L¡¯impresa del windsurfista Matteo Iachino, che dalla Sardegna ha raggiunto la Toscana in meno di 10 ore, offre lo spunto per approfondire il tema
9 ore e 45 minuti. ? il tempo che il windsurfista Matteo Iachino ha impiegato a coprire la distanza che separa Golfo Aranci (SS) da Livorno: una vera e propria impresa. L¡¯atleta ha dovuto sopportare uno sforzo davvero impegnativo, che ha sicuramente richiesto una preparazione ad hoc. Per capire come ci si prepara a imprese del genere, ma anche quali sono gli strascichi che possono lasciare sul fisico, abbiamo posto qualche domanda al dottor Luca Ferraris, specializzato in Medicina dello Sport e medico federale della Fiv (Federazione Italiana Vela).
Come ci si prepara a una traversata come quella compiuta da Iachino?
¡°Anche solo per pensarci bisogna essere professionisti affermati e con una grande esperienza alle spalle. Come in tutti gli sport di vela, infatti, la parte pi¨´ importante dell¡¯allenamento ¨¨ quella sull¡¯acqua, indispensabile ad affinare la sensibilit¨¤ sulla tavola e la gestione dell¡¯imbarcazione, soprattutto quando si utilizza anche il foil, come nel caso di Iachino. Solo a seguito di un allenamento costante e ben organizzato si prende confidenza con le diverse condizioni che possono influire sulla performance, quali venti, onde, maree e correnti. Ha per¨° un¡¯importanza non trascurabile anche l¡¯allenamento a secco, in cui va sollecitata da un lato la capacit¨¤ aerobica e dall¡¯altro la forza muscolare. Per aumentare la resistenza ci si pu¨° cimentare nella corsa, nel ciclismo o nel nuoto, mentre per tonificare i muscoli si possono usare strumenti quali pesi e remoergometri¡±.
Il windsurf ¨¨ da considerarsi un¡¯attivit¨¤ aerobica o anaerobica?
¡°Se fino a circa 25 anni fa il windsurf era uno sport prevalentemente isometrico (e che dunque richiedeva un lavoro anaerobico notevole), oggi ¨¨ tra le discipline veliche che richiede un maggior impegno cardiovascolare, quindi aerobico. In questa evoluzione hanno giocato un ruolo centrale le nuove tavole. In ogni caso, il windsurf rimane un¡¯attivit¨¤ che richiede un impegno sia anaerobico sia aerobico, anche se ¨¨ quest¡¯ultimo a essere prevalente¡±.
Tornando alla traversata di Iachino, quali possono essere state le principali difficolt¨¤ che ha incontrato dalla partenza al traguardo?
¡°Fondamentale per chiunque si cimenti in prestazioni di lunga durata, come per esempio le gare di ultra trail running, ¨¨ mantenere fino al traguardo una buona performance. Per riuscirvi ¨¨ imprescindibile un allenamento ad hoc, ma anche una scrupolosa alimentazione, che prevede il consumo di molti carboidrati complessi e una notevole idratazione. Se non si sta attenti a tavola, soprattutto nei giorni a ridosso della competizione, non soltanto ci espone maggiormente al rischio di affaticamenti muscolari, ma anche alla cosiddetta ¡®fatica centrale¡¯. Con questa espressione si intende una riduzione della capacit¨¤ di valutazione, che pu¨° portare a prendere decisioni sbagliate¡±.
Che segni lasciano sul fisico sforzi come quelli sostenuti da Iachino?
¡°Al termine di performance come quella di Iachino, cos¨¬ come dopo gare di ultra endurance, ¨¨ assolutamente normale anche per atleti affermati avvertire affaticamenti muscolari e tendinei, mentre l¡¯eccesso di acido lattico di solito si risolve spontaneamente senza causare disagi. Un indicatore affidabile dei dolori muscolari conseguenti all¡¯esercizio prolungato ¨¨ il cpk (creatinfosfochinasi, ndr), che si pu¨° rilevare con un semplice esame del sangue. Inoltre, dopo competizioni di lunga durata pu¨° manifestarsi disidratazione, cos¨¬ come l¡¯alterazione di altri parametri del sangue, tra cui il livello di alcuni sali minerali. Se nei giorni successivi alla performance ci si nutre e idrata correttamente la situazione torna in breve alla normalit¨¤, senza lasciare strascichi¡±.
Dopo quanto tempo un atleta pu¨° tornare ad allenarsi dopo una sfida come quella di Iachino?
¡°Un atleta di alto livello recupera velocemente l¡¯efficienza fisica; dunque, anche dopo imprese del genere non ¨¨ obbligato a rimanere a letto per riprendersi. Per recuperare smalto e brillantezza in vista della successiva competizione ¨¨ invece importante pianificare attentamente un programma di allenamento che preveda inizialmente una fase di scarico, caratterizzata da riposo oppure da sedute di mantenimento¡±.
Prendere parte a competizioni estreme o affrontare imprese come quelle di Iachino espone al rischio di sovraccarichi muscolari o articolari?
¡°A questo genere di rischio sono esposti soprattutto gli atleti meno allenati. In quelli con tante competizioni alle spalle e che si preparano alle gare in modo corretto, concentrandosi molto sullo stretching ed eventualmente anche sottoponendosi a sedute di fisioterapia, ¨¨ raro che si verifichino sovraccarichi. Inoltre, padroneggiare le tecniche della disciplina riduce le possibilit¨¤ di essere vittima di questo tipo di infortuni. Fra gli sportivi ben allenati il pericolo di sovraccarichi aumenta soltanto quando hanno un¡¯et¨¤ avanzata¡±.
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