Sono tanti i fattori che possono influire sulla fertilit¨¤ maschile, cos¨¬ come i rischi legati a una paternit¨¤ over 45
? opinione piuttosto diffusa, anche se negli ultimi anni una serie di studi ha dimostrato che non ¨¨ esattamente cos¨¬, che gli uomini siano fertili a tutte le et¨¤ al contrario di quanto accade con le donne e il sopraggiungere della menopausa. Se sulla carta gli uomini continuano a produrre testosterone per tutta la loro vita, in realt¨¤ anche la fertilit¨¤ maschile risente dei normali processi di invecchiamento dell¡¯organismo e muta con l¡¯avanzare dell¡¯et¨¤.
La scienza ha accertato che il testosterone, l'ormone deputato allo sviluppo degli organi sessuali e dei caratteri sessuali secondari, coinvolto nella crescita degli spermatozoi e nella produzione di liquido seminale, viene prodotto in maniera costante dall¡¯organismo. Se escludiamo il sopraggiungere di patologie che possono provocare l'infertilit¨¤, la produzione di testosterone prosegue anche con l'avanzare dell'et¨¤, ma la quantit¨¤ prodotta tende a diminuire con gli anni e anche la qualit¨¤ degli spermatozoi risente dell'invecchiamento.
Non solo l'et¨¤, gli altri fattori di rischio
¡ª ?Ad influire sulle caratteristiche funzionali dello spermatozoo, per¨°, non ¨¨ soltanto l'invecchiamento. Con l'et¨¤, infatti, aumenta inevitabilmente anche il tempo di esposizione agli inquinanti ambientali esterni, a cominciare dalle microplastiche che possono rappresentare un problema per la fertilit¨¤ maschile. A confermarlo sono stati gli esperti della Societ¨¤ Italiana di Andrologia (SIA), convinti che "il mito dell'uomo fertile a tutte le et¨¤" sia da sfatare.
Un mito da sfatare
¡ª ?"In Italia l'et¨¤ in cui si fa il primo figlio ¨¨ aumentata di 10 anni, passando dai 25 anni della fine degli anni '90 ai circa 36 attuali. La nostra societ¨¤ sta assegnando alla riproduzione un ruolo tardivo dimenticando che la fertilit¨¤, sia maschile che femminile, ha il picco tra i 20 e i 30 anni e la potenzialit¨¤ fecondante del maschio ¨¨ in netto declino", ha spiegato all'ANSA il presidente di SIA, Alessandro Palmieri.
Pi¨´ passano gli anni, pi¨´ i fattori di rischio di infertilit¨¤ maschile aumentano. E molti di questi, seppur modificabili, potrebbero portare a infertilit¨¤ permanente, come la dipendenza da fumo di sigaretta o l'abuso di alcolici e caffeina, passando per un'alimentazione non equilibrata a stile di vita eccessivamente sedentario, ma anche un eccesso nell'attivit¨¤ sportiva e infezioni sessualmente trasmesse come papilloma virus, sifilide, clamidia e gonorrea.
Paternit¨¤ ritardata, un rischio anche per i figli
¡ª ?I dati in Italia parlano chiaro. Secondo l'Istat in Italia si diventa pap¨¤ mediamente a 35,8 anni, mentre in Francia a 33,9 anni e in Germania a 33,2 anni. Non solo: un uomo su 3 supera persino questa soglia, risultando ancora senza figli oltre i 36 anni. Questo potrebbe non essere un problema se non ci fossero rischi in agguato. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, la paternit¨¤ ritardata dopo i 45 anni potrebbe rivelarsi dannosa per i figli.
Ogni anno in pi¨´ del padre, lo sostengono gli autori dello studio Jacob L. Taylor e Jean-Christophe P. G. Debost, comporterebbe un incremento di 1,51 nuove mutazioni genetiche nei figli, il 25% in pi¨´ rispetto a quelle che dipendono dalla madre. Secondo un altro studio, anche questo pubblicato su Nature, i figli di padri anziani avrebbero un rischio pi¨´ alto di autismo e schizofrenia nei figli.
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