficace in attacco. Partenza sprint di Teramo che approfitta dei passaggi a vuoto in attacco di Hickman e compagni (Hackett che troverà i primi punti solo alla fine del quarto dalla lunetta) per chiudere il primo periodo avanti 28-19, guidati dal super Borisov (12 punti alla fine dei primi 10' per lui), mentre a tenere Pesaro a galla sono Hickman e Cusin. Il secondo periodo continua sulla falsa riga del primo: Teramo agguanta il massimo vantaggio con un break di 7-0 in apertura (36-19, sei punti di Fultz), poi la Scavolini si mette a zona e la squadra di Ramagli non trova sbocchi. Pesaro non riesce ad approfittare del bonus speso troppo presto dai teramani (12/19 dalla lunetta), mentre Dee Brown suona la sua sveglia e quella di Teramo (3/5 da due, 1/3 da tre per il 49-33 al 20'). Dopo l'intervallo lungo è White fino a quel momento anonimo a riaprire invece la gara per Pesaro (8 punti): la Scavolini riprende contatto (54-47), ma i teramani reggono nel momento difficile con la difesa e i rimbalzi catturati da Borisov (62-50). Pesaro colleziona palle perse ad inizio dell'ultimo periodo, mentre Teramo seppur stanca prova il riallungo (66-50 al 35'). La Scavolini trova i primi punti del quarto con Hickman a 3'30 dal termine della gara, una tripla di Jones sembra dare nuovo slancio ai suoi ma poi ci pensano i tiri dall'arco di Borisov e Brandon Brown a dare la vittoria a Teramo. (Anja Cantagalli)
Teramo: Borisov 23, Fultz 16, B. Brown 10, D. Brown 10, Amoroso 10
Pesaro: Whtie 23, Hickman 11, Jones 10

Szymon Szewczyk viaggia a 11,6 punti di media in stagione. Ciam/Cast

Umana Venezia-Novipiù Casale Monferrato 87-84 dts
Avvio dirompente di Casale Monferrato, impeccabile nelle scelte offensive (2-9 al 2’) con Janning e Chiotti a colpire a ripetizione, Umana che latita in difesa. La ditta Janning (8)-Chiotti (6) confeziona il +12 esterno (4-16 al 5’), Casale ha il predominio dei rimbalzi (6-20), poi Venezia inizia a difendere, ma è l’attacco che latita (11-20), finale però di marca granata (17-23). Meini riporta Venezia a -3 (20-23), Malaventura e Gentile ricacciano indietro l’Umana (22-33 al 13’). Casale Monferrato gestisce il match, Venezia non trova fluidità in attacco. Chiotti continua a dominare sotto i tabelloni, la fiammata di Clark rianima i granata (36-43 al 18’), che ritornano in partita (43-43) con un break di 16-2 negli ultimi 3’28”. L’inerzia è nella mani della Reyer, l’ex Fantoni timbra il sorpasso (51-45) con 6 punti di fila. Adesso la difesa dell’Umana è impenetrabile, Casale va in coda (51-56), ma Gentile firma il pareggio (56-56) con i granata che falliscono troppi tiri liberi (5/10) nel momento dell’allungo (61-56). Rosselli-show (63-56), Venezia non affonda, Novipiù risale (63-59), ancora Rosselli in percussione (68-59), due triple di Shakur e una di Janning riportano a contatto i piemontesi (70-68). Finale in volata (70-70) con 8 punti in fila di Shakur, 14” per la Reyer. Young e Bowers sbagliano, over-time. Clark si sveglia (75-70), liberi per Janning (75-72, 77-76), difese arcigne, Bowers da 8 metri (80-76), Janning perde palla, Young segna il +5 (82-77), tripla di Pierich (82-80). Finale pazzesco, decidono i liberi di Slay e Clark (87-84). (Michele Contessa)
Venezia: Bowers 14, Young 13, Fantoni 12
Casale Monferrato: Janning 27, Shakur 21, Chiotti 11

David Andersen, 31 anni, ha firmato il massimo stagionale. Ciam/Cast

Montepaschi Siena-Bennet Cantù 73-64
La riedizione con i cerotti della sfida che ha assegnato gli ultimi trofei italiani va alla Montepaschi, che si ritaglia così 4 punti di vantaggio in classifica su Cantù. Tra due squadre stremate per il doppio impegno e dalle tante assenze per infortuni (Scekic, Kaukenas, Lavrinovic), Siena trova una marcia in più da Zisis, Andersen e McCalebb, ma anche da trovate difensive che azzerano l'attacco di Cantù, ricco di insolite imprecisioni al tiro e nel possesso, e a lungo dipendente dal solo Basile. Dopo un avvio sparato per entrambe, è così la difesa senese a scavare il primo solco della partita, costringendo l'attacco canturino fatto di automatismi a pensare abbastanza da perdere fluidità. Il 18-11 del primo allungo è solo l'inizio, perchè poi per otto minuti la Bennet troverà il canestro solo con le triple di Basile dietro al blocco e vedrà i suoi lunghi caricarsi di falli contro un Andersen da grandi occasioni (10 punti a metà gara), ritrovandosi sotto 26-16 al 12'. Ma uscito Basile, i canestri continuano a non arrivare per Cantù, che all'intervallo ha 15 perse: 4 sono di Cinciarini, che non prende neanche la targa di McCalebb, che con le sue folate (10 punti al riposo) firma il 12-2 che manda Siena negli spogliatoi avanti 40-24. Con Cantù che non riesce a trovare alternative per il proprio attacco, alla Montepaschi basta gestire il vantaggio conquistando falli in lunetta, soprattutto con Andersen, e affidarsi all'intraprendenza di Zisis per toccare il 58-41 a inizio ultimo periodo. E' lui a ricacciare ancora più tardi indietro la Bennet che tornerà sotto la doppia cifra di margine solo nell'ultimo minuto, martellata ancora da Andersen. La riedizione dell'ultima finale scudetto è della Montepaschi. (Giuseppe Nigro)
Siena: Andersen 23, Zisis 18, McCalebb 14
Cantù: Basile 19, Marconato 10, Markoishvili 9