Taping neuromuscolare: perché è così importante per gli infortuni?

Lo si vede spesso sul corpo di tanti sportivi: la dottoressa?Emanuela Musa ha spiegato come si usa e per quale motivo è così diffuso nel mondo dello sport

Sempre più spesso su gambe e braccia di tantissimi sportivi si vedono dei nastri colorati che “seguono” i muscoli e li accompagnano durante l’attività sportiva, soprattutto quando si tratta di recuperare dagli infortuni. Si tratta del taping neuromuscolare, come spiega a Gazzetta Active la dottoressa Emanuela Musa, fisioterapista del reparto di Medicina Riabilitativa dell’Ospedale Niguarda di Milano.

“? una tecnica usata dai fisioterapisti già da diversi anni, ed è un prezioso alleato per la cura di molti problemi fisici. Prima di tutto perché si tratta di una tecnica assolutamente non invasiva, che consiste nell’applicazione di questo nastro adesivo privo di farmaco, di cotone elastico” spiega la dottoressa Musa.

Dottoressa, a cosa serve il taping neuromuscolare??

“Non avendo farmaci, agisce localmente stimolando i recettori cutanei e la sensibilità propriocettiva (capacità di percepire e riconoscere lo stato di contrazione dei propri muscoli, senza il supporto della vista) ed esterocettiva (che raccoglie tutti gli stimoli provenienti dall'esterno del corpo). L’utilizzo del tape è molto ampio, e ha la peculiarità di non bloccare il movimento, che anzi diventa terapeutico. Grazie all’applicazione del tape si riduce non solo il dolore, ma va a ridurre le contratture muscolari andando a ripristinare la funzione motoria”.?

In che modo agisce? In quali sport è maggiormente utilizzato??

“Il taping neuromuscolare consiste nell’applicazione del tape stesso e dal movimento del paziente, che genera dei micromovimenti che vanno a stimolare questi recettori. I cerotti, applicati sulla pelle, variano a seconda della posizione, la direzione e la tensione esercitata sul tape. Queste tre caratteristiche consentono di inibire un muscolo particolarmente contratto o viceversa stimolare un muscolo più debole, o ancora si può effettuare un drenaggio linfatico in presenza di versamenti o edemi. Si tratta di una tecnica molto usata in campo sportivo, pensiamo al calcio in casi di stiramenti muscolari, tendinopatie o distorsioni. Oppure nella pallavolo, anche come prevenzione sulla dita al fine di prevenire e alleviare le possibili contusioni e tensione causate dalla ricezione della palla. In generale si può applicare in tutti gli sport come basket, nuoto, danza”.?

Per quanto tempo va tenuto sulla pelle??

“Questa valutazione solitamente spetta al fisioterapista che segue il paziente, poiché dipende dalla patologia e dall’obiettivo. Si tratta di uno strumento che utilizziamo in supporto al trattamento, e serve per stabilizzare quelli che sono i risultati ottenuti con il trattamento riabilitativo, quindi dipende comunque da caso a caso, anche perché il tape può anche essere sostituito in base ai cambiamenti della sintomatologia e ai miglioramenti. In linea di massina si consiglia di tenere il tape dai 3 ai 5 giorni”.?

Come va tenuto durante la giornata, al di là dell’attività sportiva??

“Ad esempio, quando ci si lava è importante asciugarsi tamponando la parte del nastro, senza strofinarla, per evitare di staccarla. Inoltre non bisogna utilizzare fonti di calore, come ad esempio l’asciugacapelli. In caso di disturbi come arrossamento, prurito o irritazione, è sufficiente rimuovere delicatamente il tape ed applicare una crema lenitiva dopo aver deterso la cute. E ovviamente bisogna avvisare il fisioterapista”.?

Chi deve fare attenzione al taping? A chi è sconsigliato??

“Il tape non è indicato a chi ha una cute particolarmente sensibile o è allergico al collante. ? sconsigliato per chi ha trombosi, flebiti, fragilità capillari e persone diabetiche”.