L'aumento del rischio ¨¨ strettamente dose dipendente. Pericoli collegati anche con il fumo passivo
Un recente studio ha esaminato l'associazione tra l'uso di cannabis?e gli esiti cardiovascolari, con particolare attenzione alla popolazione generale, ai non fumatori di tabacco e ai soggetti pi¨´ giovani. Si tratta di una ricerca trasversale su larga scala condotta utilizzando dati raccolti dal Behavioral Risk Factor Surveillance Survey da 27 Stati americani e due territori per un periodo di quattro anni. L'obiettivo ¨¨ valutare l'associazione tra l'uso di cannabis (definita nel numero di giorni di utilizzo nei precedenti 30 giorni) e l'impatto sulla salute del cuore e della circolazione. Il risultato ¨¨ chiaro: al crescere della frequenza di assunzione aumenta anche il rischio di malattia coronarica, infarto del miocardico e ictus.
cannabis, i risultati dello studio
¡ª ?Negli ultimi anni, anche grazie all'inevitabile aggiornamento delle normative, l'utilizzo di cannabis a scopo medico e ricreativo ¨¨ diventato sempre pi¨´ diffuso. Tuttavia, resistono dubbi sui suoi effetti a lungo termine sulla salute, e in particolare sul sistema cardiovascolare. Un recente studio, condotto tra il 2016 e il 2020, ha coinvolto oltre 434.000 partecipanti di et¨¤ compresa tra i 18 e i 74 anni. L'analisi ha tenuto conto anche di altri fattori di rischio, come il tabagismo. I risultati evidenziano una correlazione tra l'uso di cannabis e un aumento del rischio di eventi cardiovascolari avversi. In particolare, l'utilizzo frequente (maggiore numero di giorni al mese) ¨¨ risultato associato a un incremento delle probabilit¨¤ di soffrire di infarto e ictus. Un'associazione riscontrata sia tra i fumatori abituali di tabacco che tra coloro che non hanno mai fumato; ci¨° suggerisce che l'effetto negativo sulla salute potrebbe dipendere dalla cannabis stessa e non solo dalla modalit¨¤ di assunzione, cio¨¨ fumata.
due dati importanti
¡ª ?I risultati indicano inoltre che, tra coloro che non fumano tabacco o sigarette elettroniche, l'uso di cannabis ¨¨ associato a un rischio significativo di ictus e di esiti cardiovascolari avversi, ma non di malattia coronarica e di infarto miocardico. Inoltre, ¨¨ importante sottolineare che, soprattutto tra uomini di et¨¤ inferiore ai 55 anni e donne di et¨¤ inferiore ai 65 anni che presentano un rischio maggiore di malattie cardiovascolari premature, l'uso di cannabis ¨¨ correlato in modo significativo ad un aumento del rischio di tutti gli eventi cardiovascolari oggetto dello studio.
limitazione del danno
¡ª ?Alla luce dei risultati della ricerca, diventa fondamentale adottare strategie per mitigare i danni, innanzitutto?con un'informazione non allarmistica che promuova una maggiore consapevolezza riguardo agli effetti nocivi della cannabis a lungo termine. Ma anche con qualche buon consiglio di ragionevolezza:
- limitare la frequenza d'uso: come per l'alcol, il danno ¨¨ dose-dipendente, dunque l'unico modo di ridurre il rischio ¨¨ limitare il? consumo di prodotti a base di cannabis;
- diminuire la quantit¨¤:?ridurre la dose di cannabis assunta ogni volta pu¨° contribuire a minimizzare i rischi;
- evitare il fumo:?fumare cannabis comporta l'inalazione di sostanze nocive che danneggiano il sistema cardiovascolare. In un simile contesto sono da preferirsi metodi di assunzione alternativi, come gli oli o i prodotti "edible";
- monitoraggio della salute:?¨¨ importante sottoporsi a check-up periodici per monitorare la salute cardiovascolare e identificare eventuali problemi in fase precoce;
- prestare attenzione ai sintomi:?se si verificano sintomi come dolore al petto, affanno o palpitazioni cardiache, ¨¨ importante consultare un medico e interrompere l'uso della sostanza.
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