Lo studio
Longevit¨¤: scoperto in Giappone uno dei segreti dell¡¯invecchiamento
Per ora si tratta solo di uno studio, ma molto ambizioso: capire come governare uno dei meccanismi segreti dell'invecchiamento. Un gruppo di scienziati dell¡¯Universit¨¤ Graduate dell¡¯Okinawa Institute of Science and Technology (OIST) ha infatti scoperto che le cellule danneggiate non sempre muoiono, ma continuano ad agire con effetti a volte anche dannosi per il nostro corpo. E venire a capo di questo meccanismo potrebbe essere un importante passo in avanti per affrontare l'invecchiamento, le malattie e i processi di guarigione. Ma come funziona esattamente??
L'invecchiamento cellulare
¡ª ?Premessa: le cellule sono protette da una membrana cellulare, una barriera delicata e flessibile spessa solo 5 nanometri (circa 1/20 dello spessore di una bolla di sapone, ndr). Essa agisce come uno scudo, consentendo a determinate sostanze di entrare e uscire mentre ne tiene altre fuori. Ma la membrana ¨¨ vulnerabile ai danni derivanti da attivit¨¤ quotidiane, come contrazioni muscolari e lesioni. Alcuni di questi danni sono riparabili, altri no. I ricercatori giapponesi affermano che, sebbene le cellule abbiano meccanismi per riparare i danni minori, quando non riescono a farlo, o muoiono o vanno in stato di senescenza, ovvero cessano di dividersi ma rimangono metabolicamente attive, contribuendo a vari processi fisiologici, sia benefici che dannosi. "Quando ho iniziato questo progetto, miravo semplicemente a comprendere i meccanismi di riparazione della membrana cellulare danneggiata", spiega Keiko Kono, capo dell'unit¨¤ di Membranologia e autrice senior dello studio pubblicato su Nature. ¡°Inaspettatamente, abbiamo scoperto che il danno alla membrana cellulare, in un certo senso, cambia il destino delle cellule¡±.
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Senescenza cellulare?
¡ª ?Il team di scienziati ha analizzato come i danni alla membrana plasmatica influenzerebbero l'invecchiamento delle cellule umane, utilizzando fibroblasti polmonari e cutanei coltivati in laboratorio. Per danneggiarne le membrane i ricercatori hanno usato detergenti, tossine batteriche e laser. Le cellule sono entrate cos¨¬ in stato di senescenza, attivando programmi genetici diversi rispetto alle cellule invecchiate per mutazioni del DNA: uno di questi prevedeva, ad esempio, il loro contributo nella guarigione delle ferite, il che ¨¨ indubbiamente utile. Ma le cellule senescenti producono anche proteine che possono modificare le risposte immunitarie, influenzando tutto, dal cancro al processo di invecchiamento stesso. Per questo motivo, la presenza di cellule senescenti nel corpo e il loro ruolo nella salute e nella malattia sono oggetto di molti studi, alcuni dei quali suggeriscono che la loro rimozione potrebbe ringiovanire le funzioni corporee.
Ma non ¨¨ tutto: fino a oggi gli scienziati hanno ritenuto che la senescenza cellulare fosse innescata da ripetute divisioni cellulari o da altri stress, come danni al DNA. Il nuovo studio evidenzia un percorso diverso che coinvolgerebbe anche gli ioni calcio e il gene soppressore del tumore p53, provocato dal danno alla membrana cellulare. Una scoperta che se venisse confermata potrebbe contribuire allo sviluppo di una strategia di cura mirata e aumentare la longevit¨¤ umana, permettendo alle cellule "vecchie" di svolgere una funzione utile senza produrre danni per l'organismo.
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