Se uno degli obiettivi del nuovo contratto collettivo Nba, che verrà ufficialmente ratificato nei prossimi giorni, era quello di evitare situazioni poco edificanti come la “soap opera” di Carmelo Anthony nello scorso campionato, allora si può già parlare di un fallimento su tutta la linea. Le contrattazioni non sono ancora iniziate, prenderanno il via, insieme ai camp di preparazione, il 9 dicembre. Eppure due pezzi forti del mercato free agent dell’estate del 2012 stanno già facendo i capricci.

Carmelo Anthony, al centro di un caso di mercato lo scorso anno. Ap

il nuovo anthony — Chris Paul, in particolare, sembra voler ricalcare, passo per passo, il cammino del suo amico “Melo”. Il play degli Hornets, destinato a svincolarsi a fine stagione, avrebbe chiesto alla dirigenza, tramite il suo potente agente Leon Rose, una trade direzione New York, per poter formare un altro trio delle meraviglie (stile James-Wade-Bosh) con Anthony e Stoudemire nella Grande Mela. Le richieste per il giocatore della Big Easy peraltro non mancano di certo. A New Orleans, infatti, sarebbe già arrivata un’offerta dei Celtics, pronti a mettere sul piatto delle bilancia Rajon Rondo. Ma Paul, sempre stando alle indiscrezioni che filtrano dagli ambienti vicini al suo agente, non avrebbe intenzione, anche a fronte di una trade, di rinnovare con Boston al termine della stagione.

filosofia — In pratica la filosofia di Chris Paul sarebbe la stessa di Carmelo Anthony: “Firmerei un’estensione solo con i Knicks, per cui vi conviene cedermi adesso alla squadra newyorkese”. Parole che naturalmente il giocatore non ha nessuna intenzione di pronunciare, anche perché incapperebbe in una salatissima multa. “In questo momento ci sono tantissime voci - si limita a dire Chris Paul - io sono solo contento che il lockout sia finito, non vedevo l’ora di tornare a giocare”. Una trade ai Knicks in questo momento però sembra irrealizzabile. New York, infatti, non ha assolutamente nulla da offrire agli Hornets i quali poi, e questo non va dimenticato, sono di fatto gestiti direttamente dalla Nba essendo ancora alla ricerca di un nuovo proprietario. Avrebbe senso, per una squadra ancora nel limbo, privarsi della sua superstar proprio mentre fa shopping per un nuovo acquirente? No di certo e David Stern lo sa bene. Magari a fine febbraio il discorso potrebbe essere diverso, adesso però le possibilità che Paul venga ceduto, soprattutto ai Knicks, sono ridotte al lumicino.

Dwight Howard in azione con Orlando. Ap

howard corteggiato — Dwight Howard, invece, per adesso non lancia messaggi alla dirigenza di Orlando ma i Magic sanno di non poter aspettare troppo per risolvere la sua delicata situazione. La squadra del nord della Florida non può permettersi di vedere partire Howard (come capitò anni fa con Shaq) a fine stagione da free agent senza ricevere nulla in cambio. Così entro breve dovrà prendere una decisione. Se Howard, come sembra, vuole lasciare Orlando a fine stagione, una trade prima della deadline appare inevitabile. I Nets, che metterebbero sul piatto Brook Lopez e un paio di prime scelte, i Clippers e i Lakers, disposti a cedere Bynum se non addirittura Gasol, rimangono alla finestra.

progetto nets — New Jersey, intanto, dovrà lavorare per convincere il suo giocatore di punta, Deron Williams, a sposare definitivamente il progetto a e rimanere con i Nets anche negli anni a venire. Come da copione Williams ha deciso di non rinnovare, diventerà un free agent a fine stagione e si guarderà in giro. Decisione scontata non solo perché conveniente dal punto di vista economico, ma anche perché così il giocatore potrà valutare l’operato della franchigia in questa stagione e le prospettive per il futuro prima di accettare le lusinghe di Prokhorov. Se il club, che dal prossimo campionato si trasferirà a Brooklyn, dovesse per esempio centrare il suo obiettivo principe (Howard), il rinnovo di Williams diventerebbe così quasi scontato. Se invece il mercato non regalerà un’altra star all’ex giocatore del Besiktas, allora le cose cambierebbero drasticamente. Si prevede quindi un inverno caldissimo nella Nba.